@Re_Censo #119 Mezzosangue

MEZZOSANGUE

di Vincenzo Romano

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Oggi vi parlerò e vi proporrò un libro che trovate nell’infobox del video su YouTube (qui se metto link ad Amazon, Google e Altervista mi ammazzano).
Parleremo di MEZZOSANGUE, pubblicato dalla 0111 Edizioni, che io ho confuso con la 011vabeh.

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Un romanzo fantasy scritto da un italiano, Vincenzo Romano.
Classe 1980, nato a Benevento, ma vive a Pozzuoli.
Citando la quarta di copertina, all’autore la passione per il genere fantasy è nata sin dalla tenera età, tra matite e sessioni di D&D e simili. Bene, un nerd patentato come il sottoscritto, la cosa mi piace!
Ho visto Romano per la prima volta al Comicon del 2017, con il suo stand e la copertina e il titolo del libro mi hanno sin da subito incuriosito, poi l’ho incrociato e ci siamo fermati a parlare alla fiera del “Ricomincio dai Libri“, tra settembre e ottobre mi pare. E lì la promessa, visto che volevo parlarne, di acquistare il libro e leggerlo.
E quindi eccoci qui!

La storia è semplice, molto lineare e i suoi presupposti sono gli stessi del genere fantasy che tutti conosciamo. Una bella mappa curata, prima della storia, che raffigura un mondo inventato, città, fortezze, castelli, fiumi, deserti e mari. Una antica guerra tra orchi, elfi e umani, i cui risultati ancora si riverberano nel tempo.
Protagonista è Narog, un personaggio giovane e rintanato nella sicurezza quotidiana di Shealgair, paesino del nord, dove vive col padre adottivo, concia le pelli e va a caccia. Tutto ciò incorniciato da scherni e dita puntate su di lui e sul suo aspetto strano, diverso dagli umani che lo circondano. Perché lui è un mezzosangue e la sua vita cambia il giorno in cui incontra Kai, un altro mezzosangue, un mezz’elfo, che soccorre, difendendolo da un assalitore.

Quindi, come vi ho detto, il loro viaggio è un viaggio che ha sotto di se due binari: il classico viaggio fisico e interiore che porta i giovani ragazzi a muoversi nel territorio costruito da Romano e al contempo, è un viaggio positivo, dove ogni intoppo, ogni ostacolo, viene presentato e subito gli si trova una soluzione.

Questo è infatti un romanzo, se possiamo dire, positivo, dove ogni difficoltà viene presentata e subito risolta in positivo. Dove non c’è un vero e proprio ostacolo posto sul cammino, ma solo ricami narrativi che presentano la forza di volontà dei due protagonisti come l’unica chiave che risolve nodi e complicazioni. Alle volte, mentre leggevo, avevo l’impressione di avere tra le mani un riassunto di una storia ancora più vasta.

Ed è forse questo mistero, questa contrazione, non sono neanche 230 pagine, che dà forza alla narrazione, perché l’autore riesce a creare pathos e suspense ad ogni singola pagina. Veramente, arrivi ad un punto e ti domandi “e ora dove va a parare?” giri la pagina e resti a bocca aperta.
Ecco quindi i due binari, una narrazione positiva e una continua sorpresa. Persino il finale ti lascia sconvolto! Ed è la dimostrazione che non esiste altro che la storia e il viaggio di questi due protagonisti. Persino la profezia che fa da cornice ad alcune credenze raccolte nella storia, diventa appunto solo una cornice. Non modifica il comportamento dei protagonisti, ma quella degli altri, diciamo antagonisti.

È una realtà, quella del racconto, che l’autore ci presenta come una piccola scalfitura, non siamo ancora scesi a fondo, abbiamo solo assaggiato la punta dell’iceberg e questo non fa altro che aumentare la curiosità e col finale… la curiosità è a livelli altissimi.
Ci vuole il secondo capitolo, che Romano dice di non aver previsto ma che gli viene richiesto e se ho capito bene è a lavoro su di esso.

In questa narrazione, persino la spiegazione dei personaggi vien fatta poco per volta.
Ci viene lasciato molto spazio di movimento e mano a mano che leggiamo, ci vengono forniti pezzi, indizi. È una narrazione leggera che ci accompagna dalla prima pagina, fino all’ultima e che gioca con noi, col nostro palato, stimolandolo e instillando in noi una fame di sapere e una curiosità che era da tempo non trovavo in un racconto fantasy, che può apparire acerbo, ma perché lascia il sentore di un pezzo mancante, quindi si.

Ci vuole un secondo volume, assolutamente!

Alcuni indizi mi fanno pensare che Romano discenda da letture di Tolkien, Brooks, Petersen, Troisi e tante altre e ogni influenza è ben identificabile, ma si trasforma nel suo specifico modo di scrivere e raccontare.

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Se hai letto questa storia, fammi sapere cosa ne pensi, quale personaggio ti è piaciuto di più, quale vicenda avresti voluto vedere più nel dettaglio. Insomma, dimmi la tua, nei commenti qui sotto e se il video ti è piaciuto, fammelo sapere con il mi piace! Grazie per la visualizzazione!

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Re_Censo

*Vedi anche: @Re_Censo #120 #TGRe_Censo -Mezzosangue- Intervista a Vincenzo Romano
*Vedi anche: Libri Riflessi 17 – Mezzosangue

 

Pubblicato da Re_Censo

Re_Censo è un nome inventato, gestito, prodotto e presentato da "OIRAD Studio d'Arte Grafica di Piedimonte Dario". Format di videorecensioni di libri, fumetti, manga, anime, film e telefilm.

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