CARICLO’
alla ricerca del volo
Amici Recensiani, benritrovati!
Dopo due videotag e una puntata dedicata all’evento di Harry Potter in concerto, è arrivato il caldo e con l’estate, l’invasione di quegli orribili e orrendi, schifosi, azzeccosi e fastidiosi insetti.
Ecco, oggi parliamo di insetti. Quindi, iniziamo!
Il libro di cui vi parlo oggi è stato gentilmente offerto dalla Lavieri, casa editrice che si sta ferrando, sin dagli inizi a dire il vero, nell’editoria per bambini e non solo, basti pensare alle storie illustrate, alle collane di fumetti di Arkas con Kastrato di cui ho già parlato tempo fa, oppure alle graphic novel o alla sezione letteratura, con un meraviglioso Peter Pan rivisitato da Frezzato.
Dunque, il libro in questione è CARICLO’ alla ricerca del volo.
La storia è stata scritta e disegnata da Michele Casella, casertano laureato in lettere classiche e ferrato autore e regista, editor della narrativa e dei libri per l’infanzia, e da Massimiliano Feroldi, illustratore freelance, che ha svolto mansioni di direttore artistico e di insegnante in molte scuole primarie torinesi.
Cariclò è una coccinella.
Quindi non proprio il più schifoso degli insetti. Ci è andata bene!
Questa storia è pensata per i bambini e ha un bellissimo messaggio che, attraverso l’impossibilità di Cariclò di saper volare, perché piccina, insegna ai più piccini che non tutto debba arrivare per forza subito e nell’immediato. Che magari non c’è un tempo uguale per tutti, per fare determinate cose o spiccare il volo. Ognuno ha i suoi tempi e soprattutto le proprie motivazioni. E Cariclò ci mostra che il tutto si riduce proprio a questo: aspettare e non demordere mai. Soprattutto bisogna aspettare con pazienza e sostenuti da buoni amici.
E il suo migliore amico è un ragnetto, nero e peloso.
Qui già non andiamo più d’accordo, cara Cariclò! Io detesto i ragni… ma è comunque appassionante ed entusiasmante vedere come questo cosino nero sproni la sua amica a riuscire, anche se lui è un ragno e non sa nulla del volo.
Gli amici sono così!
Ciò che mi ha fatto sorridere, quasi con nostalgia, è il fatto che ogni pagina ha si e no da un minimo di due righe ad un massimo di quattro, di testo. Meno testo c’è, più è distesa la narrazione, più testo appare, più la narrazione incalza e prende forza. Ma la cosa bella è che questo libro non deve essere lasciato ad un bambino. Lo si deve leggere ad un bambino. Seduti in poltrona, stesi a letto, proprio prima della buonanotte.
Atteggiate la voce, provate a personificare i personaggi, a interpretarli, a caratterizzarne le battute e aiutate i bambini ad entrare nella storia e questa li aiuterà ad entrare in se stessi e a scoprire che vi è sempre e sempre vi sarà una Cariclò in ognuno di noi, in attesa di un amichetto nero e peloso, diverso da tutti, ma che sa e conosce il nostro valore ed è pronto ad aiutarci… a spiccare il volo più bello e grandioso che esista.
Il volo della vita, del successo, del saper riuscire, insieme, mai da soli, a volare.
Questa è Cariclò alla ricerca del volo.
I disegni sono semplicemente spettacolari, illustrazioni dalle tinte morbide, chiare, avvolgenti per l’occhio e che arrivano dritte al cuore, per questo il libro non deve essere lasciato, ma letto assieme, così il bambino può meglio ascoltare e osservare le stupende immagini che lo accompagnano scena dopo scena.
Una lettura che però consiglio anche a quegli adulti che hanno dimenticato cosa significa saper volare, saper conquistare, sapersi fidare di un amico, strano, diverso, che li aiuterà a riscoprirsi e a sapersi di nuovo fidare.
Acquistare un libro così, significa mettere buoni mattoni nella crescita dei più piccini! Ed è sempre buona cosa, mi dicono, investire sul mattone.
Anche e soprattutto se fatto di carta, inchiostro e passione.
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