TOPOLINO
3381
Oggi parliamo del numero 3381! Iniziamo!
Storie e Sceneggiature
Topolino e il ritorno del Bluesman
Storia di: Gabriele Panini, Giuseppe Zironi
Disegni di: Giuseppe Zironi
Anche questa volta le prime due storie sono due episodi dello stesso evento e troviamo di nuovo Topolino nella serie giramondo. Questa volta è diretto lungo il Mississippi, deciso ad arrivare a New Orleans. Sul percorso incontra un uomo anziano che lo aiuta e con il quale decide di condividere parte della strada, ma la storia e il passato dell’uomo entrano burrascosamente nella narrazione della puntata, tanto da diventare la storia principale che poi Topolino andrà a raccontare nell’articolo che deve scrivere.
La vicenda è tranquilla, con un ritmo serrato e un intreccio mistero, segreti da svelare e proprio per questo è sviluppata in modo molto magnetico, anche se a risentirne sono di sicuro le decisioni un po’ affrettate prese dai personaggi e le scene d’azione troppo rapide e repentine.
Paperbridge – Capitolo 3, La festa d’inverno
Storia di: Marco Gervasio
Disegni di: Marco Gervasio
Il terzo episodio di Paperbridge vede questa volta il protagonista in punizione affiancato a quella che evidentemente sarà la sua compagna, nel futuro che noi già conosciamo. Anche in questo caso, come nel precedente col fratello, i rapporti vengono alla luce, iniziano quindi a essere costruiti e il punto forte, probabilmente, di tutta questa vicenda è il fatto che la storia è raccontata in modo organico, seguendo lo scorrere dei giorni e quindi riusciamo a seguire l’evoluzione dei personaggi, senza grossi tagli o salti che ne rovinino il ritmo.
Vita da Rock Band, la Sala Prove
Storia di: Giorgio Salati
Disegni di: Emilio Urbano
Storia breve nella quale Topolino racconta a Tip e Tap il suo passato all’interno di una band che mise su con Pippo, Minnie e Gancetto, invogliando i nipoti a costruire la propria. La vicenda è molto rapida e la conclusione quasi scontata.
Zio Paperone e i consigli proficui
Storia di: Carlo Panaro
Disegni di: Ottavio Panaro
Questa volta Paperone viene coinvolto nella produzione di un programma radiofonico, che lo vede come speaker. Il suo compito è dispensare consigli finanziari ed economici e ad approfittarne sono in gran parte i suoi avversari, ma ovviamente Paperone è sempre più astuto dei suoi rivali. Anche se la storia ha una organicità e un trasporto coinvolgenti, il finale è forse troppo frettoloso. Ma risulta comunque una storia godibile quasi tradizionale, dal sapore dei vecchi tempi.
Storia Papera – L’Antica Roma
Storia di: Augusto Macchetto
Disegni di: Roberto Vian
Siamo di nuovo alla scoperta della Storia Papera con Paperoga e Pico De Paperis. Questa volta Paperoga istruisce la classe sul Sacco di Roma e su una sua strampalata teoria, fuoriuscita da una ancora più strampalata fonte, che lui inizia a citare. Come nelle storie precedenti, la vicenda passa da una narrazione nel presente a un continuo flashback nel passato che ci fa rivivere quindi la ricostruzione storica firmata da Paperoga e questa volta condita ancor di più da battute di spirito, ironia e freddure davvero coinvolgenti e divertenti. Una delle storie più carine lette finora.
Disegni e stile
Una copertina molto evocativa, profonda e riflessiva, quella di questo numero, con dei colori davvero belli luminosi.
-In Topolino Giramondo, il disegno è quello tipico di Zironi, molto spigoloso che perde completamente quella linea morbida e curva, tipica dei disegni pacioccosi della Disney. La linea è quindi molto presente, modulare solo nelle estremità ma di grande impatto sono le scene nella Laguna con questi interessantissimi contrasti, sia di colore che di china nera. Le vignette hanno un taglio più moderno, quasi americano. Ma quello che proprio mi disturba è la linea troppo spigolosa, che con la Disney non c’entra nulla, ma nonostante questo ha un suo perché e continua a funzionare di per sé.
-Per Paperbridge, brevemente, come già abbiamo detto nelle puntate precedenti, il disegno è stupendo. Gervasio ci propone le solite tinte desaturate con note di seppia a ricordare gli inizi del ‘900 e quindi qualcosa di passato, ma in pieno stile disneyano con questa linea morbidissima e soprattutto le vignette stracariche di dettagli più o meno particolareggiati.
– Per Tip e Tap, purtroppo il disegno non riesce a convincermi; ha delle linee molto doppie, molto presenti che purtroppo non mediano i piani, per cui tutto è alla stessa lunghezza focale e soprattutto non sono linee appartenenti allo stile disneyano, con i personaggi molto deformati, le teste enormi su corpi piccolini e il fatto che così facendo si snaturino le espressioni originali dei personaggi mi disturba un bel po’.
– Il disegno di Panaro è classicissimo, con una linea molto morbida che mette in risalto tutti i personaggi e gli elementi in primo piano e invece semplifica ciò che c’è negli sfondi. Questo modo di disegnare sembra rievocare stili degli anni ’70 e ’80 che riescono a dare comunque profondità alle immagini, accendendo in chi le guarda un senso nostalgico.
-Nella Storia Papera, il disegno è ambivalente. Da un lato troviamo una linea molto presente e che allo stesso tempo perde la morbidezza classica della Disney, appiattendo così le figure, mentre dall’altro lato ci viene offerto uno scorcio dietro l’altro di paesaggi e architetture raffigurate con delle prospettive veramente interessanti e piacevoli da guardare, che rendono tutta la profondità e la tridimensionalità che alle volte il disegno, con questa linea così piatta, ci propone.
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