@Re_Censo #476 Archeologia del sangue (1948 -1961) | Premio Napoli

Archeologia del sangue (1948 -1961)
Premio Napoli

Secondo libro in concorso al Premio Napoli 2021! Iniziamo!

Il secondo libro che ho letto è “Archeologia del Sangue (1948-1961)“, edito Cronopio ed è la prima volta che incontro questa casa editrice.
Libro in brossura semplice, con una copertina per niente intrigante e non so se è la foto a esser sgranata e basta, o se è la stampa che non è riuscita bene. Costo di 16€.

Lo scrittrice è Vincenzo Moscato è nato a Napoli il 20 aprile 1948, nei Quartieri Spagnoli, come scopriamo dalla lettura, nel settecentesco Palazzo Scampagnato.
Ha studiato al “Santa Maria di Costantinopoli” e poi al liceo classicoAntonio Genovesi” per poi laurearsi in Filosofia all’ “Università Federico II” e ha insegnato, dal 1975 al 1977, filosofia e storia nelle scuole superiori di Napoli e Oristano.

Nel 1980 nasce la sua carriera teatrale, impegnandosi sia come attore e autore, che come regista. Osservato dalla critica e dal pubblico, si impone per le sue capacità, come uno dei capofila della drammaturgia napoletana e ha operato nella direzione artistica al “Teatro Mercadante Stabile di Napoli” e per il “Festival Internazionale di Teatro – Benevento Città Spettacolo“, senza lasciare, dal 1990, la direzione della “Compagnia Teatrale Enzo Moscato“.

Ha tenuto numerosi corsi sia all’ “Università Suor Orsola Benincasa“, che corsi e laboratori di drammaturgia e scrittura teatrale, all’ “Università di Fisciano“, tenendo seminari e incontri di approfondimento sia in Italia che in Europa.

Solitamente abituato a scrivere per il palcoscenico, Archeologia del Sangue è il suo primo libro, anche se definirlo tale è forse azzardato, perché molto di più e lo andiamo a vedere.

Acquista il libro col mio link affiliato!

Questo libro segna un po’ di prime volte, per me.

La prima, prima volta riguarda l’autore e il fatto che abbia scritto il libro in un misto tra italiano, napoletano e alcuni inglesismi e francesismi, ma con un linguaggio che è tipico della drammaturgia e del teatro.
Leggendolo si ha veramente l’impressione di essere a teatro o di star comunque assistendo ad un monologo alla De Filippo che, piazzandosi al centro della scena, inizia a parlare e raccontare.

Ciò che fa in questo primo libro, che si prospetta essere parte di una trilogia, è andare indietro nel tempo, indietro nella propria vita e ripercorrerla in compagnia del lettore/spettatore.
Moscato inizia così a rievocare il passato a partire dalla sua gioventù, vissuta nei Quartieri Spagnoli di Napoli, tra una abitazione e l’altra, fino ad allontanarsi dal centro storico per approdare in quel di Fuorigrotta, schernita già all’epoca per essere “di fuori alla grotta” e quindi non realmente napoletana.

E poi, essendo un libro che sembra più un monologo, Moscato, nel suo raccontare a fiume, riesce a inserirci una quantità di digressioni che c’è veramente da perdersi! Non ne ho mai lette così tante e con così tante ripetizioni. Un continuo e ininterrotto divagare che fa perdere spesso e volentieri il filo del discorso. Ma Moscato lo sa e si riprende sferzando il suo lettore/spettatore con rimproveri a se stesso, per ripartire e riperdersi poco dopo, tipico del commediante.

Acquista il libro col mio link affiliato!

In questo tira e molla, arriva la seconda, prima volta, che è la narrazione della Napoli del secondo dopoguerra, una Napoli così familiare, per i racconti di guerra di mio nonno, nella quale cercavo indizi persino della vita di nonno che non era poi così lontano dalla Pignasecca raccontata da Moscato.
Una serie di persone/personaggi tipicamente napoletani, con modi di fare che per noi sono specchio e testimonianza di una tradizione arrivata sino a noi con racconti e comportamenti ormai noti e quasi macchiettistici, ma che all’epoca non facevano altro che distinguere e caratterizzare con nomignoli, soprannomi e aggettivi talmente mirati che questi prendono vita e non è difficile credere a quanto viene raccontato, soprattutto perché ben sappiamo quanto realmente basti una virgola per finire sulla bocca di tutti e nel modo più sbagliato e distorto.

