Star Rats
Eredità
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Oggi torniamo nel mondo di Star Wars, ma in un modo ovviamente diverso! Iniziamo!
Oggi parliamo nuovamente di un’opera di Leo Ortolani, che ci catapulta nell’immaginario di Star Wars, sempre, ovviamente, a modo suo.
Parliamo di “Star Rats Eredità“.
Questo bellissimo cartonato che raccoglie in se le sei pubblicazioni spillate e pubblicate a partire da marzo 2020. Questo bel bimbo costa 26€.
Quel che qui viene raccontato, col pretesto dell’ultima trilogia cinematografica, definita sequel, è una sorta di cappello di approfondimento che l’autore da alla storia e ai personaggi che ha inventato, sempre seguendo la falsariga del franchise originale.
Ovviamente, nel prendere in prestito l’universo lucasiano, Ortolani lo smonta e rimonta a modo suo.
Partiamo dalla vicenda, che al posto di Ray vede protagonista Stella e con lei il ritorno, non della Forza, ma dei Cavalieri dell’Oroscopo, come li abbiamo già visti in precedenza.
La vicenda raccoglie così Stella per portarla lontana, acquisendo, allo stesso modo della sua controparte in celluloide, coscienza che c’è ben altro rispetto al suo piccolo e stretto orticello, finendo praticamente catapultata in situazioni più grande di lei e che, all’apparenza, non la riguardano neanche, come se un’estranea si interessasse dei fatti della tua famiglia.
Questa è forse la sensazione che si da a Stella e che, di rimando, si vuol far notare in Ray.
Proprio come accade nel sequel, anche qui fatti e personaggi si muovono con una loro coerenza, che a noi non sembra tale, marciando su concetti che conosciamo, per poi allontanarsene, prendendo la tangente, per poi ritornare e pretendere di mantenere la loro identità. Nei tre film accade questo e i puristi sono i primi a denunciarne l’assurdità di un impianto che fa acqua da tutte le parti.
Ma proprio su questo ho l’impressione che Ortolani voglia giocare.
Non toglie mai occasione di far notare, col suo tono umoristico e parodistico, le cose che non vanno, legate non solo alla narrazione della saga, ma anche alla realtà politica e sociale nostrana. Anzi, proprio con questo suo modo di raccontare, prende a pretesto queste falle della narrazione originale, per poi infilarsi con la sua di storia.
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Così notiamo come alcuni personaggi, che sembravano risolti o che avessero già un background consolidato, e li rimaneggia, mostrandoceli e raccontandoceli sotto luci diverse, in momenti passati diversi che quindi si riflettono nel presente narrativo di questo fumetto.
Fanno, ovviamene storcere il naso e penso questo sia voluto, ma caspita se riescono ad avere una coerenza assurda, sorretta proprio dal concetto rivisto e quasi riveduto e corretto, del “Rat-Man”. Concetto che prende la forma dell’auto-denuncia sarcastica e comica, giacché gioca sul fatto che doveva esser finito e invece, come diciamo noi lettori anche, rivive in ogni riedizione e pubblicazione.
Lo sguardo di Ortolani si spinge quindi sulle fattezze dei personaggi della saga, che diventano pretesto comico e, allo stesso tempo, approfondimento narrativo, ricamandoci su un bel po’, ma anche accostando scene comiche alla sua tipica narrazione, pregna dei siparietti sul mondo LGBTQ+, o, come detto, della politica migratoria, alle volte molto discriminatoria, fatta non solo in Italia ma anche in America dall’ex Presidente.
O ancora proprio dal modo stereotipato di fare politica, quasi alla Cetto Laqualunque, promettendo cose a vanvera. Prendendo anche scene del film e rigirandole sul loro aspetto comico che tutti avevamo sotto gli occhi, ma che ci voleva Ortolani con le sue vignette a renderlo reale.
Un fumetto tutto da ridere, non ho smesso un attimo di ridere, come al solito, una scoperta e riscoperta continua, un ritmo molto incalzante, che se non pone e propone nulla di nuovo nel modo solito dell’autore di raccontare le cose, ci offre comunque una graditissima occasione di relax immersivo, in un mondo che sa di qualcosa di familiare, ma che ha poi tutta una sua struttura e incoerente incoerenza che funzionano grandiosamente, persino quando, questi personaggi così assodati, li riscopriamo in modi differenti e con loro anche le loro origini e natura cambiano; possono sembrare snaturati, lontani dall’abitudine che hanno ormai per noi, ma invece aprono a riflessioni nuove, persino sulla Forza e sull’Oroscopo.
Insomma, un fumetto che mi è piaciuto, inutile negarlo, ma che vorrei fosse durato di più, ma che prende il suo giusto posto sulle mensole alle mie spalle, o sopra di me, dipende se state vedendo la puntata o leggendone la recensione!
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