@Re_Censo #242 #Labadessa e Bernardo Cavallino

Bernardo Cavallino
di Mattia Labadessa
Feltrinelli Comics, 2019

Ciao a tutti e bentornati sul canale! Sono Dario e questa è Re_Censo, la videorubrica di libri, fumetti, manga, film e telefilm prodotta dal mio studio di grafica OIRAD.
Facciamo un po’ di introspezione e di analisi! Iniziamo!

No, sto scherzando, il protagonista della puntata di oggi è Labadessa e soprattutto il suo ultimogenito, Bernardo Cavallino, che ho acquistato al Comicon 2019 e che segna il suo ingresso in Feltrinelli Comics.

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Brossura del costo di 16€, più grandicella dei suoi cugini nella Shockdom, di cui mantiene però le ali, e la copertina gialla, ma stavolta non opaca, ma lucida.
Non chiedetemi il perché, ma ho pensato fosse una storia a metà con un poliziesco e la camorra. Per fortuna non è così ed è anzi, faccio subito la rivelazione, è il più bello che lui abbia mai disegnato e scritto.

Il fumetto si apre con Labadessa, o meglio il suo Uomo-Uccello che ci presenta come è nata questa storia e subito dopo, in un viaggio metafisico, le vignette si sciolgono e si susseguono come onde, una dietro l’altra, catturandoci e fagocitandoci nella storia.

Bernardo Cavallino è quindi nato per caso, nella mente di Mattia, così come nascono forse le idee più belle. Bernardo è un piccione ed è pieno di ansie e problemi che riguardano la morte, non solo la sua, ma anche quella di chi lo circonda.
Come gran parte dei suoi personaggi e storie, Mattia instilla in Bernardo il desiderio irrisolto di cose più profonde, una insolita necessità di comprendere e capire cosa lo tormenta e, non riuscendoci, l’unico modo col quale Bernardo riesce a placare queste ansie è facendosi una dose, che qui è trasposta in accendere una candelina, che conserva e nasconde per i momenti di necessità, e spegnerla.

Con quel fumo che si alza dalla candela spenta, Bernardo spera e crede che il buio si allontani. Proprio, se si deve fare il paragone, come avviene per chi usa e abusa di sostanze, accendendo, facendosi, pensano di accendere in loro una luce.

Qui, ovviamente, non si parla di droghe, ma il paragone nasce quasi spontaneo, perché siamo in un contesto nel quale la riflessione e l’autoanalisi la fanno da padrone. Bernardo quindi vive l’incertezza della vita e l’immobilità che ne deriva, lasciandosi vivere i giorni addosso, scivolando tra loro e tra i suoi affetti, invece che viverli e gustarli. Ottenebrato da un’ansia, una male di vivere e una perenne prospettiva sull’incubo di veder sparire e morire i suoi amici, il nostro protagonista non fa altro che aprirsi, nella narrazione, a noi lettori.

La paura di Bernardo lo porta a diverse altre rotture, tanto che la corda si tende al punto di isolarlo, lui, nascosto, una candela accesa pronta da soffiare e spegnere. Un desiderio pressante, una necessità impellente, perché solo così tutto quel buio, può sparire, fino alla sua prossima ricomparsa.

 

Non vado a fondo nel raccontarvi le vicende, perché questo fumetto è un viaggio da compiere assieme ai personaggi che Mattia costruisce. Ciò che mi preme dirvi è sostanzialmente questo: Mattia crea tre personaggi principali, ma in realtà in questo fumetto trovo che a parlare sia solo se stesso e i suoi diversi stati e/o stadi di coscienza di se. Ogni stato di coscienza veste i panni di uno dei tre personaggi.

Abbiamo un disfattista che fa la cronaca della vita di Bernardo come se non fosse cosa che gli riguardi, ma altro da se. Il suo essere così cinico lo porta a voler strappare le vignette, cancellare parti della sua vita, per arrivare al momento clou del suo dolore, perché è quello che conta, è quello che gli da gioia e lo fa fremere di sadico piacere.

C’è poi Bernardo, l’io che vive il quotidiano, lasciandoselo scorrere addosso, troppo concentrato sul suo dolore, un io subissato dal terrore della morte e che quindi, incatenato, non riesce a progettare e a vivere in modo positivo e propositivo la sua vita.

Infine vi è un altro personaggio, l’ultimo, che viene in aiuto al protagonista, soccorrendolo, donandogli speranza. Non una vana speranza, ma un punto d’osservazione diverso, più profondo, nuovo. Una nuova candela, questa volta che non ha bisogno d’esser spenta. Con questo personaggio Bernardo non teme più la morte e riesce a difendersi dal buio che lo ha sempre attanagliato.

La storia, vista in questa ottica, è forse la più profonda, interrogativa e costruttiva che Mattia Labadessa abbia messo su. È un continuo interrogarsi sulla propria vita, attraverso una storia che fa uscire da se stessi e quindi ci fa abbassare la guardia e la fa abbassare al suo autore. Un crescendo di introspezione che si trasla anche e soprattutto attraverso il disegno di Mattia, questa volta su carta bianca, grazie a Dio, e che perde, come in parte già avviato in Calata Capodichino, il tratto digitale di una linea nera, sterile, sempre uguale, per prendere il tratto quasi a matita.

Ora, non so se sia una vera matita o una simulazione digitale, tutto può essere, ma quello che conta qui è il risultato finale. Un disegno che non perde lo stile di Labadessa, ma che, con questo tratto quasi sporco, graffiato, abbozzato in alcuni punti, trascina l’occhio sulle figure e le figure acquistano una forte tridimensionalità, espressioni trascinanti e non più vuote, come vuoti erano i punti neri degli occhi in Le cose così, ma espressioni vivide, calde, che parlano al lettore.

Espressioni che accompagnano tutto il peso e l’impellenza di raccontare questo viaggio, questa storia, assumendo così un tono molto più maturo che mi ha decisamente catturato.

Insomma, credo che, prima di iniziare a ripetermi, questo è ciò che penso di Bernardo Cavallino, ad ora il migliore dei fumetti prodotti da Mattia Labadessa che ci ha saputo offrire scorci e prospettive non solo stilistiche nel disegno, ma anche immaginifiche nella sua psiche e di rimando, nella nostra di lettori attivi.

I miei più vivi complimenti uagliò! E voi l’avete letto? Vi aspetto nei commenti qui sotto, anche e soprattutto se la pensate diversamente da me! E se la puntata vi è piaciuta, fatemelo sapere cliccando il mi piace e condividendola con i vostri amici!

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Pubblicato da Re_Censo

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