@Re_Censo #254 Spider-Man Far From Home | #MOVIEMENT

SPIDER-MAN FAR FROM HOME

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Questa è Re_Censo, la videorubrica di libri, fumetti, manga, film e telefilm prodotta dal mio studio di grafica OIRAD.
Ci tuffiamo nel mondo Marvel con Spider Man. Iniziamo!

Partiamo dal presupposto che Spider Man non è un personaggio che mi piace molto, proprio forse a causa delle sue troppe e varie versioni cinematografiche.
Mi farò tantissimi nemici, ma a me la trilogia di Raimi non mi ha fatto impazzire, molto più che a me Maguire non piace affatto. Forse più Garfield, molto più frizzante e dinamico, meno piagnucolone. Infatti ero intenzionato a non volerlo vedere, ma un paio di settimane fa ho notato su Netflix, Homecoming e ho detto “ma si, perché no”.

E sono impazzito.
Bello, fresco, ritmato, nuovo, completamente diverso da tutto quanto visto sino a quel momento. E Tom Holland, a metà strada tra i suoi due predecessori. Quindi ero davvero curioso di vederne il seguito.

Però ho bisogno di parlarne liberamente, quindi farò alcuni  spoiler, se non avete visto il film, e non avete visto Infinity War, salvate l’articolo e ci rivediamo quando avete recuperato questi titoli. Altrimenti, a vostro rischio e pericolo.

Se il primo, Homecoming, è indirizzato a dare una impronta al personaggio, mancando la fase “origine”, poiché buttato di fretta e furia in Civil War, nel secondo, Far From Home, lo vediamo in una lotta interiore con se stesso, sul ricordo e l’eredità lasciata dal vuoto di Tony Stark.

La vicenda si apre con una scritta in Comics Sans che rende subito quel sapore inquietante e fanmade, appunto ricordando a noi tutti e a Peter Parker che Stark è morto, non c’è più e la sua eredità viene così consegnata al giovane studente, che però è tutto proiettato nella sua adolescenza e nelle vacanze che deve passare con la classe in giro per l’Europa.

Primo combattimento interiore, il dovere di un eroe responsabile e il volere di un adolescente in esplosione ormonale.

Da qui entra prepotente una nuova minaccia. Gli Elementali, esseri mitici che sono fatti della stessa sostanza della peperonat… ehm, esseri fatti degli elementi base della natura: acqua, terra, fuoco, aria. Assieme a questa minaccia, però, sembra fare la sua comparsa un personaggio proveniente da un universo alternativo, che tutti chiameranno poi Mysterio, interpretato da Jake Gyllenhaal, bravo, ma che dico, bravissimo e decisamente più bravo nel simulare l’uso dei poteri, meno rigido e impacciato di Fassbender in Magneto.

Mysterio quindi è introdotto nel team da Nick Fury, che ha deciso di farsi aiutare da Mysterio per proteggere la Terra da questa nuova minaccia. Quindi, anche in questo film Peter Parker viene poco approfondito in quanto personaggio singolo, ma sempre messo in opposizione, contrapposizione e in coppia ad altri personaggi, facendo perdere definitivamente il tono più pesante reso dalle pellicole di altri personaggi Marvel nel momento delle loro Origini e poi della loro, chiamiamola così, affermazione.
Ad esempio, in Doctor Strange vediamo come nasce il super eroe e nel secondo, Barone Mordo (ndr. titolo non confermato al momento), lo vedremo sviluppare, in Iron Man vediamo la nascita dell’armatura e nei successivi, l’affermazione e lo sviluppo di personaggio e personalità.

Ormai mi conoscete, non ho peli sulla lingua, non conosco lo Spider Man dei fumetti e quindi non so chi sia effettivamente Mysterio, ma, vedendolo interpretato da Gyllenhaal, mi aspettavo che venisse prima qui introdotto e che poi si mostrasse per quello che realmente è, in una pellicola futura.
Invece sembrano aver affrettato un po’ le cose e il risultato è alquanto palese, oltre quello di veder bruciare un attore davvero bravo: la prima parte del film, a dispetto del primo film, è molto più lenta, posata, quasi più carica di autocommiserazione che di vera e propria azione.

Stiamo vivendo con l’attore e la comunità americana, il grande lutto per Stark, tanto che Peter ancora non si è ripreso e si sente male al solo ricordo del mentore. Scene davvero empatiche, di grande forza emotiva, che ci mostrano come è fatto il personaggio, ma che rallentano e prendono molto spazio nella narrazione.

