@Re_Censo #394 Ecco il #FreeComicBookDay Italia 2020

Gli uomini della settimana
Con questo fumetto sembra di tornare indietro nel tempo, volendo ricreare un po’ la storia del fumetto in versione italiana, ispirandosi però a quella americana e mentre in America si scatenava la potenza di Captain America, in Italia appaiono su una rivista quelli che si fanno chiamare “Gli uomini della settimana“, strani uomini e donne con particolari e fantomatici poteri che in questo volumetto vengono presentati e che, in maniera molto borderline, appaiono l’uno dopo l’altro incastrati già all’interno di una trama che sembrerebbe già ben definita.
Il fumetto esce a maggio del 2021 ed è illustrato e reso graficamente proprio come se fosse stato disegnato a cavallo della secondo dopoguerra, con uno stile che è tipicamente italiano, alle volte molto pittorico e altre volte con un che di moderno, soprattutto nella narrazione quasi cinematografica.
Non so se riesce a incontrare i miei gusti, ma se lo trovo una sfogliata glielo do.

X-Men – X of Swords: I Tarocchi di Saturnyne
Questo fumetto si divide in due storie.
La prima dà inizio a una nuova saga e questa storia ovviamente serve a introdurre gli antefatti che portano al racconto degli eventi che scopriremo tra gennaio e marzo.
Questi eventi ci vengono presentati in maniera molto più epica e mitologica in una narrazione che mescola il racconto, appunto, mitologico con quello tipico della narrazione dei supereroi mutanti.
Siccome la vicenda è davvero molto serrata e ci sono alcune tavole in cui è molto complicato riuscire a capire qualcosa, soprattutto se non si è seguito dall’inizio e non si conoscono fatti e personaggi, quello che posso dire riguarda il disegno.
Molto moderno, che in alcuni momenti ha degli accenni simili o che ricordano lo stile liberty con queste figure estremamente voluminose e pompate in perfetto stile americano, colori sgargianti e molto esaltati, che però tutto mi fanno ricordare tranne l’ambientazione tipica degli X-Men.
Positivo il fatto che questa nuova raccolta di storie venga presentata graficamente per far capire le nuove raccolte e le uscite che si susseguiranno man mano.

X-Men: Dark ages
Altra piccolissima introduzione a questo progetto segreto degli Avenger, nel quale ancora una volta la situazione sta sfuggendo di mano e New York sembra essere sotto attacco.
In questo mistero ovviamente a essere in pericolo è proprio Iron Man e seppur ha il tipo di narrazione e un ritmo cinematografico che abbiamo imparato a conoscere in questi anni, la vicenda è talmente rapida da non renderci il sapore di quello che sta per accadere, ma il disegno a dispetto della storia precedente, è ancora più moderno, le vignette sono davvero poche per pagina, disposte quasi come delle card, delle piccole scene e fotografie a mò di collage e si denota subito che le fisionomie dei personaggi non sono quelle a cui siamo stati abituati ultimamente proprio grazie ai film, ma nonostante tutto lo trovo davvero interessante.

Death metal
Un inizio di storia veramente scoppiettante e molto evocativo, nel quale in un mondo altamente distopico, troviamo Wonder Woman che sembra ricoprire il ruolo di Ade, come appunto custode degli inferi. In questa ambientazione infernale e in questo volo da custode giustiziera, scopriamo che a governare il pianeta al piano di sopra è Batman e sembra che Batman sia riuscito a far ricadere la sua influenza in maniera esponenziale, tanto da riuscire a gestire la giustizia.
Se devo essere sincero non ci ho capito una mazza, però la trovo molto evocativa come cosa, molto fresca e diversa da quello cui solitamente sono abituato, quindi mi incuriosisce e non poco.

Jocker War – Dopo le risate
A marzo 2021 su Batman, vedremo la Joker War e questa storia ci introduce proprio l’argomento, mettendoci come protagonista Harley Quinn che viene gravemente e mortalmente ferita e la vediamo quindi in un delirio onirico nel quale combatte tra la vita e la morte, passando di ricordo in ricordo, di trauma in trauma.
Nonostante la narrazione sia molto serrata, molto dinamica, è il disegno che non riesce a piacermi. Un disegno molto deformato, molto lontano da quello che la DC mi ha abituato a vedere, quasi come se fosse il risultato di un trip allucinogeno e la cosa è sottolineata non solo dai colori, così sgargianti e contrastati, ma anche dall’impaginazione di una gabbia che scompare completamente creando grandissima confusione. Direi che non fa per me.

