@Re_Censo #510 KAIJU No. 8 | VOLUME 1

KAIJU No. 8
VOLUME 1

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Oggi torniamo a parlare di un manga. Iniziamo!

@Re_Censo #510 KAIJU No. 8 | VOLUME 1

Kaiju No. 8 è un manga di tipo shōnen.
Scritto e disegnato da Naoya Matsumoto, appare sulla rivista digitale “Shōnen Jump+” della casa editrice Shūeisha, dal luglio del 2020.

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La particolarità adottata dall’autore è il pubblicare online un capitolo ogni settimana, per tre settimane consecutive e da una di pausa come a intervallo.
I capitolo vengono poi pubblicati in una raccolta di tankōbon dalla Shūeisha e il primo volume esce già agli inizi del dicembre 2020 e dopo un anno i volumi arrivano a cinque (ndr. attualmente sono 6).

In Giappone la campagna promozionale è stata formidabile, perché è apparso nella stazione di Seibu-Shinjuku, sottoforma di telegiornale, mostrando sin da subito quindi l’ambientazione e il tipo di taglio giornalistico che viene ripreso quindi già a inizio del primo capitolo.

In Italia è stata annunciata nel 2021 al “Lucca Comics & Games” in uscita per Star Comics, quindi il primo volume è arrivato a fine marzo 2022, con una campagna pubblicitaria degna di nota, soprattutto per l’installazione all’interno della fermata milanese di Porta Genova.

Brevemente l’autore?
Naoya Matsumoto è un mangaka nato nel 1982 e ha iniziato la sua carriera tra le pagine di “Weekly Shōnen Jump“. Sue sono le serie “Nekowappa!” e “Pochi Kuro“, in Italia entrambe per Star Comics. E, possiamo dire, in perfetto stile giapponese, di lui non si sa altro.

Entriamo più nello specifico di questo manga!
I Kaiju sono dei mostri mortalmente pericolosi. Questi hanno iniziato ad apparire in giro per il Giappone, distruggendo ciò che incontrano sul loro cammino e uccidendo la popolazione.
Per combatterne la minaccia, il governo ha istituito la “Japan Defense Force“, cui molti iniziano ad aderire, tramite i loro famigerati concorsi. I bandi sono molto restrittivi e constano di due prove, la seconda più complicata della prima.

In questa scena si inserisce anche una delle tante aziende che si occupa dello smaltimento dei cadaveri dei Kaiju sconfitti, da cui si prendono le parti da poter riutilizzare a scopi militari, scartando e distruggendo il resto.
Tra i dipendenti di queste aziende vi è il protagonista della storia, il trentaduenne Hibino Kafka che non è mai riuscito a superare le prove e che sembra così bloccato in un lavoro che non gli piace, con le mansioni peggiori tra quelle che potrebbero affidargli.

Hibino è il tipico personaggio protagonista di uno shōnen, incastrato in un presente che non lo soddisfa, molto alla mano e dalla vena decisamente comica, elemento che spezza spesso e volentieri la tensione narrativa, già dalle prime battute del primo volume.

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Quando però incontra Leno Ichikawa, nuovo collega più giovane di lui, il suo mondo fatto di un quotidiano uguale all’altro, piatto come il precedente, viene a incrinarsi e quasi nello stesso momento, ha un incidente che lo segnerà per sempre.

Hibino viene posseduto da un Kaiju che lo mette in grado di trasformarsi in uno di questi mostri, pur mantenendo però la coscienza e piena consapevolezza delle sue azioni.
Penso che questo sia un elemento importante o che potrebbe esserlo, semmai in futuro ne compaiano altri come lui, posseduti che però non hanno consapevolezza di ciò che fanno quando si trasformano.

Quindi, Hibino decide che non gli basta più la vita di prima e, spronato da Leno, torna sui suoi passi, candidandosi nella Japan Defense Force.
A spronarlo ancor più è la promessa fatta ad una amica d’infanzia, Mina Ashiro, che scopriamo però essere molto più avanti rispetto a Hibino, che nel frattempo si è un pò pianto addosso mentre lei faceva carriera ammazzando Kaiju.

Quello che quindi in questo primo volume succede, è l’introduzione dei vari personaggi, principali, comprimari e tanti altri, scandagliandoli poco per volta, proprio come un tipico shōnen farebbe, con tanto di identikit riassuntivo. Ma a farlo in maniera più convincente sono gli eventi e come i personaggi si muovono in base a questi, a mostrarceli in giro effettivamente per quello che sono, con tanto di piccoli flashback che iniziano anche ad approfondirli e a dare coerenza alle caratteristiche e ai loro perché.

Ho trovato molto interessante la narrazione dei capitoli, suddivisa e ritmata come se fossimo invece spettatori di un anime, tanto da riprendere alcuni momenti di fine capitolo e ripartire da quelle scene a inizio del successivo, dando così organicità e continuità alla storia in modo molto naturale, riacchiappando l’attenzione del lettore e spingendolo a cercare altro.

Ricordate che iniziai a leggere One Punch Man? Beh, scordatevelo, questo ha una carica completamente diversa.

Ha il fascino del manga eroico che richiama molto Dragon Ball e One Piece, ha un disegno dalle linee veramente molto pulite che però ci propone personaggi seri, credibili, dalle proporzioni comode, molto realistiche, per poi semplificare il tutto negli sketch umoristici, riassumendo espressioni, anatomie e pose in quelle tipiche reazioni esagerate e esagitate, che annullano gran parte del realismo e della tensione accumulati sino a quel momento.

Il volume poi si presenta sotto un aspetto interessante.
Non solo per il suo formato, fedele al tankōbon giapponese, bello da tenere tra le mani, piccolo, compatto, solido, ma anche per la copertina.

In questo caso è una delle trelimited edition”, con questo effetto specchiato e olografico sulla silhouette del personaggio. Ma se togliamo questa, appare una copertina dalla piccola brossura, che sembra quasi una anticipazione del protagonista, come se non sapesse di essere in copertina. E ancora, un piccolo poster e le prime pagine di grammatura diversa, a colori e altre, all’interno, a indicare i capitoli, 7 in questo volume, a  colori ma sulla stessa carta del resto del volume, stampato però in bianco e nero con uso dei retini, che così approfondiscono non solo i personaggi, ma l’ambientazione stessa e le texture dei vari mostri.

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Questo è quindi un manga veramente molto accattivante e avvincente, non solo per la caratterizzazione e il destino di Hibino, ma perché questo è attorniato da altri e per il modo col quale sono resi e per il modo col quale si arriva alla fine del volume, con l’introduzione di un Kaiju misterioso, c’è veramente tanto che crea fermento, brio e nonostante alcuni elementi siano poco originali, come la metamorfosi che subisce il protagonista, è pur sempre vero che il continuo rimando visivo a una realtà più grottesca che si apre sul mondo a noi conosciuto, crea un elemento interessante e intrigante che è bello da poter approfondire.

Mi piacerebbe però sapere voi che ne pensate, se l’avete acquistato e letto, se avete deciso di continuare l’acquisto, visto che è uscito già anche il secondo volume.
Cosa vi sta piacendo, cosa invece non vi soddisfa per niente e se il ripresentarsi di continuo di personaggi così simili tra loro nel genere shōnen vi fa piacere o se è per voi sempre lo stesso, trito e ritrito.

Vi aspetto nei commenti qui sotto, discutiamone assieme!

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Pubblicato da Re_Censo

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