@Re_Censo #82 #STARWARS Lo Squadrone Perduto

STAR WARS
DART FENER E LO SQUADRONE PERDUTO

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Amici Recensiani, bentornati!
Per chi mi segue sui vlog che ho iniziato a pubblicare ogni giorno, sa che non ho pubblicato nelle ultime due settimane per vari problemi e me ne scuso. Se non seguite i vlog, qui il video che spiega la situazione. Detto questo, oggi torniamo in una Galassia lontana lontana. Iniziamo!

Prima di iniziare, una bella notizia data dal ministro Franceschini il primo marzo: il #Cinema2Day proseguirà per altri tre mesi!
Ed ora, parliamo di una storia, con protagonista Dart Fener, suddivisa in cinque puntate, in cinque volumi, che fanno parte dell’universo LEGENDS.
Sto parlando del filone intitolato DART FENER E LO SQUADRONE PERDUTO.

  • 19 anni dopo la battaglia di Yavin, Anakin continua a sognare una vita che non esiste più con l’amata Padme. Ormai schiavo di questi incubi e delle revisioni alle protesi e alle condizioni del suo fisico, Fener riceve una missione nuova dal suo Imperatore. Ritrovare un ammiraglio legato al Gran Moff Tarkin, scomparso nella nebulosa fantasma.
    Entra in scena la 501esima legione, guidata dal capitano SHALE, per far irruzione in una base ribelle, irruzione interrotta dall’arrivo di una sacerdotessa, che se devo essere sincero mi lascia un po’ di stucco, perché completamente fuori contesto, ma ogni pianeta ha la sua coerenza nell’universo Lucasiano.
  • Questa sacerdotessa di bianco vestita, forse perché si doveva rievocare la figura di Leila, ha una capacità particolare, come si evince sia quella degli abitanti del pianeta ATOA. Aiuterà Fener se in cambio otterrà di regnare sulla nebulosa. Si apre così una missione a braccetto tra la sacerdotessa e Fener, sotto i dictat dell’Imperatore, plasmando, per così dire, un piano ad hoc, un battesimo del fuoco che segnerebbe la definitiva repulsione di Tarkin nei confronti dell’Alleanza ribelle.
  • Fener è ancora alla ricerca dello Star Destroyer scomparso ed è in procinto di far partire il suo piano, in compagnia della 501esima legione e della sacerdotessa atoana. Ma le cose non sembrano andare per il verso giusto e un mistero circonda il destino dell’ammiraglio scomparso. Anche in questo capitolo Fener la fa da padrone della scena, calcando le vignette con tutta la sua austera e potente presenza, che viene di continuo messa in pericolo.
  • Quindi ancora una volta i sottoposti pensano di essere loro a comandare, chissà forse per essere omaggiati dall’Imperatore. Ma i piani del Sith e del suo apprendista sono diversi e Fener, dopo l’ennesimo sabotaggio, è costretto ad un nuovo inseguimento. Ma due figure sono in combutta tra loro, costringendo Fener a scovarli. Continuano nel frattempo i sogni di Fener a mischiarsi con la realtà, fondendosi in avvertimenti e indizi che solo la Forza, apparentemente, può scaturire.
  • Sopraffatto dal dolore per Padme, Fener riesce a liberarsi dalla trappola tesagli e, nel pieno di un’allucinazione, mette k.o. uno dei due cospiratori. Il che lo porterà faccia a faccia con l’epilogo di questa storia che passa dalla realtà all’onirico, che lo ha influenzato e guidato per tutta la missione, scoprendone così gli attori e i registi di questa impresa.

A differenza di altre storie, per la prima volta, almeno nella mia lettura, l’Imperatore è contento dell’operato di Fener. Il che è molto strano, ma all’imperatore serviva qualcosa e ha ottenuto ancora più ascendente su Tarkin per mezzo dell’opera di Fener, il suo cane fedele.

È una storia, scritta da HADEN BLACKMAN, diversa dalle altre, anche se ha gli stessi principi e le stesse dinamiche: Fener ha una missione e vuole ottenere successo a scapito delle ambizioni dei militari che gli vengono affiancati. È sempre più oppresso dal dolore e dal patimento per la morte di Padme e l’unico modo che ha per dimenticare è continuare e uccidere e ad avvicinarsi al Lato Oscuro, costretto sotto l’ombra del suo signore. Ciò che continua a non piacermi è la figura della sacerdotessa, davvero troppo scontata e irrealistica in questo mondo narrativo.

Con le matite di RICK LEONARDI,  chine di DANIEL GREEN e colori di WES DZIOBA, esaltanti, molto dinamici e alle volte, seppur nella semplicità del tratto di alcune scene, molto descrittivi e comunicativi, rievocano molte inquadrature funzionanti e cinematografiche. Esplosioni e scene di combattimento che sembrano rompere la barriera della vignetta per fuoriuscire verso il lettore, il che le rende molto coinvolgenti. A differenza del resto, le tavole che raccontano l’esperienza onirica sono più abbozzate, linee che ricordano il tratto a matita e colori molto più chiari e dalle tinte del pastello, con lo sfondo della gabbia diverso dal solito bianco. E a differenza di altre storie, le vignette sono contenute, poche, per ogni tavola, ma dense di dettagli.

Abbiamo poi il consueto adattamento di MARCO RICOMPENSA, con le traduzioni di LUIGI MUTTI e il lettering di ALESSANDRO BENEDETTI. Una squadra ben oleata che ci ha fruito una storia allettante e densa, soprattutto se si considera il viaggio psicologico fatto da Fener, più che quello fisico.

Questo era DARTH FENER E LO SQUADRONE PERDUTO e questo è ciò che penso al riguardo!

Ora voglio sapere la vostra! Se vi è piaciuto, ditemi cosa ne pensate con un commento!
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Pubblicato da Re_Censo

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