@Re_Censo #449 FOCUS ON: Dame Maggie Smith

FOCUS ON
Dame Maggie Smith

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@Re_Censo #449 FOCUS ON: Dame Maggie Smith

Video di agosto, questo FOCUS ON è nato dal suggerimento di alcuni di voi. Sul mio profilo Instagram e sul canale Telegram, vi ho chiesto di cosa parlare, tra attori, attrici e registi.
Tra le attrici c’erano Michelle Pfeiffer, Jodie Whitaker e Maggie Smith, ma ha vinto Maggie Smith!
Quindi vi ringrazio per i suggerimenti, oggi parleremo proprio di lei!

@Re_Censo #449 FOCUS ON: Dame Maggie Smith

Maggie Smith è nata a Ilford, nell’Essex, nel 1934.
Dopo aver frequentato la “Oxford School for Girl“, studia recitazione alla “Oxford Playhouse School” e nel 1959 entra a far parte della più prestigiosa delle compagnie inglese, la “Old Vic” e si distingue per la sue interpretazioni superbe delle opere classiche e contemporanee, soprattutto come interprete shakespeariana. Si trasferisce poi in America e si dedica anche al cinema.

Debutta prima come attrice televisiva nel 1955 e dopo alcune parti di poca importanza, nel 1958 arriva il primo ruolo da protagonista in “Senza domani” di Seth Holt.
Arrivano così le proposte più importanti che la portano a ottenere parti in film celebri anche se interpreta ruoli secondari, come “Il magnifico irlandese” (1965) di Jack Cardiff. Il ruolo che la consacra a icona cinematografica è quello di Desdemona in “Otello” nel 1965, dal quale ottiene la candidatura ai Golden Globe come miglior attrice.

Dopo avere partecipato in “Masquerade” (1967) e “Milioni che scottano” di Eric Till (1968), nel 1969 è protagonista assoluta in “La strana voglia di Jean” di Ronald Neame.

A contraddistinguerla sono la sua classe e le sue capacità che vengono sempre più richieste e che la portano sul set di “In viaggio con la zia” (1972), “Invito a cena con delitto” (1976), “Assassinio sul Nilo” (1978), “California Suite” e seguono poi quelli degli anni Ottanta: “Scontro di titani” (1981), “Quartet” (1981), “Profumo di mare“, “Pranzo reale“, “Camera con vista” e “La segreta passione di Judith Hearne“.

Agli inizi degli anni Novanta, Steven Spielberg le affida il ruolo di Wendy Darling nel film “Hook – Capitan Uncino“, quindi seguiranno “Sister Act – Una svitata in abito da suora” e “Sister Act 2 – Più svitata che mai“.

Interpreta poi famosi film come “Riccardo III“, “Il club delle prime mogli“, “Washington Square – L’ereditiera“, e, sul finire degli anni ’90, è diretta da Franco Zeffirelli in “Un tè con Mussolini“.

Nel 2001 è in “Gosford Park” e poi parte l’avventura nei panni della professoressa Minerva McGranitt nella trasposizione della serie “Harry Potter“, e in “Harry Potter e il principe mezzosangue” del 2009, riesce a completare il lavoro malgrado sia colpita da un cancro al seno, riprendendo la parte nel capitolo doppio conclusivo.

Negli ultimi anni interpreta svariati film, “La mia casa in Umbria“, “Becoming Jane” “Tata Matilda e il grande botto” per poi tornare in televisione, dal 2011, in “Downton Abbey” nel ruolo di Violet, Contessa Madre di Grantham.

Nel 2012 è nei film “Marigold Hotel” e “Quartet“, stavolta non di Ivory James, ma diretto da Dustin Hoffman e nel 2015 prende parte al film “The Lady in the Van“.

Dopo 12 anni di assenza, nel 2019 torna a calcare il palcoscenico nella pièce di Christopher HamptonA German Life“, al Bridge Theatre di Londra, in cui interpreta la segretaria di Joseph Goebbels, Brunhilde Pomsel, per poi tornare al cinema col lungometraggio di “Downton Abbey“, cui prenderà parte nel seguito che sarebbe dovuto uscire nel 2021, ma causa Covid-19 è stato slittato al 2022 (al momento della scrittura di questo articolo ndr.).

