TOPOLINO
3433
Oggi parliamo del numero 3433! Iniziamo!
Storie e Sceneggiature
Ducktopia – Capitolo 1, Lo scacciatore di mostri
Storia di: Francesco Artibani, Licia Troisi
Disegni di: Francesco D’Ippolito
Qui inizia una nuova avventura, che ha tutto il sapore della tipica narrazione Fantasy. Il problema è che, al momento, non sembra un racconto originale, ma anzi un miscuglio di cose e di narrazioni che già abbiamo visto, tra Il Signore degli Anelli, lo Hobbit, the Witcher e tanti altri. Tassello dopo tassello, formano la base di questa narrazione. Paperino è il nipote del re di Ducktopia e questi lo manda con i tre nipotini a cercare un famoso cacciatore affinché scopra il motivo per il quale le creature e i mostri del regno hanno iniziato ad attaccare la popolazione. La storia quindi prende molto i toni enfatici e sopra le righe tipici delle narrazioni in cui vediamo Topolino protagonista nei panni dell’impavido eroe, fino a mostrarci sul finire di questa prima puntata, il nemico che si cela dietro questo mistero, creando così forte tensione e aspettative in attesa del prossimo episodio. Per il momento, non voglio giudicare molto, staremo a vedere cosa diranno gli altri episodi.
Siamo Serie! Episodio 2: Scuci, motore… Zione!
Storia di: Sergio Badino
Disegni di: Silvia Ziche
Continua l’avventura di Paperina come showrunner e, assieme a Chiquita, cercherà un regista all’altezza, ma ovviamente Paperone continua a imporre le sue idee retrograde, prese dal passato. La narrazione crea un certo disagio e sicuramente mette addosso una certa ansia, perché nonostante la fatica della protagonista, nulla sembra filare liscio, producendo tutta una serie di luoghi comuni tipici dei retroscena di un set. A mitigare questa tensione continua, ci sono una serie di piccole battute e gag dal sapore comico, che riescono a spezzare la tensione e rallegrare l’ambiente, fino nuovamente ad arrivare sul finale di quest’altro episodio, con una minaccia che sembra voler mettere la parola fine al progetto. Vedremo quindi la settimana prossima cosa succederà.
Paperbridge – Capitolo 8, il Segreto di Famedoro
Storia di: Marco Gervasio
Disegni di: Marco Gervasio
Quello che sembra l’ultimo episodio di Paperbridge, si mostra in maniera troppo rapida al lettore. Mentre Quacky infatti scopre la verità, i suoi compagni partono per festeggiare il compleanno di un loro amico e si muovono assieme al sospettato numero uno dell’indagine di Quacky stesso. Quando anche il protagonista si riunisce agli altri, cambiando idea all’ultimo momento, la vicenda assume una velocità talmente caotica, da dimenticarsi di raccontarsi al lettore, per giungere troppo rapidamente al finale, nel quale il vero responsabile del mistero non viene raccontato ai personaggi e il messaggio finale ricollega questa narrazione a una storia uscita dal passato, nel numero 3073.
Topolinia by Night, il Raffreddore
Storia di: Gabriele Panini
Disegni di: Maurizio Amendola
È una sera di forti temporali quando incrociamo Rock Sassi durante una delle sue missioni. Purtroppo la pioggia gli ha procurato un bel raffreddore, che se da un lato lo rende meno credibile, dall’alto gli dà l’occasione di risolvere subito la sua indagine, anche se, vista la brevità della storia, si arriva a un finale che sembra quasi un ironico nulla di fatto. Storia alquanto carina che apre una piccola parentesi sul quotidiano dell’ispettore.
Paperoga, papero impeccabile!
Storia di: Roberto Gagnor, Roberto del Bove
Disegni di: Giampaolo Soldati
L’ultima storia è dedicata all’ennesimo tentativo di Amelia di entrare nel Deposito per prendere possesso della Numero Uno e questa volta incanterà Paperoga affinché Paperone possa fidarsi di lui, al punto da permetterle di entrare indisturbata nel Deposito. La storia è veramente ricca, ben raccontata e con un intreccio di azioni di più personaggi molto ben articolato. Infatti, grazie all’antagonismo di Miss Paperett, la storia prende più forza. In più, il carattere stesso di Paperoga e la sua capacità di portare caos, rendono la storia ancora più divertente e avvincente.
Disegni e stile
Copertina di un certo fascino, con questa finitura metallizzata che stacca il primo piano, di genere fantasy, rispetto allo sfondo. Peccato che Topolino… vabeh!
– Il disegno di Ducktopia è un disegno molto moderno, che si mantiene fedele alle proporzioni tipiche classiche dei personaggi, ma non riesce comunque a dare il giusto tributo a Topolino, che non solo nei profili ma anche nei tre quarti non riesce a essere rappresentato al meglio di sé. Per quanto riguarda invece tutto il resto, è un disegno veramente bello da poter vedere, riesce a darci grandi dettagli delle ambientazioni di sfondo, anche se con pochi elementi, e per far risaltare ancor più l’epicità delle azioni in primo piano, invece di sfumare gli sfondi, semplicemente li desatura, schiarendoli, proponendo così scene molto coinvolgenti e dinamiche, che si costruiscono a volte in un’unica vignetta, sulla quale appaiono descritti più punti di vista.
-Per Siamo Serie, il disegno non cambia minimamente, rimane questa linea molto morbida e sottile tipica della Ziche che così riesce a creare uno stile tutto suo all’interno del mondo Disney, caratterizzando ancora i nuovi personaggi, anche se appaiono in poche scene, rendendoli fieri, sopra le righe e molto veritieri. Ancora una volta, riescono a comunicare proprio grazie alle espressioni del viso.
-Per Paperbridge nulla cambia rispetto al disegno, anzi si aggiunge in maniera molto semplificata un tratteggio a indicare i banchi di nebbia, ma poi non viene aggiunto e tolto nulla a questa narrazione visiva, che rimane davvero bella da poter vedere, non solo per il taglio delle scene, ma anche e soprattutto per i giochi di contrasto, resi con i colori, le ombreggiature e i tratteggi, che così approfondiscono le scene.
– Il disegno di Rock Sassi sembra guardare indietro nel tempo, ha una linea quasi sempre uguale a se stessa, che non riesce a delineare dei volumi apprezzabili e fedeli a se stessi, ma rimane alquanto semplice e di immediata lettura.
-Il disegno sulla storia di Paperoga e Amelia è veramente carino da vedere, infatti ha una linea molto semplice, pulita, che nonostante alle volte appaia alquanto spessa, non disturba la coesione tra gli elementi, risultando così particolarmente fedele alle proporzioni classiche, ma con quella spinta in più che rende non solo i personaggi più dinamici e presenti a se stessi, ma particolareggia ancora di più le loro espressioni, dandogli davvero un tocco in più.
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