TOPOLINO
3471
Oggi parliamo del numero 3470! Iniziamo!
Storie e Sceneggiature
Topolino e il ritorno dell’Uomo Falena, Episodio 1
Storia di: Sergio Badino
Disegni di: Andrea Lapis Malgeri
Questa nuova storia è una prima parte nella quale viene introdotto un nuovo personaggio che si rifà a Massimo Polidoro e che anche nel mondo del Topolino combatte le fake news e smentisce le bufale. Tip e Tap, i nipoti di Topolino, lo convincono a partire per la loro vacanza spostandosi proprio nella zona dove Max Topidoro sta svolgendo la sua ultima indagine. La narrazione di questo evento è molto pacata e tranquilla, mostrandoci l’avvicinamento tra i personaggi, per poi tingersi di mistero, quando proprio Tip e Tap scompaiono prendendo i toni di un vero giallo. Ma staremo a vedere la settimana prossima come si evolve la faccenda per poterla osservare meglio.
Papersera News Presenta: Zio Paperone e il Ritorno dei Wakasnort
Storia di: Corrado Mastantuono
Disegni di: Corrado Mastantuono
Alla redazione del Papersera, Paperone scopre l’esistenza di una moneta particolarmente gigante e così che quindi acchiappa Paperino e Paperoga e decide di partire, ma ovviamente incontra il suo acerrimo rivale Rockerduck ed è così che, per potersi aggiudicare la gigantesca moneta, dovranno concorrere in una gara. La narrazione è molto rapida e salta da un evento all’alto, per poi ritornare con piccoli flashback ripetuti, nel tentativo di rendere più mistero, col solo risultato di ottenere una storia molto frammentata. Questa difficoltà di tenere insieme elementi così separati e non in continuità tra di loro, ci porta a un finale nel quale tutto viene spiegato e ci possiamo sentire così rincuorati dalla reazione di Paperone.
I Misteri di Paperopoli – Paperino, Archimede e il Nuovo Cinema Paperopoli
Storia di: Bruno Sarda
Disegni di: Davide Cesarello
Per il filone dei Misteri di Paperopoli, protagonista questa volta è il Cinema Paperopoli che racconta in prima persona la sua stessa storia, per poi passare il testimone a Paperino e Archimede, che rivangano i vecchi ricordi riguardo il cinema che, come tutte le attività, subisce l’evoluzione del quartiere. Semplice e da un ritmo alquanto sostenuto, con una narrazione molto positiva. I personaggi si organizzano per la rinascita del Nuovo Cinema Paperopoli e tutto va nella giusta direzione, nonostante gli inciampi che vengono costruiti e con i quali si tenta di dare un minimo di profondità a una vicenda altrimenti molto e troppo lineare. A dispetto delle altre puntate che abbiamo visto sui Misteri di Paperopoli, questa forse è quella meno potente.
Paperina e la voce vegetale
Storia di: Giorgio Salati
Disegni di: Giulia Lomurno
Paperino e Archimede sono i protagonisti anche di questa storia, nella quale per festeggiare i risultati di Paperina, le regalano uno strano vaso che riesce a interpretare i fiori e a dar loro voce. La storia si concentra sulla relazione tra Paperina e una pianta di fiori, come se fossero due amiche che vanno in giro a fare shopping e a rilassarsi, ma ovviamente il troppo storpia e persino un vaso di fiori diventa intrattabile. La vicenda è veramente molto originale, carina e divertente, con un finale che sorprende e spiazza completamente il lettore.
Malachia e la zampata esponenziale
Storia di: Marco Nucci
Disegni di: Blasco Pisapia
L’ultima storia è quella di Malachia che viene esaminato un po’ più in profondità rispetto alle storie brevi organizzate da Faccini. Stavolta Nucci racconta una storia nella quale Malachia è il protagonista e si decantano, tramite lui, le qualità dei gatti, in una parabola narrativa nella quale accade l’impossibile per non accadere praticamente niente. Il tutto si conclude con una tavola finale che mi ha fatto piegare in due dalle risate, mostrandoci come siano così vicini tra loro Paperoga e Malachia.
Disegni e stile
Bellissima copertina, molto evocativa, cupa, drammatica, con un contrasto bellissimo tra lo sfondo scuro e la scena al focolare in primo piano.
-Veramente molto bello il disegno della storia dell’uomo falena, perché ha una linea molto classica, non solo nel modo con il quale costruisce i personaggi, ma anche per le scene che vengono create. Nonostante l’impaginazione delle vignette prenda uno stile molto più moderno, quasi cinematografico, più strette e lunghe, alcune si aprono sull’intera tavola, su cui si sviluppa l’intera illustrazione. Scene molto immersive, nonostante la scarsità di elementi che ne aiutano così la lettura.
-Particolare il disegno della moneta gigante, nel quale ritroviamo quindi lo stile di Mastantuono, ravvisabile nella fisionomia dei personaggi e le loro proporzioni, che diventano molto più moderne, quasi a trasformarle, spingendo molto su movimenti concitati ed accentuati e sulle espressioni dei personaggi, quasi snob, con l’occhio a mezz’asta di Paperoga, veramente divertente.
-Il disegno dei Misteri di Paperopoli è molto moderno e il cinema ricopre un ruolo marginale, come fosse una muta presenza. Il disegno salta quindi su vari personaggi, resi con generazioni differenti e le vignette sono veramente molto semplici, raccontandoci un cinema d’altri tempi, con arredamenti molto datati. La semplicità della linea e il fatto che ci sia poca profondità di dettaglio, permettono così una lettura della vicenda in maniera molto scorrevole.
-Molto carino è il disegno dato alla storia del vaso di fiori, perché ha una linea alquanto moderna, con proporzioni dei personaggi molto classiche. Le scene sono veramente piene di elementi e nonostante la linea sia alquanto presente negli spessori, riesce a creare elementi semplici e scene che respirano. Carinissime sono le espressioni dei personaggi, a cui viene dato grande risalto, soprattutto per quanto riguarda gli occhi. Bello poter vedere la linea che si pronuncia ancor di più, perdendo parte della sua morbidezza, per sottolineare lo stato d’animo di Paperina.
-Stavolta a raccontare Malachia nel disegno non è Faccini, ma Blasco Pisapia che ci presenta la vicenda con la sua linea molto personale, soprattutto per quanto riguarda le proporzioni anatomiche e le espressioni dei personaggi. Malachia riesce al meglio di sè, attraverso proprio le espressioni ben riuscite del viso, perché molto feline. Come solito per Pisapia, le vignette sono molto classiche nella loro impaginazione, ma anche nella costruzione delle scene, con una pulizia della linea che ci permette di vedere con chiarezza ogni elemento, un pò rievocando lo stile del passato.
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