Il 30 dicembre 1969 viene insignita “Commendatore dell’Ordine dell’Impero Britannico“.
Il 29 dicembre 1989 è insignita del titolo di “Dama di Commenda dell’Ordine dell’Impero Britannico“.
E per i Servizi resi all’arte drammatica, dal 14 giugno 2014 è “Membro dell’Ordine dei Compagni d’Onore“.

Di Dame Maggie Smith ho cercato la filmografia sulle quattro piattaforme che pago e ne ho quindi visto i film trovati.
Purtroppo non ho trovato alcun film di quando lei era più giovane e la cosa mi è dispiaciuta. Ma andiamo con ordine, considerando che parliamo oggi di quelli visti gratuitamente.

Quartet, regia di James Ivory (1981)
Lo metto in elenco, perché c’era, quando ho preparato la lista, ma poi è scomparso. Peccato…

 

@Re_Censo #449 FOCUS ON: Dame Maggie Smith - Hook Capitan Uncino

Hook – Capitan Uncino (Hook), regia di Steven Spielberg (1991) NETFLIX

Nei panni di Wendy Moira Angela Darling, Smith già nel 1991 sembra piantarsi su personaggi molto anziani, nonostante i suoi 57 anni. Ma la parte le calza abbastanza bene e riesce a caratterizzare il personaggio, in un alone di mistero fino a quando il Peter Pan del compianto Robin Williams è pronto a conoscere la verità. Un intreccio intrigante, all’epoca nuovo, con tutta l’ambientazione tipica di Spielberg (per non parlare della firma musicale che lo segue e contraddistingue le sue opere –come Mamma ho perso l’aereo e i primi due di Harry Potter– con melodie molto simili tra loro).
La Smith però è messa in un angolino, lasciando spazio a una vicenda che la vede solo come satellite. Eppure molto apprezzata. Un po’ meno il doppiaggio di una ostinata e ostentata anzianità sofferente. Film che mi ha fatto molto commuovere all’epoca, e che ha risvegliato in me tutto il carico che da bambino recepivo. Ho bisogno di una serie di sedute dallo psicologo, adesso.

 

@Re_Censo #449 FOCUS ON: Dame Maggie Smith - Sister Act

Sister Act – Una svitata in abito da suora (Sister Act), regia di Emile Ardolino (1992) DISNEY+

Deloris Van Cartier
, Whoopi Goldberg, è nei guai per aver assistito a un omicidio e trova rifugio in un convento di monache, il Santa Caterina a San Francisco, California.
A capo di queste suore c’è la superiora, Maggie Smith.
Il film ha per protagonista Suor Maria Claretta, quindi anche stavolta Smith è messa un po’ ai margini, interpretando il ruolo di una rigida donna, incasellata nella responsabilità del ruolo, di uno schema e una tradizione da perseguire nel quotidiano, senza troppi pensieri e troppe noie. Eppure si lascia trascinare e coinvolgere nella novità portata dalla cantante, evolvendosi più degli altri personaggi, vista l’età e il ruolo ricoperti sino a quel momento. Indimenticabili sono quindi le espressioni di sconcerto, sdegno, incredulità e sgomento con cui è immortalata in modo granitico sulla pellicola.

@Re_Censo #449 FOCUS ON: Dame Maggie Smith - Sister Act 2

Sister Act 2 – Più svitata che mai (Sister Act 2: Back in the Habit), regia di Bill Duke (1993) DISNEY+

Torna qui a vestire l’abito monacale e lo fa con una verve meno granitica, più convinta del nuovo ruolo che le suore hanno nella città e nei confronti delle famiglie e dei ragazzi affidati loro. Ovviamente protagonista resta sempre Deloris, ma il fatto che la Superiora ne chieda l’aiuto, consapevole dell’ondata rivoluzionaria che ha portato con se la prima volta, è sintomo di quel cambiamento visto nel primo film.
L’atteggiamento scostante e di una superbia incontrollata è riservato ad altri personaggi, rendendo così la Superiora una donna molto più dinamica, ma di cui però si da ancora troppo poco spazio, nonostante riesca a dare il meglio di se ugualmente.

