OPERAZIONE RATTO
Parte 1
Sin da quando ha annunciato la fine della serie, ho avuto, prima di tutto, il timore del come parlarne. Anche perché sarebbe passato un annetto. Potevo far finta che non fosse vero, che non fosse ancora finita, sul serio.
Invece, ora, così non è.
Flettiamo i muscoli e siamo nel vuoto! Iniziamo.
Ciao a tutti, io sono Dario e questa è Re_Censo, il nostro piccolo salotto dove poter parlare di ciò che ci piace leggere, vedere… sfogliare. E oggi non vi farò addormentare o stancare parlandovi di Leo Ortolani. Ne ho già parlato in passato, in ogni puntata che tratta di una sua opera.
Oggi parliamo della sua creatura, del suo Ratty che ha saputo trascinare il lettore italiano nel mondo del fumetto, in un periodo nel quale non esistevano ancora le fumetterie e queste non erano pensate come polo attrattivo di nerd e geek. Il fumetto passava per le edicole. Oggi addirittura lo troviamo nelle librerie. Che balzo eh!
Parliamo quindi di RatMan e di Operazione Ratto. Con gli ultimi 10 numeri, dal 113 al 122, Ortolani ha impostato le ultime dieci tappe del topastro giallo, che tutti sappiamo preso dalla figura di Topolino che scimmiotta i super eroi americani, ma che in realtà è sempre stato tanto altro e non solo questo.
RatMan è un deficiente dal cuore grande, un incapace, un nullafacente perditempo, un sognatore che va contro la realtà, credendola fatta a sua dimensione e quindi, quando sbatte il naso contro di essa, non si ravvede, ma gira sul lato comico della cosa. Un fumetto pulito, un personaggio nel quale possiamo calarci e lasciarci trasportare nella sua Città Senza Nome, passando tra i suoi vicoli e i suoi palazzi, come se fosse la nostra città, i nostri vicoli e i nostri palazzi.
E poi c’è il genio di Ortolani che ha saputo mischiare tutto ciò che esiste al mondo, tutto ciò che è stato pubblicato nel mondo, guardandolo in modo diverso, nel suo modo e trasformandolo nel suo mondo. Ma sin qui, direte, son capaci tutti. E invece no. Perché, se siamo stati abituati a queste cose, a questo modo di creare, in questi ultimi dieci numeri, tutti questi riferimenti a opere già viste, passano in secondo piano, si trasformano in meri strumenti e la storia prende vita e forma, indipendentemente. Ci accorgiamo dei riferimenti, perché abbiamo occhi attenti. Ma la storia li usa come pretesti.
L’Ombra è calata e sta prendendo il sopravvento. Si vede un contesto nel quale sono frequenti i rimandi alla religione, chiamiamola così, ad un Dio che c’è e non fa nulla, in contrapposizione ad un nuovo dio, al RatMan che invece promette e c’è. Un continuo viaggiare nel tempo narrativo, per raccogliere le fila e gli intrecci di due decenni di pubblicazioni, e portare ogni filo a conclusione.
All’inizio questi continui salti sono difficili da capire e da raccogliere. Poi tutto diventa piano piano più chiaro. Basta leggere e lasciarsi trasportare, come Ortolani ci insegna ormai da tempo: è la Storia che parla di se. Vengono così ripescati personaggi, storie, casi ed eventi che si ripresentano con una serietà e una compostezza, una logica quasi impossibile da concepire e tutto si trasforma poi, da quella serietà, alla nota umoristica che tutti noi conosciamo e ritorna poi tutto serio. Addirittura si arriva alla metanarrativa, al fumetto che diventa personaggio e protagonista di se stesso.
Davvero, qui Ortolani ci ha promesso tanto e ha mantenuto ogni promessa fatta.
Non posso parlarvi della storia, non voglio rovinarvi il finale. Voglio solo dirvi che, prendere le peculiarità di RatMan e personificarle come in InsideOut, mostrarci come il suo Ratty ragiona, inserirlo nella vicenda narrata, poi aggiungere e raggiungere elementi dark tanto forti da far diventare quasi tutte le tavole scure come non era mai successo, denota una maturazione e una forza che mai si era vista in RatMan e mostra, così, che Ortolani è molto più che il creatore di un fumetto umoristico e basta. È un geniaccio!
In questi ultimi 10 numeri torna prepotentemente anche un fattore importante: l’amore e la luce. In una dualità che li contrappone alla morte e all’Ombra, si creano i presupposti per le fondamenta dell’universo di RatMan, sinora quasi sconosciuti, presenti, ma invisibili, conosciuti ma latenti. Ora si palesano in tutta la loro forza e coerenza. Sono davvero colpito e stupito di come sono andate le cose, di come è andata a concludersi la storia. Certo l magone viene, la lacrimuccia scende, ma RatMan resta fedele a se stesso e resta quel fumetto che ti accompagna, ti fa evadere e ti dona il sorriso di cui hai bisogno.
Perché Operazione Ratto? Perché negli ultimi dieci numeri c’era una cartolina da ritagliare e conservare, ma lascio a queste immagini il compito di raccontare.
Anche se tagliare le pagine di un libro o fumetto mi fa strano e mi fa male, l’ho fatto e ho spedito il tutto, quindi spero nelle Poste che la lettera sia arrivata o spezzerò qualche coscetella. Quindi aspettetevi una seconda parte di questo video, non appena il volume, la storia inedita promessa a chi consegnerà queste cedoline, arriverà a casa e l’avrò letta.
Dice bene Ortolani in questa copertina “La Fine della Serie”.
Della serie.
RatMan non finirà mai davvero. Mai. Tornerà a vivere ogni volta che lo leggeremo, ogni volta che ricorderemo di accendere una luce per combattere l’oscurità. E per me sarà vivo, perché devo recuperare tutti i numeri che mi mancano e lo farò, poco per volta, nel RatMan gigante. Anche se allo spillato, preferisco sempre l’originale.
E voi l’avete seguito fino alla fine o lo avete recuperato da poco o ogni tanto? Cosa è per voi RatMan?
Leo Ortolani ci ha sorpresi e fatti innamorare non solo del suo personaggio, ma del suo stesso modo di disegnare e narrare. Questa non è la fine, ma solo l’inizio. Grazie, veramente grazie al Maestro Leo Ortolani. Non ho parole per dirgli quanto gli sia grato. Se amo il fumetto, se adoro il mio lavoro è anche per merito di questo ineguagliabile fumettiere.
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RatSaluti a tutti!
Re_Censo
*Vedi anche: @Re_Censo #144 Lunga vita a RatMan! “Operazione Ratto” – PARTE 2
