The Black Museum Springald di Kazuhiro Fujita è un manga pubblicato GP in Italia, in versione tankobon con sovracoperta che simula una copertina in pelle con angoli rigidi.
Il manga inizia a colori e poi continua in bianco e nero.
Kazuhiro è dell’Okkaido, scuola 1964, ed è conosciuto per la serializzazione di “Ushio e Tora”. Qui in Italia ha invece avuto una brutta storia editoriale, che lo ha rallentato molto.
La storia prende a pretesto il personaggio di Jack lo Squartatore e inizia con un ispettore che, entrando in questo museo, cerca alcuni reperti e manufatti. Il Dark Museum è un museo di tutte le prove e proprietà di assassini e personaggi oscuri. Persino il Museo delle Cere di Madame Tussauds si riforniva, tramite un mercato nero, di oggetti “proibiti” per mettere in scena col migliore dei dettagli i personaggi in cera.
La figura di Jack lo Squartatore è conosciuta, nel manga, come un saltatore, munito di gambe a molla, che però non uccide e non violenta, come la storia reale ci ha tramandato, ma questo Jack lo fa per spaventare, diverendosi, fino a scomparire all’improvviso.
Quando riappare, tre anni dopo, l’Ispettore Rockfield ha già il suo colpevole.
La narrazione avviene come un flashback che raccoglie la narrazione dell’Ispettore alla custode del Dark Museum, la vicenda di Jack il Saltatore, ricostruendo, per noi/lei, la storia in ogni suo dettaglio, come una analisi dettagliata, come una ricostruzione scientifica alla “Signora in Giallo”, per giungere logicamente alla conclusione più lampante, semplice e veritiera.
Un manga che ricalca il genere thriller, ben strutturato, pieno di colpi di scena e di risvolti improvvisi, tali da lasciare il lettore col naso incollato alle pagine, fino a rimanere sbalordito di quel che si sta leggendo.
Ciò che meraviglia, al contempo, rispetto alla storia, è la capacità di Kazuhiro di realizzare tavole superbe, con un unico tratto che appare sporco, ma che però rende la drammaticità della scena e lascia trasudare la passione stessa dell’artista.
Re_Censo