@Re_Censo #449 FOCUS ON: Dame Maggie Smith - Riccardo III

Riccardo III (Richard III), regia di Richard Loncraine (1995) AMAZON PRIME
Prendete Shakespeare e piazzatelo nel pieno della Seconda Guerra Mondiale, nell’Inghilterra bombardata dai Tedeschi, dove ciò che il poeta inglese raccontava nella faida della famiglia reale, accade come un musical, senza musica e canti, ma con lo stesso risultato.
Una strana distopia, molto dissonante che però attualizza l’opera e da un senso nuovo ai personaggi. Personaggi che, a dispetto di Riccardo, Ian McKellen, che parla spesso in camera, si comportano senza un reale rapporto col pubblico, lasciando che sia il solo protagonista a dare ancora più tragicità alla narrazione.
La Smith interpreta il ruolo della Duchessa di York e si vede davvero molto, ma molto poco e il ricordo che si ha di lei è quello di una anziana madre di Re, quasi preludio a Downton Abbey nel portamento, il cui apice è un litigio col figlio assassino. Apice che ha il sapore del teatro, in più abbinato a McKellen, ha un’altezza e una bellezza incredibile.

@Re_Censo #449 FOCUS ON: Dame Maggie Smith - Il club delle prime mogli

Il club delle prime mogli (The First Wives Club), regia di Hugh Wilson (1996) NETFLIX
Brenda, Elise, Annie e Cynthia sono grandi amiche e dopo il diploma, nonostante le promesse di rito, si perdono un po’ di vista. L’evento che le riunisce è la morte di una di loro e l’inevitabile confronto che ne esce, tra le vite l’una dell’altra.
Dal loro malcontento, dalla frustrazione delle loro carriere e dei loro matrimoni, nasce l’esigenza di fondare una specie di club di Prime Mogli, per rimettere al loro posto i mariti, ricostruirsi una vita, recuperare la loro dignità e libertà.
Aiutate dalla critica di moda, Gunilla Garson Goldberg, Smith, che le indirizza, sospinge e si racconta come prima moglie di almeno 3 matrimoni, è quasi più una matrona che dal suo scranno esperienziale dispensa consigli, col suo solito atteggiamento di superbo buon gusto.
Ma anche stavolta, davvero poco spazio.

Un tè con Mussolini, regia di Franco Zeffirelli (1999) 

Avrei tanto voluto vederlo, non tanto per Mussolini, che mi sarei risparmiato, ma perché la locandina mi intrigava molto… peccato, spero di acciuffarlo in futuro.

@Re_Censo #449 FOCUS ON: Dame Maggie Smith - Harry Potter

Harry Potter 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7.1, 7.2

Harry Potter… beh, ci sono una quantità di video tra il mio vecchio (ora vlog) e questo, sul tema.
Smith interpreta la Professoressa di Trasfigurazione e vicepreside, Direttrice di Grifondoro, Minerva McGranitt.
Già dal primo film, con quel meraviglioso abito verde damascato e il cappello nero con la piuma, è diventata un’icona meravigliosa, che poi, tramite sempre l’abbigliamento, diventa ancora più colossale negli ultimi film, e considerando che ha dovuto misurarsi con un tumore al seno, ha fatto un lavoro egregio.
Resa edotta di ben poco da Silente, Smith riesce a costruire un personaggio molto sicuro di se, autorevole, presente e vicino agli studenti, capace e temibile. La sua performance è racchiusa in alcune piccole perle, tra cui il benvenuto a Hogwarts, il racconto dell’Erede, il permesso negato a Hogsmeade, il ballo con Silente, il misurarsi con la Umbridge avanti a tutta la scuola fino ad arrivare allo scontro con Piton, agli Incantesimi di Protezione della Scuola.
Un personaggio veramente epico e emozionante.