Sing Wyesterday” for me
Unico manga che viene presentato dalla Panini è questo che apparentemente vuole sembrare un racconto maturo, ma ci riesce solo per le tematiche.
Il protagonista è un ragazzo che a differenza di altri fa dei lavori di importanza inferiore, perché saltuari e lo troviamo nel momento in cui riceve un invito per una riunione con i suoi vecchi compagni di studio, come lui tutti laureati, ma a differenza di lui con dei lavori seri. Allo stesso momento però si introduce anche un altro personaggio femminile, con uno strano legame con i corvi.
La narrazione sembra quasi onirica, spensierata, nonostante abbia comunque delle tematiche molto pressanti per il mondo dei giovani e soprattutto dei giovani adulti. Però essendo solo una introduzione non è approfondita la cosa e quindi ovviamente posso parlare solo del disegno che è l’aspetto penso prettamente negativo, perché a differenza della storia non è maturo, non mi piace questa linea così incerta e segmentata, i volumi dei personaggi sono molto deformati, poco realistici e gli ambienti interni praticamente abbozzati, quelli esterni sostanzialmente stereotipati. Sono poche le vignette che si salvano per la loro riuscita, mentre tutto il resto sembra tutto un grande abbozzo.

Nick Raider, squadra omicidi
Unico albo offerto in casa Bonelli è questo fumetto dal gusto poliziesco, come sempre ambientato fuori dall’Italia precisamente in America.
Protagonista è Nick Raider, agente della squadra omicidi che è nato già nel 1988, quindi ha la mia età… santo cielo!
Ritorna in fumetteria con una nuova serie di 10 uscite. Il sapore è quello classico di un racconto bonelliano di stampo giallo misto horror e a darmi ancora più il senso e il gusto di un disegno nostrano è appunto la linea, molto semplice, decisamente più “artigianale”, tutt’altro a che vedere con il disegno digitale che ormai imperversa ovunque. Questo, con poche linee e qualche macchia di colore riesca a trasformare un foglio piatto in scene molto semplici, ma comunque ben delineate e capaci di grandi dettagli e rese incredibili. Proprio per il modo con il quale è disegnato, il fumetto mantiene tutti gli stili e gli indizi canonici tipici italiani ed è probabilmente una delle storie che mi piacerebbe continuare a leggere.

Sweet Paprika
Devo fare un grande mea culpa e dirvi che non ho mai letto nulla di Mirka Andolfo e trovarmi a leggere di Sweet Paprika mi ha entusiasmato molto. Pur essendo solo il primo capitolo, la vicenda è raccontata in maniera molto fresca e dinamica, saltando da un presente narrativo ad alcuni flashback sul passato che così ritmano la narrazione. Il tutto è condito da un disegno che è davvero particolare, interessante non solo nello stile della linea, veramente molto moderna e dinamica, espressiva, ma anche soprattutto per l’impaginazione decisamente filo-occidentale che armonizza i personaggi, gli sfondi e struttura le tavole con una impaginazione che detta tutto il ritmo della lettura.

Solo Leveling
Sinceramente non so come inquadrare di questa storia e non solo perché è veramente un prologo striminzito, ma perché ha tutto il sapore di essere una storia in pieno stile narrativo orientale, ma impaginata secondo lo stile editoriale occidentale.
Per di più i nomi non mi dicono nulla rispetto alla provenienza degli autori, se non che la storia si svolge a Seul in Corea del Sud e protagonista è un ragazzo che, come tanti altri, ha scelto la via degli Hunter per fare soldi facili, catturando e mettendo KO strane creature pericolose che appaiono da diversi portali dispersi su tutto il pianeta. A essere originale non è tanto questa vicenda, quanto il modo con il quale è disegnata.
Tutta a colori e soprattutto con una impaginazione veramente fuori dagli schemi; vignette piccole e grandi che galleggiano su pagine altrimenti vuote, ma allo stesso tempo straordinariamente cariche di dettagli. Devo essere sincero, è un prodotto che mi incuriosisce molto.

Detective Conan – Zero’s Tea Time
In questo nuovo spin-off della serie del Detective Conan, ritroviamo il protagonista Toru Amuro che si sta preparando, apparentemente, per la sua carriera da detective. Ma nel frattempo lavora in un bar caffetteria ed è rappresentato come uno stakanovista dedito al lavoro e attento a numerosi dettagli, che a tutti gli altri sfuggono.
La storia prosegue con una lentezza incredibile, ma allo stesso tempo con una grande calma e familiarità, nonostante io non conosca la storia del detective Conan e quindi non sappia bene allacciarmi ai nomi dei vari personaggi citati.
Ciò che più mi dispiace di questo stile di disegno, altrimenti perfetto, sono gli occhi cadenti dei personaggi e il fatto che il naso appiattisca terribilmente i volti, soprattutto quanto sono di tre quarti.

