Re_Censo #4 Il Ritratto di Dorian Gray

#Re_Censo #4 – Ritratto “d’eterna” bellezza [11/11/11]

Oggi parliamo di un autore della metà dell’800, Oscar Wilde.
Le sue posizione particolari e fuori dal comune, le sue grandi capacità discorsive, a fargli ottenere un ampio seguito e l’accoglienza in società.
Il Ritratto di Dorian Gray forma una spaccatura nella società londinese, trovando chi lo accoglie e chi invece lo critica aspramente.
Quando Wilde inizia una relazione di tipo omosessuale, viene arrestato e poi trova un pò di pace tra Parigi e Napoli.

Seguendo una moda del tempo, i libri dovevano criticare situazioni sociali dell’epoca e Wilde in questo vi riesce molto bene.

Il signor Gray, giovane ereditiere londinese, riceve in eredità, appunto, la casa di un suo parente. Occupata la casa, si ritrova in una città che gli offre molto, come esperienze e occasioni di vita, una vita più concentrata sulla mondanità e sulla vita da salotto.
Incontra Basil, un uomo che considera Gray una musa ispiratrice senza il quale la sua vita da pittore non avrebbe senso e ispirazione. Ed è così che gli produce un ritratto.

Un altro uomo che circonda la vita di Gray è Henry. Cinico, perverso e provocatore, Henry vede Dorian come una tela bianca da plasmare, e inizia a riversare su di lui concetti e stili di vita che lo fanno crescere in modo spregiudicato, lontano dalle regole e dalla società.

Dorian si innamora di una giovane, Sybil, con la quale inizia una relazione. Costei è un’attrice e ad una serata a teatro, Dorian trova la sua interpretazione povera, vuota, tutt’altro che attraente e così la lascia. Nel frattempo, nascosto il quadro fattogli da Basil, Dorian stringe col quadro una specie di patto diabolico, nel quale la vita del signor Gray diventa una vera e propria ricerca edonistica. Più la sua vita si dedica alla ricerca del piacere, più la tela assorbe i risultati mefitici e disgustosi che accadono all’anima del giovane.

A mano a mano che gli altri invecchiano, Dorian Gray resta sempre lo stesso, sempre più cinico e sempre più distante dalla realtà. Ed è forse questa autocoscienza che nasce in lui, nel vedere la differenza che si crea tra lui e i suoi compagni di salotto, che dà la spinta al giovane di voler fare qualcosa per cambiare.

Vi sono numerose differenze con la trasposizione cinematografica, che ho comunque apprezzato e anche molto, seppur i temi di denuncia alla società fatta da Wilde, nel film quasi non sembrano trovare posto. Un pò come la società ottocentesca, che non voleva sentirne di essere corretta e controllata. Quindi Wilde, all’interno della stessa società, non poteva che dare denuncia di ciò, sotto un risvolto “punitivo” alle nefandezze del suo Gray.

Aspetto di sapere cosa ne pensate! 😀
Buona visione!!!


Re_Censo

Pubblicato da Re_Censo

Re_Censo è un nome inventato, gestito, prodotto e presentato da "OIRAD Studio d'Arte Grafica di Piedimonte Dario". Format di videorecensioni di libri, fumetti, manga, anime, film e telefilm.

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