@Re_Censo #217 Captain Marvel

CAPITAIN MARVEL

Ciao a tutti e bentornati sul canale! Sono Dario e questa è Re_Censo, la videorubrica di libri, fumetti, manga, film e telefilm prodotta dal mio studio di grafica OIRAD.
Oggi parliamo di Capitain Marvel! Iniziamo!

Alla direzione di questa pellicola troviamo Anna Boden e Ryan Fleck che hanno costruito così questa finestra monografica sul personaggio di Captain Marvel, già in cantiere dal 2013 e che per l’appunto vede come protagonista, per la prima volta, una donna.
Ed era giunto il momento.
Se ricordo bene, non abbiamo avuto altri stand alone di personaggi femminili, ma solo una magnifica Vedova Nera che accompagnava altri protagonisti.

Facciamo attenzione, perché potrei fare un po’ di spoiler.

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Bene, la storia è ambientata nel 1995 e Vers fa parte della Starforce, ma non ha alcuna memoria del suo passato. Fa parte dell’Impero Kree che è impegnato a difendersi dalla minaccia Skrull, alieni molto pericolosi perché mutaforma.
Nella diatriba tra questi due popoli, la Terra, pianeta C-53, è posta in mezzo. Ma siamo appunto nel ’95, quindi non esiste lo S.H.I.E.L.D. così come lo abbiamo conosciuto dai film precedenti e persino facce a noi note come Fury, non sono nella posizione e condizione che li hanno poi resi famosi.

La vicenda si pone quindi ben prima di Iron man e, ovviamente, subito dopo le vicende di Capitan America, ma molto prima del suo ritrovamento e risveglio dal ghiaccio.

La sceneggiatura, una volta che i personaggi giungono sulla Terra, alterna momenti d’azione, tipici del genere, a un ritmo molto più lento, quasi familiare che ha saputo ricreare e mostrarci lo stato tecnologico e culturale dell’epoca.

Perché culturale? Perché in questo film sembrano esserci tematiche molto moderne sul ruolo della donna nella società e nel lavoro. Donne militari che non possono volare in azione, ma che possono volare per i collaudi, giusto per farvi intendere ed entrare nello spirito.

Ebbene, Vers, la nostra futura eroina, non è estranea a tutto ciò, perché sin dal suo rapimento e poi dalla sua fuga sulla Terra, inizia a vivere dei continui flashback di una vita che non sapeva di aver vissuto. Veli, menzogne, ricostruzioni sbagliate e verità esautorate cadono una dietro l’altra, pulendo il personaggio e passandolo in una catarsi non solo di background ma anche emotiva.

Vers scopre chi sia in realtà, da dove proviene, chi le ha mentito e il perché dei suoi poteri. Il film scava, con la solita leggerezza Marvel, più indietro nel tempo e mostra gli antefatti delle vicende Kree e Skrull e di come Vers ci sia finita di mezzo per poi farle prendere coscienza e posizione al riguardo. Anche in questo sta il cambio di rotta, una donna che scopre la verità e, forte, decide il da farsi, senza aspettare aiuti esterni, ma aiutando in prima linea.
Forte, cazzuta, molto ironica.

Non è per niente il miglior film Marvel che abbia mai visto, risultando un po’ troppo leggero, scontato e banale sul versante “trama“. Sul lato effetti speciali, ho visto cose più belle e interessanti come Doctor Strange e tutto il Wakanda.
La cosa più interessante resta nel rivisitare l’epoca, gli oggetti di scena, le automobili, il vestiario e la quasi completa assenza di tecnologia avanzata. Ma, tolti i poteri, la protagonista ha dalla sua il merito di essere un personaggio molto più realistico e per niente stereotipato, ma anzi più complesso di molti già visti, altrimenti non sarebbe arrivato a noi la sua dedizione alla carriera, che non le ha comunque impedito di essere donna.
Se siamo abituati a vedere la dura Vedova Nera, assassina spia, molto sinuosa e formosa, qui l’idea di donna ha i piedi molto più piantati in terra: si può essere donna anche nel fare un lavoro che ti fa apparire un maschiaccio, proprio quale è il collaudatore d’aerei. Tolta la tuta che le appiattisce il sedere in una maniera oscena, poveretta, Larson ha costruito una donna forte che sa quali sono i suoi desideri e sentimenti, ma non se ne fa sommergere, canalizzandoli per costruire se stessa, senza perdere però se stessa e la sua unicità, cosa che la fa rassomigliare a Captain America, molto più quando poi modifica i colori della sua divisa.

Eppure se il personaggio principale sbatte contro i suoi limiti e rinasce, tutto il resto del film non riesce a prendere il volo e a librarsi. Rimane la nota comica e divertente, anche da parte di un Fury da cui non ce lo si aspetta. A questa si unisce una buona dose di scazzottate e, come ho detto, di sano revival degli anni ’90. Una specie di pausa, di respiro leggero, in attesa dell’ultimo capitolo Avengers: Endgame.
Insomma, abbiamo già visto il tema della xenofobia (che qui è dinuovo mostrata sotto le spoglie di alieni simili a noi che si mostrano dalla parte dei buoni, e di altri alieni etichettati come malvagi e fisicamente diversi da noi) e del razzismo; è quindi ora il tempo di una visione più femminista, nella quale la donna sa di avere le capacità per realizzarsi, ma è sempre stata manipolata e tenuta a bada dall’autorità maschile che imprigiona, legandole le mani (e nel film è proprio così), in attesa di liberarsi e esprimere tutta se stessa.

Ma poi quanto è figa una donna quando riesce a liberarsi da queste catene?
Siete una meraviglia. E Larson è riuscita proprio in questo.

Questo resta quindi un film dell’universo Marvel, che mostra alcuni pezzi che già abbiamo visto e conosciuto negli altri titoli, scoprendone antefatti sinora avvolti nel mistero, ricollocandoli in una visione d’insieme più dettagliata e uniforme. Ma non aspettatevi di uscire dalla sala con quella frenesia e soddisfazione che io ho ad esempio provato con Strange.

Il film, come ho detto, è molto lento, si culla di un ambiente già conosciuto, con i soliti personaggi stereotipati ai quali si stempera il tono con le note battute di spirito, decisamente però ridimensionate rispetto ai compagni Guardiani della Galassia.

Insomma, Captain Marvel è il classico film Marvel, nel quale emancipazione e tema fantasy si uniscono per tenere comunque viva la natura leggera del genere cinecomic… dal quale non ci si può aspettare chissà quale visione impegnata.

Questo per me è Captain Marvel e anche se non vi ho parlato degli altri attori presenti, come Jude Law, Lee Peace per non spoilerare troppo, è tutto sommato un film da vedere, che tiene compagnia per quelle due orette, senza infamia e senza molte lodi, che non esce dal seminato e dal quale non bisogna pretendere chissà cosa.

Ma io ho parlato pure troppo, quindi spiccicate voi due parole al riguardo, vi aspetto nei commenti qui sotto e se la puntata vi è piaciuta, cliccate il mi piace del video e condividetela con i vostri amici!

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Pubblicato da Re_Censo

Re_Censo è un nome inventato, gestito, prodotto e presentato da "OIRAD Studio d'Arte Grafica di Piedimonte Dario". Format di videorecensioni di libri, fumetti, manga, anime, film e telefilm.

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