@Re_Censo #449 FOCUS ON: Dame Maggie Smith - Gosford Park

Gosford Park, regia di Robert Altman (2001) TIM Vision

Scritto da Julian Fellowes, come per Downton Abbey, è un po’ un banco di prova che porterà alla maturazione di quel progetto, a mio modo di vedere.
A Gosford Park è organizzata, nel 1932, una battuta di caccia, dal padrone di casa, Sir William McCordle.
Tutta una serie di nobili invitati, molti dei quali vicini alla decadenza, sono invitati nella residenza di campagna, ma, dopo la battuta di caccia, un evento nefasto colpisce la dimora e la famiglia: un omicidio.
Ciò che poco prima dell’omicidio è servito come scenetta che ha indagato sulle relazione di ogni invitato e sulla loro natura personale, sono nient’altro che indizi, suggerimenti, propositi e, perché no, moventi che serviranno allo spettatore a capire chi possa essere l’assassino. A nulla vale il lavoro dell’ispettore Thompson, praticamente un deficiente buono a nulla, incapace di gestire gli interrogatori e a collegare gli indizi.
La vera indagine avviene sopra e sotto le scale, cioè nel continuo indagare della sceneggiatura tra le relazioni dei protagonisti, i nobili e gli invitati vari, e la servitù, lasciando che, contesto storico e relazioni, oltre che alla profittabilità, ci dicano, prima ancora che i personaggi direttamente, chi sia il responsabile.
Qui la Smith è parte di quella nobiltà in piena decadenza, nella parte di Lady Constance, Contessa di Trentham, che vive di un assegno che si tiene stretto come un vitalizio, tenendosi buono Sir McCordle. La parte è ben lontana da quella di Downton Abbey, qui tutto è molto più frivolo, rilassato, poco approfondito, ma la Smith riesce a proporre, nelle ancora poche scene a disposizione, un personaggio carico di archetipi realistici, che le danno spessore e la fanno risultare ben credibile, proprio perché quasi insopportabile.

@Re_Censo #449 FOCUS ON: Dame Maggie Smith - Tata Matilda

Tata Matilda e il grande botto (Nanny McPhee and the Big Bang), regia di Susanna White (2010) NETFLIX

Tata Matilda è un film geniale, che serve a riscoprire il bambino dentro ognuno di noi. Ma soprattutto dobbiamo tornare a educarlo.
A fare questo ci pensa Tata Matilda, Emma Thompson, in forze all’esercito inglese durante la Seconda Guerra Mondiale.
Stavolta tocca alla famiglia Green, raccontata con forse troppo entusiasmo e enfasi nella recitazione di Maggie Gyllenhaal.
Smith è invece una anziana donna, proprietaria del negozio dove Isabel Green lavora. Una anziana svampita, nel pieno della senilità, che vive con una leggerezza sconfortante e snervante per i personaggi, ma divertente per noi. Una piccola parte, sui generis, stramba, fuori dal coro, assolutamente irreale, ma godibilissima e che fa da testimone del metodo di Tata Matilda, con una nostalgia profonda e un sentimento che riesce a trasferire anche al pubblico. Incredibile come una dama del genere, superba, intensa, meravigliosa, riesca a interpretare anche ruoli così leggeri, strambi e coloriti.

@Re_Censo #449 FOCUS ON: Dame Maggie Smith - Marigold Hotel

Marigold Hotel (The Best Exotic Marigold Hotel), regia di John Madden (2012) DISNEY+

Al Best Exotic Marigold Hotel, in India, arrivano contemporaneamente diversi pensionati che, per i motivi più disparati, cercano un rifugio, un riparo, un posto dove magari ripartire da zero.
Ognuno di loro è raccontato per bene, man mano che il film avanza e anche il loro ospite e il suo staff ci vengono presentati come un esaltato indiano convinto del suo progetto, ma che si perde troppo in chiacchiere e ha molto da maturare e crescere. Certo, è giovane, ma anche i pensionati hanno la stessa occasione.
Sarà l’aria accogliente, i ritmi dell’India, ma lo stesso accade un po’ a tutti e anche a una scontrosa e irascibile Muriel Donnelly che scopriamo quando entra in relazione con una cameriera dell’albergo, scoprendosi a lei molto affine. Una recitazione prodigiosa, un cambiamento che riusciamo a percepire di scena in scena e che la porteranno a mettersi in primo piano nella gestione del Marigold, ribaltando completamente il personaggio. Stupendo, veramente esaltante.

