@Re_Censo #150 VIKINGS | Stagione 1

VIKINGS
Stagione 1

Ciao e bentornati su Re_Censo, la videorubrica di libri, fumetti, manga, film e telefilm prodotta dal mio studio di grafica OIRAD. E io, ovviamente, sono Dario. Con oggi iniziamo un viaggio indietro nel tempo e torniamo al IX secolo dopo Cristo, navigando tra Scandinavia e l’arcipelago britannico. Iniziamo!

Volevo in realtà parlarvene sin da quando l’ho vista, anni fa, ma poi ho iniziato ad aspettare che uscissero tutte le puntate di ogni stagione, per recuperarle e vederle di seguito, quindi mi sono perso e ora che sto rivedendole, possiamo parlarne con ordine.

Magari non è proprio un tema nuovissimo, ma per quanto è ben fatto, merita sicuramente il mio e il vostro tempo!

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Oggi quindi parliamo della prima stagione di VIKINGS!
Serie tv andata in onda dal 2013 sul canale History. Come ho detto prima, i fatti risalgono al IX secolo d.C. e raccontano le prime invasioni barbariche in Inghilterra.

Protagonista d’eccezione è Ragnar, accerchiato poi dal suo clan, la sua famiglia e il suo villaggio. Da capovillaggio, ruolo col quale lo conosciamo nella prima stagione, Ragnar è rappresentato quale devoto figlio di Odino, osservante delle leggi e dei precetti degli dei, scrupoloso nel voler ottenere la loro benedizione e il loro benestare.
Come ogni membro del piccolo villaggio dove abita e, più in genere, di ogni vichingo, il suo interesse è nel depredare e, nel farlo, portare onore e fama alla propria casata. E se nel farlo, trovasse la morte in battaglia, sarebbe una benedizione poter così essere sicuri di entrare nel Ragnarok, l’ultima battaglia tra luce e ombre prima della distruzione e del rinnovamento del mondo.

Ogni cosa è quindi diretta verso la conquista. Grazie a Floki, un artigiano e amico, Ragnar riesce ad ottenere una propria imbarcazione, a dispetto delle leggi dei norreni, dove è il Conte ad avere supremazia di possesso e di decisioni.
Ed è così, disobbedendo alla legge, che Ragnar si imbarca col fratello Rollo, la moglie Lagertha e altri, lasciando Kattegat per raggiungere l’ovest e la Northumbria.

Il suo rientro valoroso e vittorioso, accompagnato da una figura che sarà chiave, il monaco Athelstan, accenderà l’ira e la gelosia del Conte e questo provocherà inimicizia tra loro.

Così si apre quindi la prima stagione di una serie tv che per la prima volta ci riporta indietro nel tempo, dove in pieno medioevo scopriamo la mitologia norrena, la complessità della società vichinga e perché no, il ruolo delle donne, serve della casa, ma anche grandi guerriere che possono, sanno e devono potersi misurare in battaglie che le eleveranno agli altari degli dei.

Qui abbiamo la possibilità di vedere anche un forte confronto tra gli dei norreni e la fede cristiana; attraverso Athelstan viviamo una combattuta guerra interiore dove la fede cristiana che regola la sua vita di monaco, lo rende il diverso in un luogo dove si fanno sacrifici animali e umani, orge, e invocazioni agli dei in base all’ambito e all’effetto desiderato. Una cosa assurda per un cristiano dell’epoca, il cui unico e grande scopo era evangelizzare i pagani per non cadere egli stesso nel peccato.

Ma al di là di questo, in questa prima stagione ritroviamo ambientazioni mozzafiato, inquadrature e fotografia spettacolari e una ricostruzione minuziosa della società, del culto, del preparare e fare guerra. Persino il linguaggio e il folklore sono riproposti, con interi dialoghi in lingua e l’intervento di figure mistiche come un veggente, completamente cieco, al quale chiedere delucidazioni sul volere degli dei, sul significato di sogni e segni.

Certamente, come già vi dissi per la prima stagione dei Medici, non possiamo prendere per ricostruzione storica questa produzione. Personaggi, fatti e intrecci sono presi solo in spunto dalla realtà e adattati per rendere meglio sullo schermo, sia per semplicità, nel caso di successioni di re e conti, sia per evitare confusioni di nomi, persone.
Insomma, se partiamo da questo presupposto, che non è una cronaca ma un adattamento, possiamo liberamente sospirare e prendere il meglio da questa produzione: una ricostruzione della società, della moda, dei costumi, della religione e quel che più conta qui è la storia, gli intrecci, le conquiste di questi personaggi così diversi da noi, dal nostro presente, dalla nostra società, che però riescono a intessere legami con noi, puntata dopo puntata, riuscendo, alla fine della prima stagione, a darci dispiacere nel doverli salutare in attesa della successiva.

Riusciamo, seppur inventati, seppur storicamente lontani da noi, ad immedesimarci in loro e a compatirne alcuni, odiarne altri, ammirarne altri ancora.
Questo è forse merito della regia e della sceneggiatura, poi di sicuro, nel nostro caso, anche per il doppiaggio, perché l’attore protagonista Travis Fimmel, è peggio di un cane. Mentre nota di merito è Gustaf Skarsgård, Floki, o anche Katheryn Winnick, Lagertha e in parte George Blagden, Athelstan.

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La prima stagione è così una anteprima, un prologo, alle vicende eroiche di quel che Ragnar e i suoi dovranno compiere, a gloria degli dei e di Odino loro padre.

A voi cosa è piaciuto di questa prima stagione e cosa avete preferito più di tutto il resto? Il vostro personaggio preferito e la tradizione norrena che più vi è piaciuta vedere ricostruita? Sono curiosissimo di sapere la vostra, nei commenti qui sotto! E se questa puntata vi è piaciuta, mettete un mi piace e condividetela con i vostri amici!

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