Living-room matsunaga-san
Altro manga targato Star Comics e primo molto adolescenziale che trovo in questa edizione del Free Comic Book Day.
Protagonista è una ragazzina del liceo che si trasferisce nell’appartamento in condivisione, di proprietà dello zio. Come ogni storia dai toni rosa, raccontato sotto forma di manga, l’atmosfera è sempre molto fiabesca e le reazioni dei personaggi sono sempre molto spropositate e quasi fuori contesto. Non è il tipico disegno che mi piace vedere, con questi personaggi così filiformi e l’uso abbondante di retini a sottolineare una fase onirica e romantica, di infatuazione, ma riesce a creare una sensazione di familiarità e di leggerezza che sinceramente fa venire voglia di leggerlo, nonostante per me sia praticamente fuori target.

Red border
Ultima storia targata Star Comics e forse anche la più matura vista sino a questo momento in tutta questa edizione del FCBD.
Racconta, sotto forma quasi più di un graphic novel che di un fumetto vero e proprio, una storia drammaticamente attuale, come tematica. Ambientata in Messico, con tutto quello che quindi ne deriva sia come ambientazione che come problematiche di attualità, i protagonisti sembrano essere due fidanzati che scappano da una serie di gangster assassini del cartello della droga che li vogliono far fuori e l’unico modo col quale avere salva la vita è superare il confine e diventare, quindi, degli immigrati.
I toni stilistici del disegno sono molto scuri e contrastati e probabilmente è il tipo di carta che non rende giustizia a queste sfumature così cupe, ma le figure sono molto reali e sembra quasi di vedere un film o scatti di fotografie, perché questa colorazione digitale riesce a portare sulla superficie scura delle scene, dei volumi veramente molto belli e interessanti da vedere. Ogni personaggio è infatti caratterizzato in maniera unica e il succedersi di vignette, strette e lunghe, trasforma l’intera narrazione in un vero e proprio film di genere. Per me, che solitamente questo tipo di storie le rifuggo, mi è veramente piaciuto immergermi in questa narrazione così fitta e particolareggiata.

Godzilla
Saldapress ci offre un’anteprima di Godzilla, che tornerà in fumetteria a fine gennaio.
Tipica storia post apocalittica e molto distopica, nella quale il mondo moderno vive le conseguenze dell’attacco di quelli che sono considerati degli dei, ma che non sono altro che mostri. Mostri che hanno distrutto il pianeta e la civiltà umana, costringendo l’uomo a vivere di stenti e, se ormai tutti credevano che quelle fossero solo storie inventate, il pericolo fa ritorno.
Non ho mai letto nulla di questa serie su Godzilla, però questo tono così apocalittico, per niente originale, e un ritmo che non ha nulla di diverso da altre storie che abbiamo visto in passato sulla stessa falsariga, non mi entusiasma granché. Lo stesso si può dire per il disegno, molto sporco nel tratto che sembra, man mano che si va avanti, diventare sempre più abbozzato da che era invece molto particolareggiato, quasi caotico nella rappresentazione dei mostri che hanno così più peso e più importanza, rispetto alle ambientazioni apocalittiche delle città, ora deserte e distrutte.

Fire Power
Questa storia nasce da un volume del passato, che vede come protagonista un uomo che si è formato in un tempio orientale e già qui assaporiamo tutto il mistero e il fascino della magia e dell’esoterismo orientale, dove nei templi i monaci sono addestrati in particolari arti magiche e mistiche. Non avendo io ho letto il primo volume di questa storia, non conosco bene gli antefatti e ovviamente i personaggi, ma questa storia è forse tra le più succose di questa anteprima. Veramente ben presentata, ci mostra uno spaccato di questo protagonista che ormai si è allontanato dal tempio e ci presenta i tentativi che vengono fatti per riportarlo alle sue origini, nonostante lui si sia creato una propria vita.
La storia ha un ritmo molto fresco, interessante, che ha dei richiami sicuramente legati al passato, proprio come stile di narrazione, stessa cosa si può dire anche per il disegno che funziona benissimo con questa linea e che sembra tracciata con il pennino e di cui quindi si possono assaporare tutti i tratti. Però è un disegno che varia di continuo nella profondità del dettaglio, in base al tipo di scena, passando da vignette molto riassuntive ad altre molto più mature e dettagliate, stessa cosa per la colorazione che sembra la tipica dei primi anni del colore digitale. Tutto questo rende il fumetto di un sapore molto vintage, ma allo stesso tempo ha un’attrattiva incredibile.