@Re_Censo #439 Troppo facile amarti in vacanza – Giugno parte 2 | #LASETTADEILIBRI

Troppo facile amarti in vacanza
Giugno parte 2
#LASETTADEILIBRI

Oggi torniamo a vestire i panni della Setta dei Libri per la seconda lettura di due di giugno 2021. Iniziamo!

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Questo mese, per la prima volta con La Setta dei Libri, abbiamo letto due graphic novel.
Questa quindi è la seconda parte, con la seconda lettura.

Parliamo oggi di “Troppo facile amarti in vacanza“, è scritto e disegnato da Giacomo Keison Bevilacqua, per Bao Publishing, 2021.
Costo di 21€, ma Marco Cioni è riuscito ad ottenere uno sconto per il bundle di questa e della prima lettura che abbiamo visto la settimana scorsa.

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Giacomo Andrea Bevilacqua, noto come Giacomo Keison Bevilacqua, è nato a Roma il 22 giugno 1983 e ha frequentato il liceo artistico e la Scuola Internazionale di Comics.
Già dal 2006 collabora con la casa editrice Eura Editoriale, avvicinandosi al mensile “Detective Dante” e poi alla serie “John Doe” per la rivista “Skorpio“.
Oltre al disegno, dal 2004 al 2007, si è dedicato al teatro e al cabaret, nella compagnia teatrale “Bambini Cattivi” di Marco Perrone, partecipando al programma televisivo “Second Italy” andato in onda nel 2007 su Comedy Central.

A segnare la svolta nella sua carriera artistica è la sua creatura “A Panda piace” che il 22 maggio del 2008 vede la luce sul blog dell’autore stesso e che poi, come raccolte, vengono riunite in due volumi targati Edizioni BD.
Oltre a “Bambini Cattivi” lavora come storyboarder per film e pubblicità, designer di magliette e collabora a “Play the Lab“, il laboratorio creativo della Nokia.

Sempre nello stesso periodo fonda con Francesco e Stefano La Ferla e Stefano Benedikter, “Pandalikes Games” con la quale nasce un gioco per iPhone e iPad tra la fine del 2010 e l’inizio del 2011.

Nel 2010, La7 gli affida il design delle strenne natalizie della rete, che lui realizza con A Panda piace come personaggio principale.
Dal 2008 al 2010, Panda appare anche su numerose riviste e ha una rubrica settimanale sul sito “Wired.it” e “Pigna” ne serializza una produzione di quattro quaderni per il rientro scolastico 2010/2011.  

Dal 2011, Edizioni BD, pubblica una raccolta delle migliori strisce di Panda e ne realizza poi una serie di gadget e nel 2012 arriva in Francia con “Edition Delcourt“.
Nello stesso periodo lavora a “Metamorphosis“, miniserie in tre numeri per le edicole e nel 2013 arriva alla “Panini Comics“, pubblicando, tra le altre cose, un bimestrale dalla fine del 2013 all’inizio del 2015, che racconta le avventure di Panda a fumetti, con co-protagonisti, personaggi come l’Ansia, la Curiosità, il Panico, la Paura, un pò alla “Inside Out“.
Nel 2014 arriva il volume autoconclusivoA Panda piace fare i fumetti degli altri (e viceversa)” con Panini Comics, con la partecipazione di autori come Leo Ortolani, Gipi, Roberto Recchioni, Zerocalcare, Ale Giorgini, Stefano Caselli, Silver, Federico Rossi Edrighi, Donald Soffritti, Sio e Nicola Righi.

Nel 2015 collabora con la “Sergio Bonelli Editore” e inizia anche a lavorare per la “Bao Publishing”, con la sua prima graphic novelIl suono del mondo a memoria” che nel 2017 vince il “premio lettori Feltrinelli“.
Tra novembre 2019 e aprile 2020, pubblica “Attica” per “Sergio Bonelli Editore”, una autoconclusiva in 6 volumi e nel maggio 2021 pubblica “Troppo facile amarti in vacanza“, con Bao Publishing.

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La storia è davvero intrigante e particolare.

Suddivisa in capitoli, ognuno di questi segue uno schema.

Un titolo di un brano musicale, poi una anteprima e quindi il titolo del capitolo.

Questo accade per tutti, tranne l’ultimo.
E io, poiché non ho Spotify in abbonamento, ho cercato i titoli su YouTube e usato quella traccia come colonna sonora della lettura e vi assicuro che funziona tanto per immergersi nella storia. Anzi, dirò di più, riesce a dare il ritmo della lettura e addirittura trasforma la graphic novel in un layout cinematografico, permettendomi così di immaginare meglio i movimenti dei personaggi e di camera, da una vignetta all’altra. Affascinante!

La protagonista della vicenda sta facendo un viaggio col suo cane, Follia, e sembra allontanarsi da Roma per risalire l’Italia verso nord. Siamo però in un ambiente distopico, in un futuro, a dire il vero non molto lontano, nel quale non solo il clima è impazzito, cambiando e allagando ogni cosa, ma anche la società.

Sono molto sporadici gli incontri che la protagonista fa, con altri esseri umani, ma ognuno di questi, a partire dalla prima coppia di anziani, sembra voglia raccontare e rappresentare uno dei vizi capitali, o quantomeno un concetto ad essi ascrivibile.

