Addio Monica Vitti, “mattatrice” della commedia all’italiana

Addio Monica Vitti
“mattatrice” della commedia all’italiana

Monica Vitti, in origine Maria Luisa Ceciarelli, è nata a Roma il 3 novembre 1931.

Ha vissuto a Messina per circa otto anni e in quel periodo fu soprannominata, a causa della sua freddolosità, “setti vistìni” e così “sette sottane” diventò il titolo del suo primo libro autobiografico, pubblicato nel 1993.

Addio Monica Vitti, "mattatrice" della commedia all'italiana

La passione per il teatro nacque durante la guerra, giocando con i burattini per distrarre i fratelli.
Iniziò così la sua formazione accademica e nel 1953 si diplomò all’ “Accademia nazionale d’arte drammatica“, intraprendendo una breve e formativa attività teatrale in cui prova la sua versatilità in Shakespeare e Molière.
Significativa fu anche l’esperienza con Sergio Tofano, nelle cui commedie si ha prova della sua forte comicità, che di lì in avanti contraddistinguerà la sua carriera.

In quel periodo prese un nuovo nome, scegliendo il cognome della madre che morì quando lei era giovanissima, Vittiglia, associando il nome di “Monica“.
Nel 1956 sulla scena palladiana, rivestì il ruolo di Ofelia in “Amleto” di Riccardo Bacchelli e fu anche protagonista di “Bella” di Cesare Meano.

Inizia anche la sua esperienza su celluloide, in piccoli ruoli comici e venne notata dal regista Michelangelo Antonioni, col quale non condivise solo una relazione artistica, ma anche sentimentale.
Fu quindi Claudia in “L’avventura” nel 1960, Valentina in “La notte” del 1961, Vittoria in “L’eclisse” del 1962 e anche Giuliana in “Deserto rosso” nel 1964.

Il lavoro la fece poi anche approdare nel mondo del doppiaggio, con “Accattone” di Pasolini, “I soliti ignoti” di Monicelli e “Il grido” di Antonioni e sostituì Diane Keaton nella versione italiana di “Senti chi parla adesso!“.

Sempre Monicelli sottolineò e diede il giusto valore alla vena comica della Vittiglia, dirigendola nella commedia “La ragazza con la pistola“, film che ebbe un enorme successo e ridefinì così la carriera dell’attrice.

Nel 1964, con “Il disco volante” di Tinto Brass e successivamente in altre commedie italiane dal 1967, recitò con Giorgio Albertazzi, Tony Curtis e rifiutò invece di lavorare con John Frankenheimer, rifiutando ruoli in cast più internazionali.

Prima di dimettersi dal ruolo di Presidente della giuria del XXI festival di Cannes cui era stata nominata nel maggio del 1968, le contestazioni del maggio francese costrinsero l’attrice ad allontanarsi e nessun premio le venne quindi attribuito.

Addio Monica Vitti, "mattatrice" della commedia all'italiana

Esperienze internazionali in cui è stata presente sono state “Dramma della gelosia” di Ettore Scola, “Gli ordini sono ordini” di Franco Giraldi e “La Tosca” di Luigi Magni, dopodiché negli anni ’70, Vitti si dedicherà solo a pellicole della commedia all’italiana, accostandosi ad attori di grande calibro, come Alberto Sordi.

Ma, nonostante si fosse allontanata dai set esteri, molti registi continuavano a reclamarla sul set.
Recitò per Jean Valère, Luis Buñuel, André Cayatte e nel 1974 si esibisce con Raffaella Carrà e Mina nel varietà televisivo della Rai “Milleluci“.
Nel 1978 torna in televisione con la commedia “Il cilindro” di Eduardo De Filippo e nel 1979, la commedia “Un amore perfetto o quasi“, di Michael Ritchie, fu il suo ultimo film di produzione straniera.

Tornò poi a lavorare con Antonioni e Alberto Sordi e affiancò Vittorio Gassman e nel 1983, con “Flirt” dell’esordiente Roberto Russo, le valse il premio al “Festival di Berlino” del 1984, sancendo poi una lunga collaborazione con Russo, che divenne, dopo 17 anni di fidanzamento, suo marito.
Nello stesso periodo tornò anche a teatro e nel giugno del 1984 partecipò al picchetto d’onore ai funerali del segretario del Partito Comunista Italiano Enrico Berlinguer, con Federico Fellini e Marcello Mastroianni.

Nel 1988, “Le Monde” commise una clamorosa gaffe, pubblicando la notizia della sua fantomatica morte, ma l’attrice, con grande eleganza e con l’umorismo che ormai tutti conoscevano, si limitò a smentire la notizia e ringraziò per averle così allungato la vita.

Con “Scandalo segreto” del 1990, al fianco di Catherine Spaak, segna la sua ultima apparizione sul grande schermo.

Addio Monica Vitti, "mattatrice" della commedia all'italiana

Dal 1993 al 1994 fece parte del cast di Rai 1Domenica in“.
Nel 1995 ricevette alla “Mostra del cinema di Venezia” il Leone d’oro alla carriera.

Il 15 giugno 2000 prese parte ai festeggiamenti per gli ottant’anni di Alberto Sordi e nel dicembre dello stesso anno, nella basilica di San Pietro in Vaticano, celebrò il Giubileo con molti altri personaggi del mondo dello spettacolo.

Ormai lontana da tempo dalle scene a causa delle sue condizioni di salute, Monica Vitti si presentò al pubblico nel marzo del 2002, per l’ultima volta, alla prima teatrale del “Notre-Dame de Paris” e le ultime fotografie di lei, in giro per Roma, la immortalano in compagnia del marito.
L’anno successivo, secondo quanto riporta “Il Corriere“, venne ricoverata in ospedale per una frattura del femore.

Le voci sulla sua salute precaria e sulla sua degenza presso una clinica svizzera, furono smentite dal marito Russo, nel 2016, confermando che Vitti stesse a riposo nella casa romana e la notizia fu ribadita neanche due anni fa, nel 2020, in occasione dell’89º compleanno dell’attrice.

Per i suoi novant’anni le è stato dedicato il docufilmVitti d’arte, Vitti d’amore” di Fabrizio Corallo, presentato in anteprima alla “Festa del cinema di Roma 2021″ e poi trasmesso su Rai 3 il 5 novembre 2021.

Addio Monica Vitti, "mattatrice" della commedia all'italiana

Monica Vitti è morta a Roma, dopo una lunga malattia, oggi, 2 febbraio 2022, all’età di 90 anni.

La caratteristica voce roca di Monica Vitti e il suo coinvolgente umorismo l’hanno accompagnata per quasi tutta la sua carriera, quarant’anni di interpretazioni drammatiche che la confermarono nella sua fama internazionale, passando a ruoli più brillanti che la assunsero come unica “mattatrice” donna della commedia all’italiana, al fianco dei suoi amici e colleghi Alberto Sordi, Ugo Tognazzi, Vittorio Gassman, Nino Manfredi e Marcello Mastroianni.

Addio, Monica.

Addio Monica Vitti, "mattatrice" della commedia all'italiana

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Pubblicato da Re_Censo

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