Christopher Tolkien, conosciuto come erede delle opere del padre J.R.R. Tolkien, è morto oggi, 16 gennaio 2020.
Nato il 21 novembre 1924 a Leeds, Christopher è il terzo dei quattro figli avuti dal matrimonio tra J.R.R. Tolkien e la moglie Edith Bratt.
La sua istruzione è avvenuta presso la Dragon School e la Oratory ad Oxford.
Prestò servizio nella Seconda Guerra Mondiale come pilota della Royal Air Force.
Sin da bambino è cresciuto tra le braccia e i racconti del padre che gli narrava le avventure di un certo Bilbo Baggins ed ha partecipato, in età adolescenziale, con alcune idee nella stesura dell’opera Il Signore degli Anelli. Partecipò anche alla creazione delle mappe della Terra di Mezzo, seppur alle volte in aperta contraddizione rispetto a quelle del padre, facendo poi ordine sul finire degli anni settanta, chiarendo le iscrizioni del padre, gli errori e alcune omissioni trascinate da versione in versione.
Il legame forte col padre, si intensificò ancor più quando Christopher ne seguì le orme negli studi, diventando a sua volta insegnante di lingua inglese al New Collage di Oxford.
Christopher è arrivato sotto i riflettori dei media, criticando apertamente il risultato finale della trilogia cinematografica creata da Peter Jackson de Il Signore degli Anelli, sostenendo che le opere paterne non erano adatte ad una trasposizione del genere.
Sposatosi con Baillie Tolkien, si trasferì in Francia ed ebbe due bambini. La tradizione da romanziere è passata così al figlio, Simon.
Poiché la produzione del padre J.R.R. Tolkien è notoriamente vasta, soprattutto riguardo i miti della Terra di Mezzo, molto del suo materiale non venne mai riunito e riorganizzato sottoforma di un manoscritto, cosa che toccò quindi a Christopher fare e a cui vi si dedicò tutta la vita.
Questo lavoro di recupero, riordino e messa in ordine, lo ha impegnato dalla morte del padre, partendo dai manoscritti incompiuti, raccogliendo foglietti sparsi, bozze, ma il lavoro è stato anche in parte di decifratura che solo lui sarebbe stato in grado di fare, avendo seguito la creatività del padre di volta in volta.
Così, molte furono le opere che per mano di Christopher vennero pubblicate postume la morte del padre, come Il Silmarillion nel 1977, nella quale comunque molte furono le critiche mossegli per il lavoro forzato per far combaciare il materiale con l’opera del Signore degli Anelli. Ma ricordiamo anche, nel 1980, Racconti Incompiuti e l’opera ancora non pubblicata in italiano, The History of the Middle-earth, uscito tra il 1983 e il 1996.
Nel 2007 arriva I Figli di Hurin, sul quale lavorò per 30 anni e con questa aumentarono le critiche per il modo col quale i testi erano stati da lui rimaneggiati. Ma ovviamente non possiamo dimenticare Beren e Luthien, La Caduta di Gondolin e altri titoli che non rientrano nell’immaginario mondo di Arda.
Tra questi, nel 2009 pubblicò un ultimo libro, senza alcuna sua modifica, La Leggenda di Sigurd e Gudrùn, una raccolta di miti norreni rivisti e rielaborati da Tolkien stesso, frutto del suo lavoro di filologo.
Nel 2017, Christopher si è dimesso dalla Tolkien Estate, quale Presidente, poco dopo la causa legale che era stata intentata contro la New Line Cinema e la Middle-earth Enterprises, riguardo il pagamento di alcuni diritti d’autore per la trasposizione cinematografica, sia de Il Signore degli Anelli, che de Lo Hobbit.
Non meraviglia l’idea che è proprio dopo le sue dimissioni, che Amazon Prime sia riuscita a strappare i diritti per la realizzazione della serie ispirata alle opere di Tolkien e che è di prossima produzione e riguarderà un periodo che va dalla Seconda alla Terza Era della Terra di Mezzo.
Staremo a vedere.
Christopher Tolkien muore quindi il 16 gennaio 2020, all’Ospedale Dracénie a Draguignan, in Francia, all’età di 95 anni.
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