@Re_Censo #449 FOCUS ON: Dame Maggie Smith - Quartet

Quartet, regia di Dustin Hoffman (2012) AMAZON PRIME

A Beecham House fervono i preparativi per i festeggiamenti del compleanno di Giuseppe Verdi.
La casa di riposo per musicisti e cantanti è una piccola isola felice nella quale il prestigio e la fama dei suoi ospiti crea piccoli contrasti che servono a dare spirito e forza alle loro stanche membra e dove, come in ogni tipo di società, crea una certa gerarchia.
Ma un giorno arriva un nuovo ospite, Jean Horton, soprano, scombussola gli equilibri di alcuni ospiti.
Il film è un intercalare e uno scorrere di musiche, canti, preparazioni raccontati in piccole scenette corali, a cui si intervallano anche le vite dei protagonisti che riusciamo così a scoprire e conoscere con i loro racconti, soprattutto indirizzati al passato. Sono tanti piccoli nonni, sconvolti dalla vecchiaia, dal fatto di dover invecchiare, perdere tono, talento e tutto quello che li ha portati alla fama e alla stabilità del loro quotidiano ormai lontano.
Tutto questo è reso benissimo proprio dalla Smith che è quella che in questo contesto non vuole entrare, rintanandosi nella sua stanza per vivere immersa nei ricordi. Ma tra le musiche scelte e l’incredibile forza emotiva con la quale il cambiamento avviene nel personaggio, condito il tutto da scene molto ironiche e coinvolgenti, il film è di una bellezza incredibile e forse per la prima volta esce fuori tutta la bravura di questa attrice, perennemente sullo schermo, che possiamo assaporare dall’inizio alla fine e non a piccoli bocconi come in precedenza.
Completamente diverso da quello girato da Ivory James, li accomuna il titolo, ma appunto, non so altro.

@Re_Censo #449 FOCUS ON: Dame Maggie Smith - My old lady

My Old Lady, regia di Israel Horovitz (2014) AMAZON PRIME

Mathias Gold eredita un appartamento dal defunto padre. Lascia gli U.S.A. e arriva a Parigi. Ma come arriva, la signora che vi abita presenta la situazione al nuovo proprietario. Mathilde ha 92 anni ed è una Viager, ossia una inquilina a cui il proprietario, dal momento dell’acquisto, versa una rendita mensile fino alla morte dell’inquilino, per poi ottenere la casa libera.  E la donna non ha alcuna intenzione ne di morire nell’immediato, ne di scollarsi da casa.
Se la questione Viager non fosse abbastanza, Mathias si presenta con tutta una serie di problemi derivanti da un passato non propriamente felice, di cui Mathilde stessa sembra conoscere molto più di quanto sembrava dare a vedere. In questa spettacolare ricostruzione francese, dal sapore quasi ereditato da Woody Allen, i personaggi si scoprono molto fragili, incredibilmente approfonditi. E il viaggio dentro la loro caratterizzazione parte proprio nel momento in cui la narrazione abbisogna di elementi in più, capaci di mostrare luci e ombre di ognuno. Personaggi molto veri, forti e deboli, credibili e incastrati in un perpetuo dolore che si sposta dai genitori ai figli.
La Smith è semplicemente superba.
La sua bellezza, il suo fascino e superbia sono qui tradotti nella parte di una donna anziana, dal passato vissuto e ombroso, dal quale non mancano certo colpe, molto venale e legata al danaro, che sembra vivere ancorata in un passato lontano, fatto di baratto e risparmio e quando poi tutto sale in superfice e scopre cose che persino lei non conosceva, ecco che tutto si ribalta velocemente, senza possibilità di un ritorno alle origini. Stupenda interpretazione.

