Carissimi!
Oggi continuiamo a parlare del CICLO DEL DEMONE, col secondo volume di questa trilogia, Il Cavaliere del Verbo, scritto da Terry Brooks.
Ancora una volta troviamo Nest Freemark, cinque anni dopo le vicende del Demone. Nest frequenta l’università ed è orfana di tutti i parenti.
Una creatura del Verbo, Ariel, la raggiunge e le dice di dover raggiungere John Ross, il Cavaliere del Verbo, perché è in pericolo.
Ross, si scoprirà, ha abbandonato la sua missione, sfiduciato dal suo stesso ruolo. Vive isolato, ma il suo legame con la Signora è sempre vivo e tramite i sogni con i quali vede il futuro, vede che dovrà uccidere delle persone.
In questa prospettiva da assassino, Ross ha deciso di abbandonare i panni del Cavaliere e si dedica ad una associazione di volontariato e scopre l’amore.
Nel mentre i poteri di Nest si sono amplificati e ora riesce anche a percepire la presenza dei demoni.
Se nel precedente libro, la storia si incentra sul 4 luglio, questa storia gira attorno ad Halloween.
Inizia così la ricerca di Ross da parte di Nest, che interpella anche le creature magiche del luogo, ma purtroppo un demone, quello che Nest percepisce essere alle spalle e all’inseguimento di Ross, l’ha preceduta. Ross infatti è ben poco collaborativo.
Dal ritmo più serrato, rispetto al primo libro, la storia prosegue fino al punto nel quale tutti i nodi della trama si sciolgono nel giorno di Halloween. Si scoprono i modi ambigui, maniacali, viscerali con i quali il demone, con i sistemi umani del fallimento societario, dell’estorsione e tutte le tattiche umane che ci caratterizzano, agisce tra gli uomini. Ed è per questo che il Vuoto qui mi piace come viene rappresentato, perché non usa poteri magici impalpabili, ma azioni umane che tutti conosciamo e di cui tutti sappiamo la portata.
Mentre il Verbo è rappresentato come parte sofferente che sta perdendo la battaglia, che si rifà alle persone, alle loro relazioni, sulla loro crescita personale.
Re_Censo