La società sembra mantenuta da leggi assurde, anacronistiche e fuori dal mondo, che relegano nuovamente la donna a ruoli di sudditanza nei confronti del maschio e dei mariti. La propaganda è ancora viva sui muri delle città diroccate, in decadimento e sfacelo.
Tutto scorre, tutto cambia, la follia rimane imperitura e dura a morire.

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Inizia poi, man mano che scorrono i paesaggi e scorre l’Italia sotto gli occhi del lettore quanto quelli della protagonista, un viaggio diverso, che sembra essere quello nei ricordi, come se la ragazza iniziasse a ricordare qualcosa che l’ha spinta a partire e ad allontanarsi.

Ad un certo punto, i personaggi che incontra sono ancora più folli, borderline, caratterizzati in pieno stile sci-fi e post-apocalittico e anche se ognuno è diverso l’uno dall’altro, in realtà c’è qualcosa che li accomuna.
Oltre la follia, ben rappresentata a livello estetico, ritrovo in loro una passione malsana per il danaro, per l’appropriarsi e accaparrarsi ricchezze, l’egoismo, la supremazia, la gola e lussuria, il forte senso del proprio diritto a scapito della comunità intera.
Un decalogo del motto “mors tua vita mea”.

E l’autore riesce talmente tanto bene nel suo intento, nel raccontare ogni infima bastardata umana, ogni angolo e anfratto di orrore e depravazione degli umani, che mi ha iniziato a fare davvero schifo leggere il forte contrasto che si crea tra questi personaggi e la silenziosa protagonista che li incrocia, fissa, guarda e apparentemente non fa nulla, prima di scattare.

E proprio mentre questa realtà dell’attualità viene raccontata, anche il viaggio che sembra nella memoria della protagonista si infittisce, scopriamo un angolino e un risvolto in più, di tavola in tavola, fino ad arrivare nel punto in cui abbiamo abbastanza tasselli di questo enigmatico mosaico, fatto di viaggi distopici e onirici, per capire e mettere ordine negli eventi, scoprire il prima e il dopo, quali i ricordi, quale la narrazione del presente, i flashback e i flashforward.
Un viaggio in solitaria che, un po’ alla “Io sono Leggenda” o alla “The Walking Dead”, che prende quindi uno strano accento più romantico, più reale quando, sul finale, nel climax della narrazione, abbiamo tutto in ordine, tutto chiaro e aspettiamo di capire o prevedere quale sarà la scelta della protagonista.

In un mondo che ormai si è incancrenito, dove tutto si è esacerbato e corrotto, vediamo fino a che punto l’umanità è riuscita a spingersi in basso e lo facciamo anche con un disegno davvero molto semplice, che sembra fatto con una penna dalla punta molto sottile, che cura le anatomie presentandocele con una semplicità che però riesce a rendere bene i volumi, ma che gioca molto con effetti di colori, luci e ombre, per sottolineare, dare enfasi, illuminare e incupire le scene.

L’autore gioca poi anche molto con vignette dai tagli molto cinematografici, che ritmano così la narrazione, rallentando la velocità della lettura, quindi degli eventi e del loro succedersi, o accelerandoli.
Crea personaggi iconografici, che con le loro fattezze raccontano già chi sono, specificano la loro essenza, ne danno enfasi e potenza visiva, mettendoli poi in contrapposizione tra loro nei racconti della ragazza e dei suoi, inizialmente, ricordi.

Di grande respiro poi le vignette paesaggistiche, che raccontano l’Italia nei suoi monumenti e luoghi dell’arte, dando loro quell’aspetto di usurato, andato a male, abbandonato, che ci tocca in prima persona, mostrandoci così gli effetti di certi comportamenti, situazioni che tutt’oggi compiamo o lasciamo accadere, e che inevitabilmente Bevilacqua ci dice ci condurranno a ciò che sta raccontando.

Seppur non sempre mi convincano le espressioni della protagonista, soprattutto la riuscita del viso e dei suoi occhi, trovo il disegno spettacolare. Evocativo, ben cadenzato, con vignette nere che alternano le scene, cambiano prospettive, ritmi, momenti temporali, facendoci scorrere su e giù nel tempo narrativo come le onde sul bagnasciuga.
Elemento essenziale per la buona riuscita della sceneggiatura, che prende una forza ancora più inaspettata e sapientemente dosata nelle vignette nere, mute, quasi riassuntive, che fanno da spiegazione silenziosa alle motivazioni della ragazza.

Mi sono innamorato.
Bevilacqua lo conoscevo per A Panda piace, ma non ricordavo il suo nome, quindi per quest’opera credevo di avere a che fare con uno sconosciuto.
Invece me lo sono ritrovato nelle ultime pagine, le ultime con solo testi, che danno una giusta conclusione a tutto l’impianto narrativo, lasciano non solo con il giusto amaro in bocca, ma con la convinzione che bisogna rimboccarsi le maniche e far parte del cambiamento.

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Dovrò e vorrò rileggerlo, sfogliarlo ancora e ancora per assaporare anche solo una singola scena.
Ma per ora mi fermo qui, adesso tocca a voi!
Ditemi la vostra, vi aspetto nei commenti qui sotto! 

Vi ringrazio per la visualizzazione e per aver passato del tempo assieme! Come sempre, il libro è nel link affiliato, così potete recuperarlo!

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Pubblicato da Re_Censo

Re_Censo è un nome inventato, gestito, prodotto e presentato da "OIRAD Studio d'Arte Grafica di Piedimonte Dario". Format di videorecensioni di libri, fumetti, manga, anime, film e telefilm.

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