@Re_Censo #43 Un miracolo tra i libri

MIRACOLO IN LIBRERIA

Stefano Piedimonte, nato a Napoli nel 1980 è si mio cugino, ma questa puntata non è mera pubblicità inter nos, tra parenti e cugini. La puntata di oggi tratta un libricino, l’ultimo di questo scrittore, conosciuto per le sue righe di cronaca nera e per i suoi romanzi che nascono dalla stessa penna, come ad esempio la denuncia alla Camorra e alla malavita organizzata, presa col sorriso nei suoi libri, diciamo di punta, NEL NOME DELLO ZIO, VOGLIO SOLO AMMAZZARTI e L’ASSASSINO NON SA SCRIVERE.

Ma parliamo di questo libro, che si discosta sia come stile di narrazione, che come contenuti, dai romanzi di cui prima, che lo hanno avvicinato anche allo scrittore nostrano, Saviano.

Miracolo in libreria racconta la vita mediocre, monotona, legata a ritmi ormai fuori dal mondo di un uomo che vive come un topo di biblioteca. Aldo possiede una libreria e il suo unico dipendente, Gabriele, è un po’ l’opposto di lui. Aldo è sposato, legato alla monotona vita di un uomo che non si riconosce più nel quotidiano rumore della società che gli scorre avanti alle vetrine della sua libreria. Gabriele è un giovanotto, immerso in quel mondo, che però silenziosamente si lascia un po’ plasmare dalla cultura e dalla passione per i libri che ha Aldo.

La storia è raccontata come un diario. Aldo sfoga la sua frustrazione di una vita incolore, di una libreria tenuta come una bomboniera, che però deve adattare ai gusti commerciali di un mondo che ha dimenticato il gusto della lettura, ma che segue solo le mode, sfumature che vanno dalle lenzuola ai grammi di farina e i gradi centigradi del forno.

Ed è lì, in quella monotonia che porta alla disillusione, che Aldo fa un incontro che potrebbe modificare gli schemi della sua ruota da criceto, tenendo ben presente la storia che per lui più di tutte è nel cuore, quella di un libro, IL TRENO MANCATO.

Piedimonte riesce così a creare una storia nella storia, a sfruttare la creazione di uno pseudobiblium, scritto da un certo Giorgio Spinazzi, che fa da trait d’union tra il pensiero quasi decadente di Aldo e la sua speranza di rivalsa in un mondo che non riconosce più come proprio.

Il treno mancato è un altro esempio, e lo dico con una bella carica emotiva, di come la penna di Stefano riesce a modificarsi e ad adattarsi a scritture differenti. Di mio non sapevo che fosse un autore inventato, quindi sono rimasto ancora più sorpreso nello scoprire come in realtà si abbia il gusto di due libri di due persone differenti, quando in realtà non è così.

Una storia che strappa dalla monotonia, entra in stanza come un vento molesto e che scompiglia e sconvolge le carte della propria vita, ponendoci un interrogativo: dobbiamo fare come l’albatro di Baudelaire che vagando trascina le sua grandi ali bianche, o salvarci dall’abisso e rincorrere un treno che si ferma una sola volta e mai più?

Re_Censo

Pubblicato da Re_Censo

Re_Censo è un nome inventato, gestito, prodotto e presentato da "OIRAD Studio d'Arte Grafica di Piedimonte Dario". Format di videorecensioni di libri, fumetti, manga, anime, film e telefilm.

Lascia un commento

Verified by MonsterInsights