@Re_Censo #148 ARQ

ARQ

Ciao e bentornati su Re_Censo, la videorubrica di libri, fumetti, manga, film e telefilm prodotta dal mio studio di grafica OIRAD. E io, ovviamente, sono Dario. Quest’oggi vi parlo di un film del 2016. Iniziamo!

Con la puntata di oggi, non vorrei passare per uno che ha pregiudizi ed etichetta la gente. Ma, come già dissi mi sembra in un Cinema2Day, riguardo l’attore Liam Hemsworth, fratello del Thor cinematografico. Ebbene, come voleva dimostrare, in quel caso il giovane rampollo degli Hemsworth ha finito per entrare nell’archetipo del muscoloso e scemo, in un film altamente deficiente, ossia il secondo capitolo di The Indipendence Day.

Ma non parlo così perché io sono diversamente magro. Anzi, non mi da alcun fastidio, ma le scene che gli hanno fatto girare, non avevano senso. Lo stesso temevo per il cugino del Green Arrow, Robbie Amell, mio coetaneo seppur sembriamo di due pianeti diversi.

Ebbene, protagonista di questo film è proprio lui.
Sto parlando di ARQ, film prodotto con soli due milioni di dollari e della durata di soli 88 minuti. Al centro della vicenda, un ingegnere che, nella lotta tra Torus e Bloc, due fazioni che si stanno combattendo per il dominio dell’America, se non già del mondo intero, non sembra sia importante sapere molti antefatti, ha creato una macchina con moto perpetuo con la quale sperava di poter ridare energia alle abitazioni di questo futuro, ennesimo, distopico; ormai è una moda.

Assieme a lui vi è quella che pare la ragazza. Vengono assaliti da un gruppo che li rapisce e che vuole dall’ingegnere i suoi soldi e le sue azioni… e ovviamente qualcosa in più. Ma Renton non si aspetta minimamente che la macchina da lui creata, ARQ, appunto, sia capace di creare piccoli anelli di spazio tempo delimitati. Insomma, del loop spaziotemporali. Uno di questi anelli si ripete all’infinito e ha come inizio proprio il momento nel quale i malviventi entrano in casa e rapiscono il protagonista.

A differenza di altri film di fantascienza che trattano il tema del loop temporale, in questo film il protagonista ha quasi sin da subito l’impressione di star rivivendo la stessa giornata. Come è possibile?

La cosa, oltre a tagliare di sana pianta tutta l’introduzione e il familiare e confortevole calarsi nella storia, ha anche l’effetto indesiderato di far apparire la pellicola come l’ennesima cagata spaziale, con l’attore belloccio protagonista e la biondona come fidanzata.

E invece no!
La prima impressione viene man mano, ad ogni riavvio di tempo, smentita. Assieme allo svolgersi della vicenda, al ricercare nuove soluzioni, all’inventare nuovi modi per uscire dal problema, si aggiungono anche una conoscenza più profonda dei personaggi. Sembra incredibile e impossibile, ma dopo 88 minuti di film, possiamo dire di conoscere Renton, la sua compagna Hannah, e persino chi siano i rapitori Sonny, Padre, Fratello, Cugino eccetera.

Due ruoli diversi, il militare eroe tutto muscoli e niente cervello, e l’ingegnere inventore che, forse vista la criticità della vicenda, non ha trovato tempo e modo di far vedere un filo di pelle. Il che, aggiunto alla capacità di Amell di saper recitare, hanno fatto si che Renton sia un buon personaggio e abbia avuto una buona riuscita. E la cosa, mi tirerò le ire di tanti fan, è stranissima per me, perché per me Stephen Amell non sa recitare per niente, mentre, nostra fortuna, il cugino è alquanto bravo! Decisamente più espressivo del supereroe DC e del fratello di Thor.

A conti fatti, il film, seppur sbrigativo, come vedo essere tutte le storie targate Netflix, ha un buon ritmo, è completamente immersivo, non si ha tempo per annoiarsi e tiene gli occhi incollati alle immagini per tutto il tempo. Unica pecca è l’ambientazione poco sviluppata e molto stereotipata che caratterizza ormai quasi tutte le produzioni fantascientifiche: post apocalittica, distopica, due fazioni in lotta tra loro, aria irrespirabile, carenza di cibo ecc, ma a compensare questo v’è l’altro lato della medaglia, ossia la complessità del mondo creato e la capacità di tenerci incollati ad ogni loop e riavvio, nella speranza di vedere come se la cavano i personaggi ogni volta.

Ben fatto! Avrei dato del ridicolo a questo film e ci manca davvero tanto così, perché diventi realmente tale. Ha camminato sul filo del rasoio per tutto il tempo, ma tra regia e fotografia è riuscito a salvarsi dalla mia condanna.

Aspetto ora il vostro parere e siate perfidi così come lo sono io! E se questa puntata vi è piaciuta, mettete un mi piace e condividetela con i vostri amici!

Vi ringrazio per la visualizzazione e aver passato del tempo assieme.

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Pubblicato da Re_Censo

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