TOPOLINO
3432
Oggi parliamo del numero 3432! Iniziamo!
Storie e Sceneggiature
Siamo Serie! Episodio 1: Com’è dura la scrittura
Storia di: Sergio Badino
Disegni di: Silvia Ziche
La prima storia di questo numero vede Paperone che non ha fiuto e conoscenze di come si scriva una serie TV che funzioni. Paperone, malato di risparmio, ingaggia Paperina come Showrunner per crearne una nuova e così lei mette su il suo team per riuscire nell’impresa, ma le difficoltà arriveranno quando due sceneggiatori verranno ingaggiati e si scopriranno essere uno l’esatto opposto dell’altro. La storia è molto avvincente, anche se io pensavo di vedere una brutta copia, un brutto adattamento di X-Music, invece sono veramente molto sorpreso e speranzoso per il risultato finale, ma staremo a vedere.
Paperbridge – Capitolo 7, La Biblioteca perduta
Storia di: Marco Gervasio
Disegni di: Marco Gervasio
Nel mistero che si cela dietro le mura di Paperbridge, si aggiungono altri tasselli che man mano diventano degli indizi che i due protagonisti mettono assieme per scoprire la verità. La narrazione si fa molto più fitta, intrecciata e sicuramente anche più coinvolgente, anche se alcuni elementi sono raccontati in maniera un po’ più semplice e immediata. Ma poiché è un anello di congiunzione tra la puntata precedente e quella che verrà raccontata la settimana prossima, sospendo il giudizio e aspetto che si concluda.
Pippo e la Polka del Fachiro
Storia di: Rudy Salvagnini
Disegni di: Blasco Pisapia
Storia breve e alquanto particolare, nella quale troviamo di nuovo Pippo che traffica nella sua soffitta, dalla quale esce fuori un disco misterioso, di un suo lontano parente. Aiutato da Topolino e da Orazio, cercherà in tutti i modi di riuscire ad ascoltarlo, ma ogni volta sembrano fare un buco nell’acqua e nel frattempo, chi è attorno a loro, diventa spietatamente sincero. Idea molto carina, peccato che è bastato un solo indizio a Topolino per capire tutto e per giungere così a una finale forse troppo immediato, che chiude troppo rapidamente la vicenda.
Calisota Social media – Zio Paperone e lo sperpero contagioso
Storia di: Alessandro Sisti
Disegni di: Federico Franzò
Storia molto rapida nella quale si apre una piccolissima parentesi sul conflitto che c’è tra Paperone e Rockerduck. Ancora una volta sembra accendersi una disputa tra i due, che però è riassunta in mezza giornata di shopping di un ricco scialacquatore e si risolve in troppo poco tempo, dimostrando solo quanto siano pericolose le notizie travisate sui social.
YOUNG DONALD DUCK, Ep. 15 – Errore di sistema
Storia di: Alessandro Ferrari
Disegni di: Stefano Intini
Siamo di nuovo nell’epoca in cui Paperino e i suoi amici sono preadolescenti e questa volta il problema è tecnologico. I voti di tutta la scuola vengono persi e Paperino e i suoi cercheranno, assieme al preside, di recuperarli e per la prima volta proprio il preside viene approfondito, scavando nel suo passato che risulta non essere tanto diverso dal presente di Paperino. Una narrazione molto semplice, divertente, anche se siamo tornati ancora una volta a scuola, senza un vero e proprio ritorno, e ancora una volta con Paperino che combina guai.
Minni, Gondoliera e la Grande Regata del Doge
Storia di: Roberto Gagnor
Disegni di: Valerio Held
Nell’ultima puntata facciamo un salto indietro nel tempo per vedere da che parte, nel Rrinascimento a Venezia, è nata la tradizione della Regata e della Festa del Carnevale in Maschera. La vicenda vede rivestire, come al solito, i personaggi classici nei protagonisti della vicenda in questa strana rievocazione storica alquanto frettolosa, che sottolinea non solo la differenza delle classi sociali, ma anche la vita, in maniera molto semplificata, della Venezia del tempo.
Disegni e stile
Ancora una copertina monografica, sulla storia di apertura, con Paperina e Paperone in uno sfondo bluastro azzurrino davvero semplice, ma molto d’atmosfera.
– La prima storia è disegnata da Silvia Ziche, per cui il suo stile lo conosciamo molto bene. Una linea molto sottile, per niente modulare, che riesce però a creare dei volumi veramente belli da vedere, ma coronati dal suo stile molto personalizzato che sicuramente deforma le proporzioni dei personaggi e le loro fisionomie, senza discostarsi dalla bellezza disneyana, rendendone così un’interpretazione pulita, leggera e molto ilare, soprattutto attraverso le espressioni dei personaggi.
– Nulla di nuovo per quanto riguarda il disegno di Paperbridge creato da Gervasio e quindi torna ancora questa linea molto presente ma allo stesso momento morbida, che riesce a creare dei bei volumi, aiutata da un colore ancora più scuro e oscuro, soprattutto grazie alle ambientazioni e al fatto che quasi tutte siamo al buio, il che contribuisce a creare molti contrasti interessanti.
– Il disegno tipico di Blasco Pisapia lo ritroviamo in questo fumetto, che ci presenta quindi una linea sottile sempre uguale, che crea così anatomie nello stile di questo autore, che non si discosta molto dal classico Disney, ma lo reinterpreta alla sua maniera, con figure non sempre attente e proporzionate, ma pulite e facili da leggere.
– Il disegno sullo scontro tra Paperone e Rockerduck ha una linea molto moderna, che si presenta nella sua semplicità abbastanza dettagli, sia sui personaggi, che per le scene di sfondo e non fa altro che presentarci personaggi nel loro stile tradizionale, con la particolarità di avere un becco leggermente più pronunciato del solito.
– Nulla di nuovo per quanto riguarda il disegno di Young Donald Duck, perché torna a essere disegnato da Intini che ce lo presenta con una linea leggermente più graffiata e deforme, che modifica i personaggi facendo perdere loro l’anatomia e ancora una volta inserendo degli scenari molto bucolici, pieni di elementi, che per la loro stessa deformità sono più lenti da leggere e carpire.
– Il disegno della Regata a Venezia sembra portarci indietro nel tempo, con la linea che non gioca negli spessori, quindi è sempre uguale, ma che nella sua semplicità e immediatezza riesce a darci, anche con pochi dettagli, una gran quantità di elementi che aiutano così non solo nella ricostruzione della Serenissima del tempo, ma anche nella ricostruzione degli abiti e quindi a rendere ancora più veritieri i personaggi. Un disegno semplice ma carino ed efficace.
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