CROSSOVER
volume 2
Ciao a tutti e bentornati sul canale!
Oggi torniamo in un mondo molto confuso. Iniziamo!
Colorado, 2017, un misterioso evento ha fatto si che numerosi personaggi dei fumetti si presentassero nel mondo reale, mischiandosi con gli essere umani e comportandosi come se fossero ancora nel mondo di carta e inchiostro, creando scompiglio, morti e devastazione. Non solo i super cattivi, ma anche molti personaggi secondari e tanti altri di nicchia, ma tutti con in comune una sola cosa: l’esser stati pubblicati da qualcuno.
Il cataclisma ha preso il nome di “Evento” e dopo cinque anni ancora si sentono riecheggiare le conseguenze di questa invasione, di questo che viene anche chiamato crossover, sovrapposizione. Nonostante questo però, ancora non è chiaro, o almeno non lo è per me, i motivi che spingono i personaggi a fumetto a comportarsi così, sapendo di non essere nella loro realtà.
Ma siamo anche negli USA, quindi i temi sociali della xenofobia, del razzismo e della sovranità di alcuni concetti, sono fortissimi e la narrazione prende anche i toni della lotta ideologica e religiosa.
Colorado, 2017, un misterioso evento ha fatto si che numerosi personaggi dei fumetti si presentassero nel mondo reale, mischiandosi con gli essere umani e comportandosi come se fossero ancora nel mondo di carta e inchiostro, creando scompiglio, morti e devastazione. Non solo i super cattivi, ma anche molti personaggi secondari e tanti altri di nicchia, ma tutti con in comune una sola cosa: l’esser stati pubblicati da qualcuno.
Il cataclisma ha preso il nome di “Evento” e dopo cinque anni ancora si sentono riecheggiare le conseguenze di questa invasione, di questo che viene anche chiamato crossover, sovrapposizione. Nonostante questo però, ancora non è chiaro, o almeno non lo è per me, i motivi che spingono i personaggi a fumetto a comportarsi così, sapendo di non essere nella loro realtà.
Ma siamo anche negli USA, quindi i temi sociali della xenofobia, del razzismo e della sovranità di alcuni concetti, sono fortissimi e la narrazione prende anche i toni della lotta ideologica e religiosa.
Nel numero precedente venivamo introdotti a tutto questo e ci venivano presentati tutta una serie di personaggi, facenti parte di ambedue le fazioni e queste non sono solo “umani contro fumetti” o “buoni contro cattivi”, ma anche umani contro umani, buoni o cattivi è uguale, e anche fumetti contro fumetti. La risposta a tutto questo è in pieno stile americano, ovviamente, quindi teso a estremismi e manifestazioni di potere che sfociano in una narrazione sempre ad alta tensione, con caratteristiche spesso borderline e militaristiche, con l’introduzione della Polveriera, una base militare segreta.
“Maledetti fumetti” infatti è il titolo di questo secondo volume che ci permette di entrare ancor più in questo scenario, in questa ambientazione molto ben caratterizzata. E la caratterizzazione passa proprio attraverso l’esplorazione dei personaggi, dei loro perché e delle loro storie.
Ovviamente è tempo, per come si sono messe le cose sul finire del volume 1, che molte rivelazioni devono essere fatte e scopriamo anche la vera natura di Ellie, anche se la sua origine è oggetto di mistero all’interno della narrazione. Infatti è proprio a partire da lei che si snodano nuove finestre, si approfondiscono molto le storie e si hanno anche occasioni in più per vedere quanto, nonostante sia fatto di personaggi di nature diverse e provenienze differenti, riescano a far parte coerentemente di un unico mondo e questa cosa è si assurda che entusiasmante.
Ma lo sguardo di questi capitoli si concentra più sulle retrovie. La ricerca non è più diretta sui personaggi, quanto sugli sceneggiatori. La storia quindi diventa ora ancora più metanarrativa, con Donny Cates che diventa personaggio attivo e riveste il ruolo del personaggio onnisciente, narratore, colui che sembra muovere i fili di tutto solo con la propria fantasia e forza creativa.
Il concetto è veramente affascinante ed entusiasmante e se lo uniamo al fatto che il ritmo del racconto è ancora più impazzito del volume precedente, saltando non solo da fazione e gruppo in gruppo, ma anche da linea storica all’altra, dal passato al presente narrativo, la faccenda è veramente mozzafiato. Ci sono veramente momenti in cui ci si perde, bisogna fare un attimo mente locale, ma non è questo un elemento a sfavore del fumetto, quanto invece una particolarità che ci mette faccia a faccia con un tipo di storia che è chiaro che stia uscendo fuori dalla carta e che prende moti e schemi differenti dai soliti, avvicinandosi a ritmi e intrecci simili a quelli dei migliori telefilm d’azione.
Con l’ingresso poi, in questo turbinio pazzesco di fatti che si succedono e si incastrano tra loro, c’è quasi un sospiro in cui la linea narrativa si calma, ma lo fa perché accoglie in se un nuovo elemento, un personaggio preso in prestito e che sembra rispondere alla domanda che mi facevo inizialmente, sul perché continuino i personaggi dei fumetti a interpretare loro stessi. Beh qui il personaggio forse più che rispondere pone una situazione differente, che può essere riassunta nel fatto che ha preso coscienza di se. A dispetto di altri, questo invece è come se andasse contro la sua programmazione di base, sfidando lo status quo delle cose, andando persino contro il suo creatore.
Affascinante, veramente affascinante.
Per di più, nel misto fritto che si fa di elementi narrativi, di personaggi con le loro caratterizzazioni, anche il disegno prende le note, il tratto e lo stile di autori differenti, come un multiverso che collassa su se stesso, mescolandosi in elementi apparentemente distinti, ma che raccontano un’unica cosa.
Come meraviglioso è il disegno, con questa commistione di tecniche differenti che però si combinano egregiamente tra loro, già solo a partire dalla già vista colorazione a tinte e sfumature, rispetto a quella a retino. Sempre più belli, realistici ed espressivi i volti dei personaggi e il modo col quale comunicano con il loro corpo e i loro atteggiamenti, come, ovviamente, gli effetti speciali e l’accostarsi di vignette strette a sottolineare un movimento a frame, imitando così la pellicola.
Superbe le tavole con le bozze e le pagine di sceneggiatura che in pieno contesto metanarrativo si sommano alle vignette facendosi parte di un’unica fluente narrazione. Un po’ meno interessanti invece quelle nere e verdi che per stile del tratto e illuminazione risultano troppo asfissianti.
Un fumetto che fa pensare, riflettere, che sa sorprenderci, turbarci, coinvolgere su più livelli e in tempi stretti tra una reazione e l’altra.
Veramente sempre più convinto di aver scelto il fumetto migliore tra quelli proposti lo scorso anno nel FCBD. Sarebbe interessante poter recuperare tutte le pubblicazioni “satellite” che ci presentano così i vari personaggi che poi confluiscono in questo meraviglioso mondo immaginario.
E voi l’avete letto? Ci vediamo non appena esce il terzo volume, ma per il momento vi aspetto nei commenti qui sotto, ditemi la vostra! Quale riferimento, citazione vi è piaciuta e cosa vi aspettate da qui in avanti. Cosa c’è che vi ha convinto e cosa invece non avete potuto sopportare. Vi aspetto nei commenti qui sotto, discutiamone assieme!
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