Oggi parliamo del numero 3479! Iniziamo!
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Storie e Sceneggiature
Paperinik e la Torre d’Oro, Primo Episodio
Storia di: Marco Gervasio
Disegni di: Emmanuele Baccinelli
Questa storia segna l’inizio di una nuova avventura con protagonista Paperinik e, come tante altre in precedenza, non deve combattere il crimine ma è anzi alle prese con l’ennesimo risultato del continuo procrastinare e della sfortuna di Paperino, il suo alter ego. Dovendo mettere in sicurezza il suo nascondiglio segreto, viene introdotto un nuovo edificio che approfondisce tanto la narrazione. Questo Castello, già con la sua sola presenza, metterà in moto una serie di eventi, a partire da Paperone, Rockerduck e Duckan, che spero siano raccontati in maniera meno approssimativa dell’ultima storia su questo eroe mascherato che abbiamo visto.
Topolino e l’Incubo dell’Isola di Corallo, Ep. 2
Storia di: Marco Nucci
Disegni di: Andrea Casty Castellan
Continua l’avventura di Topolino nei panni di Macchia Nera all’interno della prigione e sembra di essere portati all’interno di un tipico racconto del genere degli anni settanta. La vicenda si apre con il racconto di come Topolino stesso possa uscire di galera, attraverso un elaborato piano e nel presentarci il piano d’azione e poi nel metterlo in pratica, la tensione narrativa viene sviluppata e accresce il pathos e il trasporto, affinché la missione di Topolino riesca al meglio, trascinandosi con un ritmo incalzante attraverso le sfide che man mano incontra. Come era anche prevedibile, l’azione si interrompe sulla fine di questa puntata, lasciandoci ovviamente col fiato sospeso.
Paperino e la bacchetta magica
Storia di: Francesco Vacca
Disegni di: Sergio Cabella
Questa è una storia molto breve, ma dalla comicità incredibile. Paperoga decide di dare retta alla pubblicità dei nuovi detersivi di Paperone, nella speranza che questi realmente prendano vita. Paperino coglie la palla al balzo per prendersi gioco del cugino, rubando la bacchetta di Amelia e creando così scompiglio nell’intera Paperopoli. Il racconto si sviluppa, per la maggior parte del tempo, senza dialoghi, lasciando quindi che siano le immagini a dare il ritmo attravero le azioni dei personaggi, più che dal taglio delle vignette e quindi gran parte lo fa il disegno che andiamo a vedere dopo.
Paperino e il granchio truffaldino
Storia di: Janet Gilbert
Disegni di: Francisco Rodriguez Peinado
Altra storia breve e inedita che viene a noi direttamente dagli anni ’90. Si apre una finestra veramente molto breve e piccolina, nella quale Qui, Quo, Qua si prendono gioco di Paperino, che però, con una velocità incredibile, si rende conto di quello che gli sta succedendo e mette al proprio posto i tre ragazzini. Peccato perché le premesse sembravano più interessanti.
Zio Paperone re del Klondike
Storia di: Marco Gervasio
Disegni di: Stefano Zanchi
L’ultima storia è meravigliosa, spettacolare, di una tenerezza incredibile, perché torniamo nel Klondike e quindi l’ambientazione tipica di un Paperone in piena nostalgia del passato. E proprio su fatti del passato si basa questa vicenda, che rievoca non solo i bei tempi di una volta, ma anche le relazioni un po’ pungenti che il papero ha intessuto nel corso del tempo. La profondità di questa vicenda è raccontata con un intreccio veramente suggestivo ed emozionante e nonostante abbia continui rimandi a qualcosa di già visto, per il pathos e il forte legame che si legge tra i personaggi e tra Paperone e il luogo, la tensione che si crea tra il lettore e questo tipo di vicenda, funziona egregiamente.
Disegni e Stile
Copertina iconica, con un Paperinik statuario in primo piano, mentre a degradare alcuni elementi ricorrenti nella narrazione, che vanno a sfumare e a dare non solo profondità, ma anche drammaticità e un pizzico di mistero a questa scena.
– Per Paperinik il disegno, anche se non è di Gervasio e a occuparsene è Baccinelli, non è diverso da quanto già visto. Veramente bellissima è la linea che crea interessanti volumi. Ma quello che sorprende ancor di più, sono le vignette e non tanto la loro disposizione nella tavola, che riprende impaginazioni del passato, ma anzi sono le vignette che si allargano sull’intera tavola, con illustrazioni molto approfondite e dal taglio drammatico, che racchiudono così al loro interno scene di ampio respiro. La linea infatti è presente, morbida nei personaggi in primo piano e si assottiglia drasticamente negli sfondi, dando così l’impressione di avere finalmente una realtà prospettica che dà il senso della profondità.
-Nulla di nuovo per quanto riguarda Topolino e Macchia Nera, perché il disegno riprende lo stessa stile visto nel primo episodio. Ciò che mi ha fatto piacere vedere, è questo raccontare e ripetere le azioni di Topolino attraverso vignette apparentemente simili tra loro, che così sviluppano una certa cadenza e danno il ritmo al racconto. Ancora più interessante poi è una tavola in particolare, che mi ricorda un po’ lo stile e le illustrazioni di Mottura.
-Il disegno della storia di Paperino e la bacchetta magica, ha uno stile che ci permette di osservare i personaggi con dei volumi ben presenti. Nonostante la linea sia alquanto presente, in realtà le vignette sono molto semplici e composte da elementi puliti, andando poi a riassumere sinteticamente tutto il resto, per rendere protagonisti i personaggi. Come dicevo prima, essendo gran parte delle azioni e delle scene mute, sono più che altro i movimenti dei personaggi a dare dinamismo e ritmo alla vicenda, più che il taglio delle vignette e la loro disposizione nel layout, alquanto tradizionale.
-La storia inedita di Paperino ci riporta indietro nel tempo a un disegno che dal vintage arriva a quello moderno, presentandoci quindi delle figure già più voluminose rispetto al passato, in un contesto di vignette incasellate ancora in un layout d’altri tempi, con sfondi molto più semplici e che con poche linee ci rendono l’ambientazione della storia.
-Meraviglioso, spettacolare il disegno di Paperone nel Klondike, perché Zanchi crea una linea molto sottile, che risalta così i volumi dei personaggi come fossero delle vere e proprie statue a tutto tondo, atteggiandoli in posizioni che rendono dinamiche le vignette, facendo particolare attenzione alle espressioni e alla comunicazione non verbale dei loro corpi. Veramente suggestive le scene che sottolineano la relazione tra Paperone e Doretta. Vignette dal taglio molto moderno e molto più cinematografico, sottolineano quindi i personaggi all’interno di ambienti per niente opprimenti, ma anzi essenziali e funzionali. A rendere il tutto ancora più voluminoso sono le ombre e i riflessi di luce, così come l’importanza degli sguardi dei personaggi, che trasformano e danno vita ai personaggi.
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