@Re_Censo #128 Black Panther, un salto in Africa!

BLACK PANTHER

Ciao a tutti e bentornati! Questa è Re_Censo, la videorubrica di libri, fumetti, manga, film e telefilm prodotta dal mio studio di grafica OIRAD e io sono Dario. Oggi torniamo nel mondo Marvel e lo facciamo, andando a visitare l’Africa. Iniziamo!

Il film di oggi è uscito nel 2018 e al momento detiene il record di miglior incasso del 2018, attualmente contando ben 548 milioni di dollari.

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Questo film si innesta nella grande produzione Disney Marvel del progetto Avengers e si posiziona, cronologicamente, a cavallo con il film Civil War. Evento scatenante la trama del film è la morte del Re di Wakanda e successiva “guerra di successione” al trono, mettiamola così.

Ma cosa è il Wakanda?
Il Wakanda è forse l’unica figata pazzesca di tutto il film. Film che è decisamente lento, con toni cadenzati e quasi pedanti. Persino le scene d’azione sembrano avere un baricentro basso e non velocizzano per niente il ritmo della narrazione. Mi sono dato una spiegazione: hanno voluto dare a questo film un senso pacato, un sapore calmo come quello della vita africana delle origini, condizione per niente coeva con noi.

E infatti il Wakanda è sorto dopo l’impatto di un asteroide di Vibranio che è stato la fortuna di questo popolo. Quattro tribù che si sono riunite in un territorio dell’Africa subequatoriale, nascosta al mondo intero e che, mantenendo un bassissimo profilo in termini di evoluzione tecnologica e commerciale, hanno un gran segreto che risulterà essere un coltello a doppia lama per chi dovrà mantenere il controllo del trono.

Sulla storia non dirò altro. Non amo gli spoiler.
Ma posso dirvi che è un film bello, ben fatto e ben raccontato, ma bisogna vederlo con pazienza, ed è stato pensato forse proprio costringendo lo spettatore a lasciare i suoi ritmi frenetici per lasciarsi trasportare docilmente dalla storia. Ed infatti in queste bellissime immagini, a farla da padrone non è tanto la storia in se, ma il reparto del trucco e del vestiario, il reparto del design che si è occupato del Wakanda, la grande bellezza che sono riusciti a intersecare con tecnologia e natura, i colori stupendi e il forte senso delle tradizioni che per secoli si sono tramandate in questo popolo, a dispetto del retaggio tecnologico.

Insomma, un popolo che riesce a fondere evoluzione e tradizione, guardando tutto ciò con rispetto ma anche con forte senso di ironia, tendendo a denunciare, come ormai sappiamo la Marvel fa da tempo, i tempi che corrono con le paure di ogni tempo e popolo.

Ed è bello scoprire come, nella vicenda, ad essere xenofobi non sono solo gli occidentali, ma tutti coloro che temono ciò che è sconosciuto. È quindi una paura atavica che tutti si portano dietro e che può essere riposta a parte, a vantaggio dei molti. Ed è bello vedere che finalmente si vede un film eroistico tutto dipinto dai colori del nero della pelle, di come noi che per secoli ci siamo ritenuti suprematisti, siamo poi visti come stranieri, qui chiamati “colonizzatori”, il che è fantastico perché fa riflettere moltissimo!

E poi, Recensiani, la cosa più bella è il ruolo della donna.
Il modo in cui la donna, in questo film che racconta un po’ una cultura diversa dalla nostra, che può essere vista primitiva rispetto a noi, dicevo il modo in cui la donna è tenuta in maggior considerazione, tanto da avere forza, determinazione e ricoprire spavaldamente e con sicurezza ruoli che sarebbero ricoperti solo da uomini, se il film fosse sui bianchi.

Sembra un po’ un mondo del sottosopra, tutto al contrario di come siamo abituati, ma è forse proprio questo il bello. In un tessuto narrativo lento e cadenzato, questi piccoli dettagli diventano fari luminosi che spezzano, non il ritmo, ma la monotonia e gli stereotipi. Gran belle attrici e non lo dico solo per il fisico o per i vestiti mozzafiato che indossano, ma per la resa straordinaria che hanno avuto sullo schermo.

Funzionano forse più del protagonista, che appare come ogni protagonista di ogni primo film monografico della Marvel… anche se, Simone con cui ho visto il film, mi dice che per Spiderman Homecoming non è così, ma non l’ho visto quel film, non linciatemi.
Rimedierò.
Dicevo, un protagonista “combattuto” come al solito, tra la sua vita e il suo ruolo, visto sempre nell’ottica di chi si deve sacrificare per un bene superiore. L’ho letto molto come contrapposizione o parallelo di Capitan America e la sua controparte Bucky, il Soldato d’Inverno. Fortuna che non è del tutto così.
Ma appunto, vi dico: prendete un bel calmante e lasciatevi rapire dai colori di questo film, dall’imponenza delle donne e dalla bellezza della colonna sonora che davvero merita tanto.
Non è Doctor Strange, per me ormai mezzo di paragono per ogni film Marvel d’ora in avanti, ma è bello da vedere.

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E se l’avete visto, lasciatemi un commento qui sotto su cosa ne pensate e come lo avete visto… ad esempio, Simone ed io lo abbiamo trovato un po’ forzato, come tempistiche, essendo uscito molto tempo dopo Civil War. A voi la parola! E se il video vi è piaciuto, ricordatevi di cliccare il mi piace qui sotto e di condividerlo con i vostri amici!

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Pubblicato da Re_Censo

Re_Censo è un nome inventato, gestito, prodotto e presentato da "OIRAD Studio d'Arte Grafica di Piedimonte Dario". Format di videorecensioni di libri, fumetti, manga, anime, film e telefilm.

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