Oggi parliamo di tre storie scritte da Jules Verne, scrittore francese di metà dell’800, nato nel 1828 e nel 1863 inizia a pubblicare una serie di racconti di avventura, che gli daranno grande successo e notorietà, come VIAGGIO AL CENTRO DELLA TERRA, VIAGGIO DALLA TERRA ALLA LUNA.
Da allora, una serie di “proseliti” lo hanno imitato e portato nella meccanica e in altri campi le idee dello scrittore.
Succede poi un periodo nero, dovuto a difficoltà familiari, e da allora il suo genio iniziò ad affuscarsi fino alla morte, nel 1905, cieco, diabetico e paralitico.
Quindi oggi parliamo di un libro che mi prestò mio nonno. E’ una edizione del 1921 che raccoglie tre racconti.
IL FARO IN CAPO AL MONDO, pubblicato postumo nel 1905, è la storia di un faro posto a Capo Horn, considerata la scogliera ai limiti dell’America del Sud, laddove si incontrano i due Oceani. Proprio per la loro presenza, Capo Horn era molto pericoloso. Nel post Secessione, la navigazione prese largo avvio e il faro era lì a scongiurare indicenti e morti.
VENTIMILA LEGHE SOTTO I MARI, pubblicato a doppia colonna. E’ il libro centrale di una trilogia che inizia con I FIGLI DEL CAPITANO GRANT e si conclude con L’ISOLA MISTERIOSA.
Narra le avventure svoltesi dopo la Secessione della Abraham Lincoln che deve scoprire i misteri della flora e della fauna degli oceani e quando incrocia altre navi, ha il dovere di distruggerle.
Raggiunta da tre uomini, il Professor Pierre Aronnax, il suo fedele cameriere Conseil (Consiglio), il fiociniere canadese Ned Land, la fregata viaggia a vuoto per mesi, sinché incrocia un mostro oblungo che sfiata aria. Viene inseguita dalla fregata e dopo uno scontro, i tre uomini si ritrovano addosso ad una creatura che si scopre non essere tale, ma un sottomarino che è capitanato da Nemo. Quello altro non è che il Nautilus, popolato da gente che parla una lingua mista tra latino, greco, lingue ormai morte e indefinite. Il Capitano Nemo accetta a bordo i tre uomini e inizia così la loro vera avventura, fatta di studio di esemplari marini, epopee e situazioni che formano la storia vera e propria, rendendo così Verne il padre della fantascienza.
L’ISOLA MISTERIOSA, come ho detto è l’ultima storia della trilogia, pubblicata tra il 1874/75 e racconta la storia di cinque naufraghi che evadono da Richmond durante la Secessione. Scappando a bordo di un pallone aerostatico, incappano in un temporale che li fa naufragare su un’isola.
Da allora si definiscono coloni che li vedrà protagonisti di una serie di incidenti ed eventi che li porterà a fare di necessità e virtù, rendendo abitabili e civilizzata l’isola, esplorando l’isola e definendone le zone e la geografia.
Tutto ciò che in queste storie viene costruito, forma le basi della fantascienza, per così dire, avventuristica. Basti pensare che le idee di Verne sono state poi rielaborate, nel secolo seguente, dall’ingegneria, dalla meccanica, e così via, perché il suo costruire e scrivere è stato così convincente da voler provare e sviluppare le sue idee.
Adoro questo scrittore, Verne, che ha segnato il mio periodo di lavoro al cinema, un compagno fedele e dalle grandi aspettative!
Re_Censo
