@Re_Censo #562 THOR: Love and Thunder – MA CE LA FA!?

Oggi torniamo nell’MCU. Iniziamo!

@Re_Censo #562 THOR: Love and Thunder - MA CE LA FA!?

Parliamo quindi del film del 2022, “Thor: Love and Thunder“, che segue quello del 2017Ragnarok“. Torna nei panni del dio norreno Thor, Chris Hemsworth e lo fa lì dove lo abbiamo lasciato con Endgame e con la fine di Thanos, quindi in compagnia dei Guardiani della Galassia, in una sorta di restyling del personaggio, soprattutto nel fisico, e si crede così il capo del gruppo. Questa scenetta comica, alquanto imbarazzante tra lui e Star Lord continua ancora per le prime scene del film, poi ce li togliamo di torno e mentre i Guardiani partono per chissà che storia che chissà quando vedremo, Thor parte invece con Korg.

Ma la minaccia questa volta non è rivolta alla Terra o a uno dei pianeti già conosciuti, quanto al mondo degli dei e delle divinità, perché Gorr, un perfetto sconosciuto, viene abbandonato dal suo dio e, morta la figlia, decide di vendicarsi con tutti gli dei, entrando in possesso di una arma mitologica, la Necrospada, unica lama in grado di togliere la vita a una divinità. Menzione speciale all’interprete di Gorr, Christian Bale, veramente incredibile la sua mimica facciale.
    Manipolando le ombre e il mondo delle tenebre, Gorr si prefigura con un villain di tutto rispetto, molto impressionante, la voce rasposa, ricorda un pò lo stile e l’estetica, la fluidità di movimenti di Khonshu, di Moon Knight.

Thor corre quindi in soccorso di Sif, ma nel frattempo quello che forse è il centro di questo episodio è il ritorno di Jane Foster, Natalie Portman, che viene presentata nel pieno del percorso terapeutico a causa di un tumore al quarto stadio. Un tema fortissimo e una interpretazione veramente potente, che presenta per la prima volta il tema del “grande male” attraverso un universo decisamente più leggero di altri generi più drammatici o di commedia.
    Jane viene richiamata dal Mjolnir, che riprende vita e le dona così una apparente salute, proprio come se stessimo vedendo un tipico cartone animato anni ’80, dove il protagonista eroe si trasforma e cambia la propria condizione, come per magia. Jane infatti, impugnando Mjolnir smette d’essere malata ed è quindi capace di grande forza. Ma come cade e perde il martello di Thor, si mostra in tutta la sua vulnerabilità e impotenza.

Insomma, il percorso di questi due personaggi è stato a lungo sacrificato in tutto l’MCU, nella loro relazione soprattutto, per fare spazio invece al percorso principale degli Avengers. Qui invece, viene trovato il giusto spazio per raccontare cosa è avvenuto tra loro, tramite la meta narrazione di Korg e la relazione stessa è rinvigorita dalla condizione di Jane, che Thor avvicina nuovamente.
    Probabilmente, per non trasformare il film in una storia prettamente romantica, hanno comunque ridotto il tempo e lo spazio dedicato a smancerie varie, ma nel fare questo hanno iniziato a correre poi troppo velocemente e se divertenti da far morire dal ridere le urla delle due capre giganti che vengono donate a Thor, dall’altro lato a lungo andare sono un po’ esasperanti.

L’introduzione stessa di “Omnipotence City”, dove Zeus e tutti gli altri dei appaiono, come fosse un gigantesco Pantheon divino, è molto affascinante, ma è come se si fosse preferito scherzare sulla natura erotomane di Zeus, con scenette a tema, a dispetto invece di un approfondimento che manca e che mi sarebbe piaciuto vedere, magari sotto forma di un dibattito divino, o di altre divinità che segretamente si alleassero con Thor, invece lì ha parlato Zeus e tutti fanno solo arredamento. Praticamente un’occasione per approfondire, mancata, il che fa diventare questo teatrino il pretesto col quale Thor si impossessa del Fulmine di Zeus ma nessuno fa una piega.

Il film scorre molto fluido, non sembra avere motivi gravi per cui non riesca a funzionare, ma sono tutta una serie di elementi che proprio non convincono e che fanno, almeno a me, storcere il naso, come il modo col quale Thor si rapporta ai bambini come un deficiente, mentre diventa intelligentissimo e brillante con i nemici o con le donne. Uno stereotipo che proprio mi disgusta.
Di una cosa sono felice, che si sia separato subito dai Guardiani, perché non sopporto per niente Peter Quill e il suo interprete Chris Pratt. Almeno ho dovuto sopportarlo poco! E sono felice anche per i mondi virtualmente creati, architetture mastodontiche, gigantesche, veramente stupende. Come anche sono curioso per le due scene post titoli di coda. Chissà, soprattutto per l’ultima che mi intriga di più che per la prima.

Vi ho lanciato qualche tema da trattare, ora però parliamone assieme nei commenti qui sotto! Ditemi cosa ne pensate, cosa vi è piaciuto, cosa avreste voluto vedere soprattutto della Potente Thor, a questo punto e cosa invece è per voi il grande assente o la più grande pecca del villain di turno.

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Pubblicato da Re_Censo

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