Quindi, in questa terza, prima volta, torna prepotente il linguaggio e il dialetto come mezzo comunicativo, come magnete.
Lo scorso anno abbiamo avuto modo di vedere Bonfiglio Liborio in un dialetto leggermente camuffato e modificato, che ci ha permesso di carpirne l’anima di questo personaggio. Stavolta invece abbiamo modo di essere travolti dal dialetto che si fa storia, che si fa strumento per comprendere e capire ancor più la storia di Moscato, che non può che essere anche la storia di Napoli stessa.

In questa archeologia del sangue, Moscato, ripercorrendo il passato e facendo rivivere le gesta della sua famiglia, ci da la possibilità non solo di conoscerlo attraverso un racconto semplice, genuino e tortuoso nelle sue reminiscenze ed elucubrazioni, ma anche e soprattutto di vedere la società dei nostri avi, il passato e la condizione delle nostre famiglie e di una Napoli variopinta, spettacolare, che prende effettivamente vita nei suoi vicoli, nei suoi quartieri più caratteristici, con quelli che sono i cosiddetti personaggi che si incontrano per strada a Napoli e che, purtroppo, almeno io che non vivo poi così tanto il centro storico, sono sempre meno.

Acquista il libro col mio link affiliato!

Moscato è riuscito così a spaccarmi in due, e anche questa è un po’ una prima volta.

Perché sono stato catturato dal suo modo così affabulatorio, dal suo estro e dalla danza dei ricordi, che diventa danza delle parole, che mi ha fatto venir una gran voglia di tuffarmi nelle pagine, di scoprire e riscoprire i luoghi vissuti da mio nonno poco più che diciottenne, all’epoca, e quasi desiderare di andargli a chiedere, indicandogli date e luoghi qui raccontati, lui cosa faceva in quel momento e dove era. Beh semplice, lui a quell’età era col negozio a Sedile di Porto col padre. Ma, come ogni anno, questi libri li passo a lui, quindi condivideremo la stessa avventura.

E, dicevo, spaccato in due, da una forte nostalgia che si trasforma ben presto in un rifiuto categorico di voler andare oltre quando la vita e il linguaggio diventano duri, forti e gli eventi diventano difficili da mandar giù.

Il mio accostarmi a questa lettura mi ha dato molte impressioni diverse, molto contrastanti, mi ha affascinato, dilaniato, reso viaggiatore e turista entusiasta nel tempo e nei luoghi, ma anche sofferente e scostante per i toni, il linguaggio e le reazioni del giovane Moscato verso gli altri, nel corso della sua vita, con cui difficilmente riuscivo a entrare in contatto, perché reazioni figlie del tempo.

Eppure, con la conclusione, sempre se ho capito bene, ho chiuso il libro nella speranza di poter leggere quanto prima gli altri due capitoli e farmi incantare da questo fiume di ricordi, dalla sua malinconia, dalle sue parole, dal suo sangue napoletano, comprese le digressioni infinite e le ripetizioni logorroiche, anche di farmi sentire fuori posto con parole e gesta che non sono riuscito a capire e a condividere pienamente, ma che rimandano ad una realtà che qui prende vita realmente.

Acquista il libro col mio link affiliato!

È questo ciò che penso, forse sono andato poco nel merito, ma è un tipo di racconto e di raccontare, un viaggio, che bisogna fare in prima persona con l’autore e non serve farsi raccontare le cose, ma bisogna viverle in prima persona accompagnati da Moscato, proprio come ho fatto io.

Acquista il libro col mio link affiliato!

Se volete recuperare il libro, lo potete trovare nel link affiliato e una volta letto, condividete nei commenti qui sotto il vostro pensiero a riguardo. Noi ci vediamo con la seconda lettura di questo Premio Napoli 2021, quindi vi aspetto!
E se la puntata vi è piaciuta, ricordate di mettete mi piace e di condividerla con i vostri amici e se ancora non vi siete iscritti, cliccate il pulsante e la campanella a lato!

Vi ricordo che sono su Facebook, Twitter, ma mi trovate anche su Periscope, Instragram e Telegram!
Non dimenticate di sfogliare le altre notizie su www.re-censo.it e di iscrivervi al Canale YouTube!
Ogni lunedì alle 14 e ogni venerdì alle 16, due nuove puntate!

Sempre qui, sempre su Re_Censo, pronti a sfogliare nuove storie e a volare nel mondo della fantasia!

Re_Censo