@Re_Censo #371 THE HAUNTING of Hill House VS Bly Manor

THE HAUNTING of Hill House
VS
THE HAUNTING of Bly Manor

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@Re_Censo #371 THE HAUNTING of Hill House VS Bly Manor

Lo scorso anno vi consigliai The Hunting of Hill House, prodotto Netflix, perché suggeritomi da alcuni di voi.
Io l’ho visto.

A dire il vero l’ho visto almeno 5 volte, tanto che mi è piaciuto e sono rimasto sorpreso dell’annuncio di una seconda stagione, che poi si prefigurava come una storia nuova, personaggi nuovi, che ruotavano attorno ad una nuova dimora. Diamo uno sguardo veloce a entrambi.

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Hill House, di Shirley Jackson (1959), è la storia di una casa nella quale per un breve periodo visse una famiglia, i cui figli, 5 fratelli, sono poi rimasti segnati da una serie di episodi che li hanno accompagnati fino da bambini, segnando il destino della madre e uno ad uno anche il loro.
Il mistero dietro questo legame è tutto nei flashback continui che intervallano la normale  narrazione del presente e si sposta da ogni fratello e sorella, mostrandoci di puntata in puntata fino a quanto siano stati coinvolti dalle presenze spiritiche della casa.

@Re_Censo #371 THE HAUNTING of Hill House VS Bly Manor

Bly Manor, di Henry James (1898), è invece la storia di marito e moglie e dei loro due figlioletti, ma è anche la storia di un tradimento e di un segreto che si scioglie solo sul finale, ma non si limita alla sola storia presente.
Man mano che le puntate fotografano gli istanti presenti, si concentrano, in maniera più incisiva di Hill House, sul passato di tutto un corollario di personaggi, che hanno vissuto in quella casa già dal 1600 e che si riflettono sul presente, il 1987 e il 2007.

A distinguere le due storie ci sono molti particolari, sia degli eventi narrati, che delle tecniche di narrazione.

Mentre Hill House segue la crescita dei bambini e il modo malevolo col quale gli spiriti si sono insidiati nella loro vita, Bly Manor si sviluppa in modo più subdolo, appunto per istantanee e fotografie. Ogni puntata diventa così un puzzle che si comprende solo quando si hanno tutti i pezzi uniti. O almeno, questo è l’intento generale, perché poi in realtà abbiamo una serie di indizi e di collegamenti un po’ ingenui, alle volte superficiali e facilmente intuibili, che ci fanno subito saltare la mosca al naso, trasformando l’horror in un thriller al cardiopalma.

Di certo Bly Manor ha un ritmo molto meno forte, troppo disteso e quasi distratto, rispetto a Hill House, vuoi per la relazione fedifraga dei protagonisti, dei collaboratori ed ha elementi più moderni, ma giusto un po’ accennati, a sfondo LGBT. Ma mostra anche come sia difficile per i personaggi cambiarsi, evolversi per il meglio e crescere. Alcuni salgono, altri cadono, ma li accomuna un senso di insoddisfazione e una ricerca costante di una felicità molto egoistica.

Stesso egoismo che troviamo inizialmente nei fratelli di Hill House, ma che poi devono mettere da parte, in una catarsi obbligata, per aiutarsi a vicenda, ormai prossimi ad un destino che non lascia vie di scampo. Bly Manor invece è narrata come una storia horror da falò, attorno al camino, la sera prima di un matrimonio.

Per entrambi la fotografia, gli effetti speciali, il vestiario e la recitazione sono elementi da mozzare il fiato. Assurdo come almeno 3 attori siano presenti nei personaggi di entrambe le stagioni e un plauso lo devo fare a Micheil Huisman, bravo, ma veramente bravo e Kate Siegel, nella prima, ma soprattutto per Oliver Jackson-Cohen, presente in entrambe, ma diametralmente differente in ognuna. Un cambiamento spettacolare, quasi non sembrava lui.
Ma altrettanto brava ho trovato T’Nia Miller, iconica, con un peso sulla scena da far accapponare la pelle. Inquietanti i bambini di Bly, soprattutto la bambina con quella parlantina.

Due esempi differenti di come ottenere un prodotto horror, di un certo impegno soprattutto per Bly Manor, decisamente più metafisico di Hill House e di conseguenza più metanarrativo, anche se questo elemento e stratagemmi ad esso riportati, sono naturale conseguenza anche in Hill House.

Spero che l’anno prossimo ci sia una nuova dimora infestata e nuove storie da esplorare, perché c’è tanto da sperimentare e il forte senso d’attesa su cui entrambe si basano, è una sensazione elettrizzante e seducente.

In conclusione ho apprezzato entrambe, nonostante le evidenti differenze e tensioni narrative, le differenze di peso e attenzione su elementi apparentemente secondari, ma forse per nostalgia e resa preferisco di sicuro Hill House, molto più completa e matura, rispetto a Bly Manor che ha lasciato alcuni punti interrogativi, soprattutto nel fantasma che la seconda istitutrice si portava dietro. Ma sono entrambe, due storie affascinanti nel loro modo unico di essere e di come sono state raccontate.

Quindi, potreste fare una bella maratona questo Halloween, a base di case infestate e famiglie predestinate a eventi devastanti e dirmi cosa ne pensate o se avete già visto entrambe, che trovate su Netflix, fatemi sapere cosa ne pensate, cosa vi è piaciuto e cosa no!
E se la puntata vi è piaciuta, ricordate di mettete mi piace e di condividerla con i vostri amici e se ancora non vi siete iscritti, cliccate il pulsante e la campanella a lato!

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Pubblicato da Re_Censo

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