@Re_Censo #57 Il Pupazzo Parlante #1

PICCOLI BRIVIDI

Il Pupazzo Parlante 1

Ieri si è concluso il turno di ballottaggio per l’elezione del Sindaco di Napoli. Ovviamente non mi metterò a parlare di politica qui, ma è giusto per farvi capire il gran mal di testa che ho e che sto facendo uno sforzo immane per non restarmene a letto. Tutto questo perché non voglio lasciarvi senza la puntata di questa settimana.

Ma prima di iniziare, vorrei porgere il mio saluto e il mio addio ad un giovane di 27 anni che il 19 è morto in un incidente stradale. Chi ha il mio Instagram sa di chi parlo, anche perché la notizia è volata… a curvatura. Parlo di Anton Yelchin, attore nato a Leningrado e famoso, almeno per quanto mi riguarda, per aver interpretato il giovane Pavel Andreivich Chekov, ufficiale di navigazione e armi sulla Enterprise, nel reboot avviato nel 2009 con J.J. Abrams e che vedremo a luglio nel nuovo capitolo. Di lui mi mancheranno la bravura, l’espressività e la profondità recitativa. Davvero un bravo ragazzo, tra l’altro mio coetaneo e la cosa fa sempre riflettere…

Iniziamo.

Oggi vi parlo, visto il gran caldo che sta facendo, di un mio ricordo.
Da quando ero piccolo, alle medie più o meno, grazie ad un compagno dell’asilo e poi delle scuole medie, che mi regalò il primo PUPAZZO PARLANTE,  mi sono innamorato della scrittura di R.L. Stine. Quindi, almeno una volta a settimana, o ogni 4-5 giorni, andavo in libreria e mi sceglievo il libricino da leggere e spendevo lì la mia paghetta.
Quando poi iniziai a leggerne uno al giorno, mia madre disse stop. Dopotutto 10’000 lire ogni due giorni erano un po’ un’esagerazione. Poi sono cresciuto e ho cambiato rotta, avvicinandomi ad Harry Potter e da lì… beh, vedete che fine ho fatto insomma.

Quindi vi parlo del primo libro che ho avuto da questo amico, Luca, che mi ha spaventato ed emozionato, si! Proprio così! Stine è riuscito a farmi entrare nella storia nel modo più diretto e semplice che si possa chiedere ad un libro che si rivolge ai ragazzi. Ed è proprio per questo che voglio parlarvene! Quell’estate lessi 33 libri, alcuni di loro erano Piccoli Brividi, altri no.

R.L. Stine è nato in Ohio nel 1943 ed è scrittore e produttore televisivo. Famoso per la sua serie di libri GOOSEBUMPS, PICCOLI BRIVIDI, che lo ha fatto conoscere e tradurre in molti paesi del mondo, ha scritto prettamente per ragazzi. L’unico romanzo per adulti è stato SUPERSTIZIONE. Dei PICCOLI BRIVIDI esistono anche trasposizioni televisive per il piccolo schermo ed un film, uscito nel 2015 con protagonista JACK BLACK.

Il PUPAZZO PARLANTE è la settima storia scritta da Stine ed è il primo libro nel quale appare SLAPPY, pupazzo da ventriloquo che appare in altri volumi, sia della sua stessa serie, che non. La storia è incentrata su due sorelle gemelle, di nome KRIS e LINDY POWELL. Entrambe, da brave gemelle, sono in competizione, l’una con l’altra, soprattutto Kris che cerca di primeggiare. Questo avviene anche quando Lindy si scopre appassionata di ventriloquio; Kris non si lascia scappare l’occasione e vuole anche lei il suo pupazzo. È così che appare SVENTOLA, traduzione di Slappy, pupazzo di Lindy che, in vari modi cerca di non farsi prendere da Kris che così ottiene il SIGNOR GAMBADILEGNO.

La storia procede e va avanti in un susseguirsi e in un crescendo di competizione che dalle sorelline si sposta quasi sui due pupazzi. Mentre Lindy va alla tv per esibirsi, Kris viene invitata ad una festa e lì, il SIGNOR GAMBADILEGNO le da del filo da torcere. Gli eventi degenerano in un vortice di puro caos, finché le due sorelle si coalizzano per disfarsi del pericoloso SIGNOR GAMBADILEGNO.

Ed è in quel momento che Slappy/Sventola, decide di mostrarsi per quel che è.

Una storia semplice e lineare, senza un vero e proprio mistero da svelare, e non solo perché non è un giallo, ma un horror, ma perché la trama appare lineare per poi mostrarsi per quel che è: un intreccio formidabile e pieno di colpi di scena, non solo alla fine della narrazione, ma ad ogni climax.

Conservo un buon ricordo di questo libro, tant’è che ho lasciato lì segnalibro con cui leggevo queste storie, come a lasciarne una parte di me. Uscivo in quel periodo dalle visioni incessanti del film LA STORIA INFINITA, quando il protagonista Sebastian, sconvolto da quel che leggeva, lanciava lontano il libro, spaventato dal modo in cui gli eventi lo prendevano e lo trascinavano nella narrazione, quasi la vivesse lui sulla sua stessa pelle. Ed io non mi sentivo da meno, tanto da aver lanciato il libro in aria, lungo la stanza, durante un temporale, spaventato da quel pupazzo che si risveglia, toglie l’aureola e si mostra per quel che è: il prodotto demoniaco di una magia nera.

E tutte queste emozioni le rivivo al solo vedere la copertina del libro, sfogliarne le pagine e già solo il preparare questa puntata, mi riporta a quel tardo pomeriggio nel quale lessi il libro e lo lanciai lontano, come se potessero uscire dalle pagine e afferrarmi.

Questo è ciò che rende un bambino, un ragazzino, un appassionato della lettura. Quel dolce desiderio, quella compenetrazione che non ti lascia e non ti fa chiudere il libro finché non finisci il capitolo, e poi un altro ancora e poi, crescendo, tieni dentro di te tutto ciò, lo conservi e lo cerchi in altre fantastiche pagine di altri libri, in altre storie, perché è questo ciò di cui vuoi cibarti.

Ed è questo ciò che vivo e sento leggendo.

La puntata di oggi finisce qua! Se hai anche  tu provato le mie stesse emozioni, fammelo sapere con un commento qui sotto, usando l’ashtag #Re_Censorisponde! E se il video ti è piaciuto, spollicia il mi piace qui sotto! Io ti ringrazio per avermi seguito e per avermi scelto anche oggi! Il vostro aiuto e la vostra partecipazione mi spingono a fare sempre meglio e ciò che vi ho detto non l’avrei mai detto ad anima viva. Quindi questo è merito vostro!

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Pubblicato da Re_Censo

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