@Re_Censo #449 FOCUS ON: Dame Maggie Smith - Ritorno al Marigold Hotel

Ritorno al Marigold Hotel (The Second Best Exotic Marigold Hotel), regia di John Madden (2015) DISNEY+

Le mire espansionistiche di Sonny non si fermano e decide che è tempo per un secondo edificio di diventare un Best Exotic Marigold Hotel. Da qui parte questo nuovo film e ad aiutare il giovane imprenditore a cercare investitori c’è proprio Muriel Donnelly che gli fa da co-direttrice. Con lei, anche gli altri ospiti già conosciuti in precedenza fanno parte di una narrazione che punta al cambiamento, in una permanenza, nell’albergo, che avrebbe invece dovuto segnare la parte finale delle loro vite.
E invece in India si scoprono diversi, ognuno di loro e per ognuno si aprono strade differenti, sia lavorative che sentimentali. Ovviamente la narrazione entusiastica del protagonista si mischia a uno stile un po’ più Bollywoodiano, con tanto di matrimonio e balli, però i movimenti di camera, le inquadrature, non riescono a tenere il ritmo tipico di una pellicola simile. La narrazione però è simile alla precedente, molto immersiva, coerente con quanto visto in precedenza e quindi degna prosecuzione naturale. A dare più incisione al personaggio della Smith, non è più solo il suo atteggiamento, la poca pazienza, o il rinnovato interesse verso la cameriera della casta Dalit (in realtà una fuori casta, ai limiti della società). A dare ancora più peso al personaggio sono le sue stesse parole, sul finire del film, dal matrimonio in poi, fino alle ultimissime scene in cui è in silenzio… un silenzio pesante, straziante, conclusivo. Sublime.

@Re_Censo #449 FOCUS ON: Dame Maggie Smith - Lady in the van

The Lady in the Van, regia di Nicholas Hytner (2015)
Come per l’altro, la locandina mi intriga moltissimo, ma purtroppo… spero nel futuro di poterlo vedere.

 

@Re_Censo #449 FOCUS ON: Dame Maggie Smith - Downton Abbey

Downton Abbey, regia di Michael Engler (2019) AMAZON PRIME
Di Downton Abbey abbiamo ampiamente parlato nel video dedicato a telefilm e film.
Qui, Lady Violet è un personaggio che corona la carriera di Maggie Smith, perfezionando lo stereotipo dato di anziana, in generale e nobildonna in particolare, con quel magnifico humor inglese, distacco dovuto al classismo aristocratico e la risposta pronta, perché altrimenti l’uomo non le avrebbe mai lasciato l’ultima parola. Per non parlare delle espressioni del viso, del suo sguardo incantevole e dei modi così affabili, composti, ma anche pronti ad attaccare, così legata al potere ma anche pronta a capire quando è tempo di lasciare il passo ad altri.

@Re_Censo #449 FOCUS ON: Dame Maggie Smith

Vi ringrazio per aver votato Smith, speravo di poter vedere i suoi lavori da giovane, ma online, gratuitamente e anche a pagamento, c’è veramente molto poco. Spero di poter trovare qualcosa in futuro, nel caso vi avviserò!
La possibilità di scoprire la sua bravura, in pellicole così diverse tra loro, mi ha entusiasmato e il fatto che mi ricordi tanto mia zia Pina, nella sua eleganza mai ostentata, nella sua bellezza, mi emoziona molto.

E voi invece? Cosa pensate di questa attrice che avete in  tanti votato? Cosa pensate possa interpretare ancora in futuro e in cosa non l’avete preferita? Ditemi cosa ne pensate!
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Re_Censo

Pubblicato da Re_Censo

Re_Censo è un nome inventato, gestito, prodotto e presentato da "OIRAD Studio d'Arte Grafica di Piedimonte Dario". Format di videorecensioni di libri, fumetti, manga, anime, film e telefilm.

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