Fortuna che quindi c’è un altro piatto su questa bilancia che è raffigurato appunto da Mysterio e dal mistero che lo avvolge, un mistero sulla sua identità che attira, risveglia lo spettatore e scuote così anche Peter Parker che guarda ad un nuovo “adulto” e ricomincia a mettersi in gioco, a farsi domande, a confrontarsi e a smettere di piangersi addosso.

Peccato che, Marzullianamente, si pone le giuste domande, ma si da le risposte più sbagliate, spinto proprio dalla sua necessità di vivere l’età che ha, spinto forse dalla paura di quanto appena vissuto con Thanos e dal vuoto lasciato. Questa cosa lo rende ancora più umano, ancora più vicino a noi e, in definitiva, decisamente costruito meglio rispetto ai suoi predecessori in calzamaglia e ragnatele.

Viviamo così anche un contesto di forte integrazione e accoglienza, con questa classe di studenti multietnici, asiatici, mussulmani, americani. E questa interculturalità la troviamo anche nel viaggio stesso che fa la classe in Europa: li vediamo a Venezia, e fa stranissimo, scorrazzare nella laguna, navigare sulle gondole e camminare sui meravigliosi ponti della città lagunare e scappare dalla minaccia che inizia a distruggere le bellezze architettoniche nostrane. Un grande gancio emotivo per noi spettatori italiani e la “Scimmia Ragno”, se non sbaglio, definita la scopiazzatura dello SpiderMan in Europa, come se noi copiassimo gli States, mi ha fatto riflettere e sorridere.
Una zeppata? Non so, sono un po’ interdetto.
Fino a prova contraria, sono loro a copiare, e male, la nostra cucina e a spacciare certe oscenità per italiane.

Interessante, per niente smielata, è la relazione che si instaura tra Peter e MJ, per niente disegnata come “principessa” da salvare, ma anzi un personaggio femminile molto forte, deciso, per niente scontato e stereotipato come la femminuccia del gruppo. Questo apre agganci nuovi con i quali Peter ci mostra di chi e che parte della personalità di MJ si è infatuato, ponendo questa relazione a contrasto con un’altra coppia e col loro modo più leggero di vivere questa avventura.
L’alternanza dei piani narrativi, l’intreccio tra la trama principale e la vicenda personale del protagonista, hanno più coerenza, più forza e donano un buon ritmo alla narrazione, soprattutto dal momento nel quale Mysterio si rivela per quello che è, mostrandoci un personaggio molto più particolare dei tipici cattivi costruiti sinora, che prende forza dal modo col quale i “buoni” lo hanno trattato in passato.

Subendo ingiustizie, Mysterio ha costruito la sua personalità, il suo “manifesto”, raccogliendo consensi da persone che vivono la sua stessa condizione, tanto da manipolare l’opinione di queste persone e poi l’opinione pubblica, fino a non riuscire più a distinguere la verità dalla menzogna.

In questo inganno narrativo, nasce anche l’inganno visivo, con una successione di immagini, scene d’azione, veramente stupefacenti. Mi hanno ricordato la grandezza delle scene immaginifiche di Doctor Strange, meno caleidoscopiche, ma comunque di grande impatto. Coinvolgenti, potenti, disorientanti quanto basta da creare il senso di inganno contro il quale neanche il sesto senso da ragno di Peter riesce a funzionare.

Un eroe che le prende di santa ragione, che compie una catarsi tra ciò che gli piace e vuole fare, e ciò che è chiamato a fare a servizio della comunità, inforcando finalmente gli occhiali e il potere, convinto, cresciuto, conscio della propria identità.

Identità che poi viene spiattellata nelle scene finali dopo i titoli di coda e che pone ancora una volta il personaggio sulla scia di Iron Man che scelse di mostrarsi al mondo come tale, mentre Peter lo subisce. Il che non fa altro che creare continue aspettative.

In definitiva, il ragno migliore uscito al cinema lo stiamo vedendo proprio grazie a Holland e alla squadra di sceneggiatori e al regista di questi due film e spero di non esser deluso in futuro.

Direi che ho parlato sin troppo, quindi vi aspetto nella sezione commenti qui sotto, ditemi la vostra e se dovete fare spoiler, segnalatelo come sempre con l’allert ***SPOILER***.

Grazie per la visualizzazione e aver passato del tempo assieme!

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